Veloccia: Insieme ai privati per disincagliare progetti e aree ferme da anni
Nell’intervista con l’assessore all’Urbanistica le attese della Pa che conta sul dialogo con l’imprenditoria
È passato il tempo degli annunci alla “città dei giovani” o alla “città della scienza” di veltroniana memoria. Ma nessuno ha più bisogno nemmeno di una narrazione negativa che scava alla ricerca di soli problemi. Roma ne ha tanti da risolvere. “Interi quartieri – racconta l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia a thebrief – hanno strade fuori norma, mancano le infrastrutture. Nel IX Municipio, un fondo internazionale che ha rilevato un’ex proprietà Acea per realizzare un data center – cita l’esempio – sta combattendo perché la strada, a causa del nuovo intervento, necessita degli interventi che richiedono espropri a ridosso del tracciato viario”.
Oltre a questo, non mancano grandi progetti, “ambiziosi progetti anche nelle periferie. Fondi e grandi investitori coadiuvati dall’Amministrazione – racconta l’assessore Veloccia – stanno intervenendo e rilevando progetti incagliati del passato e provando a rimetterli in moto. Non ci sono solo nuove progettualità, la sinergia con il privato in questi mesi è virtuosa anche per l’acquisizione di progetti fermi da anni”.
Roma prossima è quella dello stadio: la Giunta di Roma Capitale ha riconosciuto il pubblico interesse allo studio di fattibilità per il nuovo stadio della A.S. Roma e ha inviato la delibera all’assemblea capitolina che dovrà approvarlo. Tor Vergata fa i conti con l’incompiuta di Santiago Calatrava aspettando il Giubileo e traguardando l’Expo, potendo contare in questi mesi anche sul passaggio di gestione dall’Università al Demanio, ma è soprattutto sull’ex Fiera di Roma che i riflettori si possono accendere per chi guarda alle opportunità imprenditoriali possibili. “Dovrebbe essere la volta buona – commenta l’assessore Veloccia – abbiamo tenuto invariato quanto concordato dalla delibera della precedente giunta, e stiamo lavorando perché si avvii finalmente (dopo annunci che si sono susseguiti in tutte le ultime amministrazioni, ndr) la fase di progettazione: un concorso internazionale per il masterplan che sarà indetto direttamente dal fondo Orchidea di Unicredit (nella compagine non ci sono quote di proprietà pubblica da quando Investimenti spa ha lasciato completamente la partita, ndr).
Roma domani e Roma di oggi. L’hotellerie è il settore più in fermento: dal cantiere del nuovo Minerva sviluppato da Arsenale al nuovo Four Seasons della Capitale, per il quale il fondo Millennium Luxury di Dea Capital ha comprato lo storico Palazzo Marini a Roma per 165 milioni di euro sei mesi fa. Diversi i cantieri in via Veneto ma anche a ridosso di Termini verso via Cavour, intanto il Mandarin Oriental Hotel Group ha scelto come location i Villini Liberty di via Piemonte, un tempo di Unicredit.
La mappa delle opportunità a Roma è tutta da scrivere: carta che la Capitale si può spendere proprio mentre Milano ha praticamente allocato il destino delle sue occasioni di valorizzazione più ambite.
La partita è aperta e il pubblico non nasconde le sue aspettative: “ci deve essere un’evoluzione di chi investe a Roma, deve avere competenze ed essere all’altezza della sfida”. Vanno superati sistemi di lobby personali che per anni hanno appesantito il mercato. La strada è avviata per Veloccia e la dimostrazione è data dal fatto che “sono decine i soggetti che stanno acquisendo asset importanti, e sono in gran parte orientati alla rigenerazione del patrimonio esistente”.
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