Non solo real estate, Covivio come player della rigenerazione urbana
“Altra Natura”, questo il titolo dell’opera d’arte site specific commissionata da Covivio per il business district Symbiosis, uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana europei promosso da Covivio nella città di Milano, a sud di Porta Romana. Un’opera d’arte pubblica che ricorda la recente firmata da Patrick Tuttofuoco per Axa, in Piazza Vetra sempre a Milano. Un’iniziativa che Patricia Viel, ceo Acpv Architect, progettisti di numerosi edifici nel nuovo distretto Symbiosis, commenta ricordando “la legge 717/49, cosiddetta del due per cento” emanata nel 1949 – in piena ricostruzione post-bellica – per dare impulso alla promozione della cultura attraverso la realizzazione di opere d’arte negli edifici pubblici di nuova edificazione. Questa legge imponeva alle Amministrazioni (Stato, Regioni e, in generale, tutti gli enti pubblici) di destinare una percentuale dell’importo dei lavori, massimo il due per cento, per opere d’arte da collocare nel nuovo edificio. Norma tutt’ora in vigore, pur se spesso poco o mal applicata, ma che prevede l’integrazione di arte e architettura e potrebbe contribuire significativamente all’accrescimento del patrimonio pubblico di arte contemporanea, grazie ad opere di qualità. È della primavera 2006 un DM contenente le “Linee guida per l’applicazione della legge 717/1949 recante norme per l’arte negli edifici pubblici” e poi del 2014 una circolare, la n. 3728 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ribadisce la piena operatività della norma, fornendo alcune istruzioni operative.
Si intitola "Altra natura" l'opera realizzata da Pamela Diamante su commisisone della società immobilire Covivio e posta all’ingresso della corte dell’edificio Building D di Symbiosis a Milano.
Intanto in campo scendono i privati e il mecenatismo. La protagonista della nuova iniziativa a ridosso dello scalo di Porta Romana è un’artista emergente, Pamela Diamante che ha firmato l’opera installata all’ingresso della corte dell’edificio Building D di Symbiosis già sede di aziende di primario standing tra cui Boehringer Ingelheim, LVMH P&C Italia, Amplifon, alcune realtà del gruppo Mars – Royal Canin Italia e Fratelli Orsero. Un’opera d’arte in un’area privata aperta al pubblico, scelta per arricchire l’esperienza di fruizione degli uffici da parte delle aziende che popolano Symbiosis, consentendo allo stesso tempo di rendere l’intero spazio più godibile anche per la cittadinanza.
Covivio è tra le principali società immobiliari in Europa con oltre 27 miliardi di patrimonio in gestione e un focus strategico sul segmento uffici a Milano. Tra i progetti che Covivio sta sviluppando a Milano, la rigenerazione dello Scalo di Porta Romana, i business district di Symbiosis e The Sign.
Un nuovo “pezzo di bellezza” per la città di Milano che testimonia il legame tra Covivio e l’arte che ha inizio nel 2017 con l’adesione al programma “One building, one piece of art”, lanciato nel 2015 dal Ministero della Cultura francese, e poi esteso in tutti i Paesi in cui Covivio opera negli immobili di proprietà del Gruppo, di nuovo sviluppo o riqualificati. “Altra Natura” è, infatti, la seconda opera d’arte contemporanea che il gruppo accoglie all’interno dei suoi immobili in Italia dopo “L’Enigma della Giostra” del duo artistico milanese bn+BRINANOVARA installata all’ingresso dello spazio di pro-working targato Wellio in via Dante 7.
Una storia che mette i giovani sotto i riflettori e li fa diventare protagonisti del cambiamento. Un laboratorio urbano che è modello anche per la pubblica amministrazione, come ha commentato Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, «il Comune prende spunto e impulso da progetti come questo, tra l’altro sviluppato in una zona dove non era scontato il successo. La vicinanza con Fondazione Prada ha cambiato i paradigmi di questa zona, inserendo nuovi ingredienti di sostenibilità; c’è stato il coraggio di realizzare funzioni che hanno integrato cultura e lavoro». E nel quadro sulla rigenerazione di Milano, Tancredi cita la Magnifica Fabbrica che approderà nel quartiere Lambrate e poi l’Accademia di Brera che troverà sede nello scalo Farini e sarà la prima àncora. Parlando del binomio tra città e giovani, ricordando che «non si è fatto mai abbastanza» l’assessore ricorda gli investimenti della Bocconi, lo spostamento della Statale nell’area Mind e l’estensione del Politecnico alla Bovisa e poi ancora il conservatorio nell’area di Rogoredo. Stretto quindi il rapporto tra ex scali, giovani e cultura.
«Questo distretto è uno dei primi esempi di “città senza auto” capace di creare sintesi tra paesaggi diversi. Siamo a Milano sud – il commento dell’architetto Viel – in un’area collegata con la città storica che arriva allo scalo di Porta Romana e poi al parco agricolo. In una prospettiva che tiene insieme nature umane diverse. Questa è anche la città del lavoro, in continuità rispetto alla sua vocazione originaria. Con Covivio abbiamo scelto di non progettare “scatole di cristallo” ma luoghi dove la gente lavora, si parla della qualità dello stare insieme, del rispetto del territorio, per costruire un ecosistema urbano che tenga insieme natura, architettura e vita delle persone».
Giuseppe Oltolini, country general manager LVMH P&C Italia, ha aggiunto «Monsieur Christian Dior, il fondatore di uno dei marchi più prestigiosi del Gruppo, diceva di voler rendere le donne non solo più belle ma soprattutto più felici. Una sintesi perfetta tra la componente estetica ed emozionale. Questo principio ci ha guidati anche nella scelta e nella realizzazione della nostra nuova sede presso Symbiosis», con gli interni firmati dallo studio Il Prisma. Un esempio di struttura sostenibile in linea con gli obiettivi del programma LIFE 360 del Gruppo, «a cui abbiamo deciso di affiancare progetti di responsabilità sociale come il nostro workcaffè e il progetto green sviluppato sulla nostra terrazza. Siamo, inoltre convinti – ha aggiunto Oltolini – che iniziative come queste, che favoriscono l’arte e la cultura, possano rafforzare ulteriormente il senso di appartenenza tra i nostri collaboratori».
L’ad Italia di Covivio Alexei Dal Pastro ha ricordato l’impegno fattivo nell’industrializzare il processo, senza rinunciare alle contaminazioni. «Promuoviamo le più interessanti espressioni dell’arte contemporanea emergente, valorizzando i nostri spazi, caratterizzandoli con un elemento artistico che non è meramente decorativo, ma che diventa costitutivo e integrante dell’identità stessa del nostro immobile».
Foto di copertina : Symbiosis Building ©Diego De Pol
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