Studenti stranieri in crescita in Italia. Questo il driver per gli investitori
L'offerta di studentati è al momento insufficiente. Il caso Milano e il bando Cdp finanziato con il Pnrr
L’offerta di studentati in Italia non sta tenendo il passo con la domanda e la crescita del numero degli studenti. E si parla soprattutto di quelli stranieri. Secondo i dati di The Class Foundation, organizzazione non profit che si occupa di student housing, e che a giugno ha organizzato a Milano l’evento Student living Italy, nel 2019 il nostro Paese era all’ottavo posto come meta di studi ricercata in Europa, ma oggi è salito al terzo. Con due città – Milano e Perugia – in cui la popolazione studentesca supera le 200mila unità, mentre in altre due – Torino e Napoli – va oltre le 100mila.
In un contesto europeo in cui gli studenti stranieri crescono più di quelli nazionali, l’Italia non fa eccezione. Fattori che fanno crescere la domanda potenziale di studentati: con essa, però, ci si può aspettare che salgano anche i costi degli affitti. Con ricadute dirette sull’andamento del mercato. Se si prende come esempio Milano, negli ultimi 5 anni più di 600 milioni di euro sono stati investiti nel settore. E come sempre quando si parla di mattone, il legittimo interesse degli investitori può cozzare con la dimensione sociale e non solo, in questo caso, perché l’istruzione è anche un fattore di crescita economica. Per questo si cerca una sintesi. «Insieme possiamo risolvere il problema dello student housing in italia. È importante iniziare a pensare al processo con un linguaggio comune, è un mercato che riguarda anche l’economia e l’educazione, due ambiti fondamentali per la nostra vita di tutti i giorni. Dobbiamo creare un nuovo mercato insieme, capire i player in campo, in cui la collaborazione tra pubblico e privato può risultare il driver vincente. Un modo per attirare talenti da fuori e far crescere le città», commenta Frank Uffen, cofondatore di The Class Foundation.
Nello slideshow a seguire, il punto di Adolfo Baratta, membro del comitato nazionale per lo sviluppo delle case degli studenti, sugli investimenti nazionali, trainati anche dal Pnrr.
Uno sguardo sullo stato del’arte viene offerto da Emilio Faroldi, vicerettore del Politecnico di Milano: «Rispetto a quanto avviene nel resto del mondo, in Italia il 75% degli studenti universitari vive ancora in famiglia. Nel Regno Unito solo il 28%. Milano è un caso a parte, una città che in questi anni è diventata attrattiva e internazionale. Oggi numerose università pensano di entrare concretamente nel tema, investendo direttamente nelle strutture residenziali. Per noi il tema è molto importante, molti studenti ci segnalano come la città di Milano sia diventata praticamente insostenibile a livello di costi. Dal 2000 con la legge 338 il Politecnico – continua Faroldi – ha realizzato 8 residenze, 6 a Milano una a Lecco e una a Mantova, 1.700 posti letto. Sono in corso i lavori per 3 nuove residenze, è un passaggio storico quello di avere le residenze direttamente nel Campus», come avviene nel mondo anglosassone. La parnership pubblico privata è ancora una volta indispessabile. Anche Cassa depositi e prestiti lavora sulla questione. Paola Reali, Capo del Fondo nazionale per la vita sociale di Cdp, ha sottolineato nell’ambito del’iniziativa di The Class Foundation che il programma di via Goito «prevede di traguardare l’obiettivo di investimento per l’avvio di 10mila posti letto. Ne abbiamo già individuati 5.600 da Milano a Napoli passando per Pisa e città secondarie, con siti di atenei importanti».
Il ruolo di Cdp in alleanza col Mur. Una serie di incontri sul territorio in alcune delle principali città universitarie per mostrare ai potenziali investitori pubblici e privati le opportunità e i nuovi modelli di sviluppo dello student housing in Italia: è appunto lo scopo del Roadshow di Cdp partito il 26 giugno da Roma, proseguito il giorno dopo a Milano e promosso in collaborazione con il ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).
Nel corso degli appuntamenti dei prossimi mesi verranno analizzate le innovazioni introdotte dal bando da 1,2 miliardi di euro, gestito dal Mur con il sostegno di Cdp, per creare 60mila nuovi posti letto entro il 2026, come stabilito dal Pnrr.
Il bando del Mur è aperto ai gestori di residenze sia pubblici che privati interessati a realizzare studentati. È previsto un contributo economico di circa 20mila euro per ogni posto letto messo a disposizione degli studenti, a fronte di una tariffa applicata alle nuove residenze di almeno il 15% inferiore rispetto ai valori medi di mercato. Un terzo dei nuovi alloggi a tariffe ulteriormente contenute sarà riservato a coloro che provengono da famiglie a basso reddito.
Prosegue intanto il rafforzamento del ruolo di Cdp Real Asset come volano di investimenti sia nelle infrastrutture sociali che in quelle green. Comun denominatore l’utilizzo dello strumento del fondo di fondi (Fof), che consente di investire con un orizzonte temporale di lungo periodo, puntando a creare un effetto moltiplicativo delle risorse pubblico-private. Il Consiglio di amministrazione della Sgr del Gruppo Cdp ha deliberato due nuove operazioni a sostegno dello sviluppo dello student housing e dell’uso di energie rinnovabili: tramite il Fnas (Fondo nazionale dell’abitare sociale) saranno investiti fino a 30 milioni per la realizzazione di 1.000 posti letto per studenti, e tramite il Fof Infrastrutture fino a 35 milioni per progetti infrastrutturali finalizzati alla costruzione di impianti fotovoltaici per oltre 1 gigawatt, con focus sul mercato italiano.
Nel dettaglio, la società del gruppo Cdp entrerà tramite il Fnas nel Fondo Aristotele student, promosso e gestito da Fabrica Immobiliare Sgr. In virtù dell’intervento, verranno attivati 6 cantieri finalizzati alla realizzazione di 1.000 posti letto a canoni accessibili per studenti fuori sede. Circa 650 a Roma, i restanti saranno suddivisi tra Milano e Perugia. In una seconda fase, il programma verrà esteso a ulteriori interventi in prevalenza al Centro-Sud. Oltre alla residenzialità, le iniziative prevedono servizi e spazi commerciali aperti a tutto il quartiere interessato, che verrà rivitalizzato anche dalla rigenerazione urbana legata al riuso e alla riqualificazione in studentati di complessi già esistenti e non più funzionali.
In copertina: Studentato di Novoli, Starching ©Jacopo Salvi
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