16-03-2015 Paola Pierotti 3 minuti

Stratex ha vinto la sfida Expo con i suoi prodotti chiavi in mano: incarichi per 20 milioni

Intervista all’Ad Angela Maffione. Azienda friulana coinvolta per la copertura della Cina, 55mila mq di piastra servizi e due nuovi edifici per i main sponsor

"Fatturato raddoppiato con Expo. Solo alla fine potremo fare i conteggi sulla reale redditività di questa operazione: lavorare con tempi così compressi è impegnativo ma sicuramente l’esperienza è stata un volano e ci servirà per l’internazionalizzazione dell’azienda"

Angela Maffione

“Sono iniziati adesso i lavori per la costruzione di due palazzine per i main sponsor, rigorosamente in legno, edifici che dovranno essere pronti per il 15 aprile. Ci siamo appena aggiudicati un appalto da 6,2 milioni assegnato da Expo spa per realizzare chiavi in mano le due costruzioni di 2-3 livelli ciascuna, opere che come tutte le altre dovranno essere smontate a fine evento”. Angela Maffione, Ad dell’azienda friulana Stratex, specializzata in bioedilizia, case in legno di design e nella produzione di legno lamellare, descrive il forte impegno della sua azienda per essere presente nel grande cantiere milanese anticipando i contenuti dell’ultimo incarico aggiudicato.

Stratex è un’azienda con forti tradizioni familiari nata più di sessant’anni fa a Sutrio (Ud) nella Carnia e negli anni, da qualificata segheria artigianale, è diventata una grande realtà industriale nel settore. Negli anni ’80 l’azienda è stata impegnata nella costruzione di grandi opere come stadi e teatri, qualificandosi nella tecnologia del legno lamellare. Stratex era presente per il restauro del Teatro Petruzzelli e del San Carlo a Napoli e tra le opere più recenti si conta anche il complesso Le Albere di Renzo Piano a Trento. Recentemente ha aperto il nuovo stabilimento a Palazzolo della Stella (Ud).

Quante persone di Stratex lavorano per i cantieri Expo?
Abbiamo coinvolto 160 dipendenti, nei due nostri stabilimenti friulani abbiamo lavorato su tre turni, sabato e domenica comprese. Lavorato full time con poche ferie per raggiungere gli obiettivi.

Qual è stato per Stratex l’incarico più impegnativo dal punto di vista tecnologico?
Il padiglione della Cina che è il più rappresentativo di tutta l’area: parliamo di una struttura complessa e il nostro incarico è arrivato tramite Bodino Engineering che ha vinto l’appalto. Stratex ha calcolato e realizzato la struttura della copertura che ha una particolarissima forma architettonica con curve e controcurve, travi con diversi raggi di curvatura che dovevano essere studiate adeguatamente per sostenere tutta l’impalcatura. Il general contractor ci ha coinvolti: fortunatamente abbiamo pochi competitor per questo tipo di strutture molto particolari. A questo punto siamo quasi in chiusura per quanto riguarda la nostra parte.

E per le piastre di servizio?
In questo caso abbiamo realizzato in pochissimi mesi 55mila mq di superficie. Anche questa è stata una scommessa: abbiamo prefabbricato quasi tutto in stabilimento, anche grazie al nostro brevetto XPanel, e siamo arrivati in cantiere con una parete già completa. È questo il nostro plus.

In cosa consiste l’XPanel?
XPanel è un pannello prefabbricato portante in legno di grandi dimensioni per l’utilizzo di solai e coperture, sia piane che inclinate, può essere utilizzato su strutture principali in legno, in acciaio e in c.a.p. Per noi è il punto di arrivo di una progettazione orientata alle caratteristiche prestazioni del prodotto, che assolve con un unico elemento costruttivo, ai diversi aspetti funzionali che si concentrano sui pacchetti di copertura.

Per la Cina e per le piastre, parliamo di incarichi di che valore?
Circa un milione di euro per la Cina, 12,5 milioni per le piastre che è stato un subappalto dell’impresa Maltauro.

Quanto hanno influito le commesse per Expo sul fatturato della vostra azienda?
Contiamo di chiudere l’anno con un fatturato dell’ordine dei 33 milioni di euro, praticamente raddoppiato. Ma l’azienda in questi mesi non si è potuta concentrare solo sui lavori milanesi: abbiamo portato avanti anche altre commesse. Finita l’Expo non possiamo essere tagliati fuori dal resto del mercato!

E in termini di crescita, di know how, come è migliorata Stratex?
Solo alla fine potremo fare i conteggi sulla reale redditività di questa operazione: lavorare con tempi così compressi è impegnativo, ma sicuramente l’esperienza è stata un volano e ci servirà per l’internazionalizzazione dell’azienda. È stato molto impegnativo, ma contiamo sia un investimento che porterà frutti anche nei prossimi mesi. Abbiamo messo in campo il nostro know how: in questi tre progetti per Expo ci è stato dato un disegno architettonico e il nostro ufficio tecnico interno, con architetti e ingegneri, ha via via ingegnerizzato il prodotto per il suo sviluppo.

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Paola Pierotti
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