La scuola come piattaforma esperienziale. Vaccarini vince il concorso ad Avezzano

Il futuro in costruzione. L’innovazione diventa scuola. Giovanni Vaccarini Architects racconta a thebrief il suo progetto, vincitore del concorso per l’istituto onnicomprensivo “Giovanni XXIII” di Avezzano, promosso sulla piattaforma Concorrimi dell’Ordine degli Architetti di Milano. Un progetto di sostituzione edilizia della scuola primaria, che si caratterizza per una continua relazione tra spazi pubblici, semipubblici e altri privati, in cui si esplica la vita scolastica e quella del quartiere.

Una scuola-parco. Un tema che ritorna dopo il progetto di via Scialoia proprio a Milano firmato Modus Architects ma anche quello di Cesenatico vinto, sempre attraverso un concorso, dallo studio Iotti+Pavarani.

«Il progetto per Avezzano – racconta l’architetto Vaccarini – si insedia in un’area libera, verde, del tessuto urbano della città. Un’idea semplice e allo stesso tempo dirompente, che prova a coniugare, e forse sovrapporre, il tema degli spazi scolastici con quello dell’uso del suolo e del parco. La matrice figurativa del disegno dei campi della Piana del Fucino, in provincia dell’Aquila – spiega – viene traslata nel disegno di questo parco, volumetrizzato, che accoglie la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Un dispositivo simile a quello di rossiana memoria – dice l’architetto – in cui tipo edilizio e morfologia erano in strettissima relazione l’uno con l’altro».

Con questo concorso aggiudicato nei primi giorni del nuovo anno, e con i nuovi bandi in arrivo (ad esempio quello per una scuola a Scandicci) si riaccendono i riflettori sul tema della scuola, puntando molto anche sulle iniziative che saranno favorite dal Pnrr. «Il momento è unico: può essere l’occasione per rinnovare il patrimonio architettonico scolastico, ma dobbiamo fare in modo che possa diventare anche l’opportunità per restituire centralità alle scuole nella vita del quartiere o di una parte della città. La scuola – commenta l’architetto vincitore della gara per il nuovo polo scolastico in Abruzzo – è il fuoco attorno al quale ruota la vita di tutti noi per un bel lasso della nostra vita. Oltre alla formazione, vi si annodano relazioni, si fa sport, si sperimenta la vita di comunità che poi trasferiamo nelle professioni e nelle famiglie».

La scuola come “piattaforma” esperienziale. La scuola non solo come hub di servizi per gli studenti, ma parte integrante del territorio in cui insiste.

Per Avezzano i progettisti hanno optato per un polo scolastico pensato come luogo di formazione e coesione territoriale, un edificio che unisce in un disegno unitario le idee e le esigenze di scuole di diverso grado, ma anche uno strumento messo a disposizione di tutti i cittadini per realizzare il loro progetto di vita.

Proprio il parco è l’elemento di connessione, fisica e visiva, tra spazi collettivi, individuali ed esplorativi.

«La volontà – si legge nella relazione di progetto – è quella di creare una “macchina scolastica” che induca ad uno scambio tra gli ambienti didattici e accompagni lo studente verso un percorso di crescita dalle prime classi della primaria fino alla secondaria. Gli spazi interni sono configurabili come possibili scenari didattici attraverso l’uso di partizioni mobili manovrabili». E ancora, «alle aule chiuse si affianca un’aula a cielo aperto, una sorta di giardino protetto ed attrezzato».

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In copertina: Progetto di Giovanni Vaccarini Architects, vincitori del concorso per l’istituto onnicomprensivo “Giovanni XXIII” di Avezzano