Roma punta al Giubileo del 2025 e scommette sulla nuova Piazza dei Cinquecento
Svelato il concept nato dal concorso promosso dal Gruppo FS e il Campidoglio
Si chiude con la presentazione della nuova Piazza dei Cinquecento, una nuova porta della città, il racconto della nuova architettura romana nata sotto la giunta di Virginia Raggi attraverso i concorsi di progettazione. A qualche mese di distanza dalla nomina dei vincitori il Gruppo FS e Roma Capitale hanno svelato i dettagli della riqualificazione dell’area attorno alla stazione Termini, portando a termine il percorso avviato a dicembre 2020 dal Gruppo FS Italiane – con le sue società Grandi Stazioni Rail, FS Sistemi Urbani e Rete Ferroviaria Italiana – insieme a Roma Capitale e con il supporto tecnico dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. Una presentazione che fa seguito alla presenza del Campidoglio al Mipim di Cannes, la fiera di riferimento in Europa per il mercato del real estate, dove sono stati presentati un centinaio di progetti di rigenerazione urbana “per consegnare ad abitanti, city user e turisti una città più sostenibile e attrattiva, aperta e condivisa” come riportato nella nota del Comune.
«Nel 2020 la stazione ha compiuto i suoi primi 70 anni – racconta la sindaca Virginia Raggi – e abbiamo avviato il concorso di progettazione con l’intento di riaprire la piazza, per il prossimo giubileo, riqualificata. Con un progetto unitario, sarà uno spazio non caotico e casuale, ma in relazione agli ambiti urbani e ai nodi di trasporto, la grande piazza sarà riconnessa con le preesistenze archeologiche visibili dal dinosauro e nascoste per troppi anni». Non solo rigenerazione urbana, ma «un cambio di passo per la visione della città, con la tensione – ha aggiunto – a riappropriarsi di spazi abbandonati, talvolta pericolosi, o di luoghi che non hanno più identità».
L’occasione della presentazione degli esiti del concorso ha portato la sindaca a fare un punto sul lavoro fatto in questi anni: a partire dalle attività congiunte con FS, anche nell’ambito di Reinventing cities. «Ci proiettiamo verso il 2030 per ridefinire l’incompiuto. Cerchiamo di portare l’Expo 2030 a Roma, di dare sostanza agli impegni presi con le risorse inserite nel Pnrr e per il Giubileo del 2025 (temi già anticipati nei mesi scorsi dall’assessore Luca Montuori in un’intervista su thebrief). Tre driver per un’unica trasformazione che punta a far fare a Roma quel salto in avanti di cui si parla». E la richiesta di un cambio di passo è corale, come testimoniano le voci raccolte nell’ambito del forum di Scenari Immobiliari.
Ferrovie ha scelto come location per svelare il progetto della nuova Piazza dei Cinquecento l’allestimento della mostra Parallel Lines e FS Sistemi Urbani, attraverso la voce dell’Ad Umberto Lebruto ha dichiarato il proprio ruolo di “sarto urbanista”, con l’impegno a ricucire le tante aree della città in cui FS è coinvolta. «Nel 2018 Ferrovie, con Roma Capitale, ha sottoscritto un protocollo sulla cura del ferro e la rigenerazione urbana siamo partiti da lì e alcuni cantieri sono diventati realtà. Il nostro obiettivo è trasformare le stazioni in hub di mobilità». Da Tuscolana (con il nuovo progetto vincitore proprio del bando Reinventing Cities, unica delle aree aggiudicate a Roma, ndr) alla Tiburtina numerose le aree ferroviarie determinanti per il futuro della Capitale. «Siamo pronti per il 2030, anche traguardando Expo. Oltre la stazione di Tiburtina, la zona ad est di Pietralata è una tavolozza su cui qualsiasi architetto volesse investire, potrebbe divertirsi. E auspichiamo ci sia l’interesse e l’impegno dei grandi player internazionali».
Nel confronto è intervenuto anche Silvio Gizzi, amministratore delegato GS Rail, che ha ribadito il ruolo della stazione come “hub intermodale” ma anche come “polo di attrazione”. «Roma Termini è Roma».
Dagli interventi su via Marsala, alla piastra sopra i binari che collegherà Termini con il parcheggio, fino alla riqualificazione di Piazza dei Cinquecento: «il concorso – racconta Gizzi – è nato da un finanziamento ministeriale. Con il Comune abbiamo aperto un tavolo tecnico per definire i requisiti del progetto e, tenuto conto del tema del decoro e delle preesistenze, si è optato per una logica che rendesse funzionale lo spazio pubblico dal punto di vista trasportistico, ma che valorizzasse anche il contesto presente con una visione di sostenibilità. Non solo verde, ma anche attenzione ai consumi (e alla produzione) di energia».
Alla presentazione non sono stati coinvolti i progettisti e la mostra in programma per il momento non è in calendario, ma sono state passate in rassegna le immagini dei cinque team in gara e annunciati i prossimi passi: due gli scenari temporali, uno entro il 2021-25, l’altro per il successivo quinquennio 2025-30, con l’avvio dei cantieri nel primo trimestre 2023.
Il gruppo guidato da TVK SARL con IT’S srl, ARTELIA Italia spa, NET Engineering spa, Michela Rustici e Latitude Platform for Urban Research and Design è stato scelto per aver dato rilievo alla componente privilegiata del progetto quale è il pedone: «il percorso pedonale – ha spiegato Pietro Calabrese vice sindaco e assessore alla Città in movimento – arriverà fino ai Fori, includendo anche il cantiere della metro C, di cui stiamo accelerando i lavori». «Questo non è solo un progetto di piazza – ha aggiunto l’assessore Montuori – ma il progetto di un brano di città. Dal 2000 la piazza ha dovuto fare i conti con una sommatoria di interventi incoerenti. Brandelli. Questa è l’occasione per ridisegnarla in maniera unitaria».
In copertina: primo classificato del concorso, il progetto del team formato da TVK SARL, IT’S srl, ARTELIA Italia spa, NET Engineering spa, Michela Rustici e Latitude Platform for Urban Research and Design.
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