Rigenerazione urbana e grandi infrastrutture: strategie per le città del futuro

13-03-2025 Giulia Fuselli 2 minuti

13-03-2025 Giulia Fuselli 2 minuti

Rigenerazione urbana e grandi infrastrutture: strategie per le città del futuro

Esperti e istituzioni in dialogo al MIPIM di Cannes

Rigenerazione urbana e grandi infrastrutture è il titolo del secondo workshop curato dall’Agenzia Ice e PPAN per la seconda giornata del Padiglione italiano al Mipim 2025. Un racconto corale dedicato a un tema centrale per lo sviluppo sostenibile delle città, che vede istituzioni, investitori e professionisti del settore, confrontarsi sulle strategie per il futuro del territorio.

Gianluca Lucignano, presidente della Fondazione Roma REgeneration, ha illustrato durante il talk gli obiettivi della Call for Ideas “A Vision for Rome”, lanciata proprio nell’ambito del Mipim. «Come comune di Roma Capitale, insieme alla Regione Lazio, vogliamo promuovere una nuova visione organica della città – spiega il presidente –. Il bando è costituito da tre fasi. Una prima selezione con scadenza il 10 giugno 2025, entro il 15 dicembre saranno scelti i sei migliori team e infine la premiazione a febbraio 2026».

Per Massimiliano Marzo, direttore della Struttura per la progettazione dell’Agenzia del Demanio, la rigenerazione urbana dovrebbe ruotare attorno alla collaborazione tra pubblico e privato: « È fondamentale la creazione di collaborazioni pubblico-private non solo nel breve e medio termine, ma anche nel lungo periodo – sottolinea il direttore –. L’Agenzia del Demanio è coinvolta in numerosi ppp. L’ex Polverificio di Scafati ne è un esempio: un’area di 60 ettari all’interno della Città Metropolitana di Napoli, che occupa una posizione strategica per la vicinanza al sito archeologico di Pompei».

Alle parole di Marzo, seguono quelle del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che sottolinea l’importanza degli investimenti nelle grandi infrastrutture per la rigenerazione dei centri urbani. «Le città come Como hanno un grande potenziale e un patrimonio immobiliare e culturale importante. Investire sulla rigenerazione urbana è fondamentale per contribuire alla crescita di una comunità». Paolo Mazzoleni, assessore all’Urbanistica del Comune di Torino sottolinea: «Alla fine degli anni ‘90 e nel 2000, Torino era all’avanguardia, e partiva da un’eredità importante e complessa come grande città industriale. Un elemento chiave di questo processo sono state le Spine, progettate dagli architetti Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi. La trasformazione riguardava un vasto patrimonio immobiliare ereditato dalla FIAT e dall’industria, ma non è stata completata del tutto».

Per Massimiliano Pulice, head of Urban regeneration and infrastructures Competence Center, di Cassa Depositi e Prestiti: «Noi rappresentiamo un’istituzione nata con l’obiettivo di creare un hub di consulenza, ispirato al modello della Banca europea per gli Investimenti. Il nostro ruolo consiste nel coordinare ingegneri, architetti e consulenti per supportare enti privati, amministrazioni centrali e locali nella definizione dei loro piani di investimento. Una delle lezioni più importanti che il Pnrr e il Recovery Fund ci hanno insegnato è che non eravamo pronti a pianificare grandi investimenti. La nostra unità, che si occupa di infrastrutture e rigenerazione urbana, ha proprio il compito di affiancare gli enti locali e centrali nella progettazione e pianificazione degli investimenti».

A chiudere il tavolo, l’assessore all’Urbanistica e alla Città dei 15 minuti di Roma Capitale, Maurizio Veloccia: «Roma è cambiata nel tempo. Negli ultimi anni è stata una città dormiente, nel quale i romani hanno vissuto un periodo non troppo florido. È una città unica al mondo, ma questa unicità deve essere preservata nella sua totalità, anche attraverso investimenti provenienti da attori privati».

In copertina: ©Marco Saracco

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Giulia Fuselli
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