Dopo l’ex Galateo di Lecce, Archistart conquista anche Porta Napoli a Taranto
Tre concorsi vinti e una menzione per la rigenerazione urbana di piazza Martiri di Ungheria a Vibo Valentia. Dopo l’ex Galateo a Lecce, il progetto di riqualificazione e valorizzazione di Castellaneta Marina, arriva la riconversione ecologica dell’area di Porta Napoli di Taranto. La strada del collettivo Archistart, che insieme a Alcotec, si è aggiudicata il concorso per il nodo urbano strategico, è costellata di successi, esempio della carica di trentenni in pista per il rilancio del Sud, anche attraverso le occasioni offerte dai concorsi di progettazione.
Una nuova stagione per la città pugliese che per anni è stata periferica ai tanti flussi turistici del Sud della Puglia, ma decisa oggi, invece, a mettersi in mostra e conquistare un posto nella geografica turistica italiana. Capitale della Magna Grecia, come hanno ricordato i numerosi ospiti del MAP festival andato in scena a giugno, Taranto vanta una storia ed una ricchezza plurimillenaria che è facile apprezzare in ogni angolo del suo ricco e a volte intricato sistema di strade e chiese. E i nuovi percorsi urbani costruiscono valore per il futuro e per quello dei cittadini.
Taranto oasi urbana e Taranto social market sono i motti del progetto primo classificato, al concorso indetto sulla piattaforma Awn, che immagina una rivoluzione ecologica, sostenibile ed economica per l’area intorno alla stazione ferroviaria del capoluogo jonico e per il waterfront con cui la città si affaccia sul Mar Piccolo.
Come spiegato sulla pagina social di Ecosistema Taranto “Porta Napoli, storico ingresso della città da nord, dopo decenni di abbandono assume oggi una posizione strategica per il rilancio economico e culturale del capoluogo ionico per vari fattori. In primo luogo, per la straordinaria potenzialità di hub logistico e di scambio intermodale grazie alla contestuale presenza della stazione centrale, del porto turistico e commerciale, del terminal bus urbani ed extraurbani e delle principali reti di mobilità viabilistica in ingresso e in uscita dalla città”.
Si tratta di un comparto caratterizzato da un’architettura industriale di pregio e di grandi aree dismesse che possono rappresentare un patrimonio urbano importante per il potenziamento delle relazioni turistiche, commerciali, economiche tra la città storica e l’area portuale.
Ancora “Porta Napoli sta assumendo, con il rilancio del porto e dell’Isola Madre, un luogo simbolo di rilancio economico, sociale e culturale della città dal basso, in cui giovani imprese smart e innovative trovano spazio ideale per lo sviluppo di nuove economie alternative e sostenibili”.
I numeri del progetto danno la precisa valenza dell’operazione di stravolgimento del quadrante: 7 chilometri di piste ciclo-pedonali, 1 chilometro di zona 30 e 20mila nuove alberature.
Si tratta di uno dei quadranti urbani più inquinati d’Europa, la riqualificazione verde come paradigma per la Taranto del futuro. Particolare attenzione è stata posta al sistema degli spazi verdi e alla necessaria fase di greening dell’area, con il fine principale di abbattere l’isola di calore e di mitigare l’impatto della Co2 e delle polveri sottili. Poi, ricostruire un nuovo rapporto con il mare, in una zona che ha rappresentato per lungo tempo la crisi del sistema insediativo e produttivo che ha prodotto degrado e socioeconomico per la città, senza un pensiero per gli spazi pubblici e le vie storiche di accesso al centro urbano. Per questo si è messa in campo una nuova strategia per il waterfront sul primo seno del Mar Piccolo, dove alla rigenerazione e valorizzazione di aree di cantieristica e della filiera della maricoltura e pesca si assoceranno funzioni di uso collettive che favoriranno, lo sport, il tempo libero e la possibilità di insediare numerose attività commerciali e di ristorazione.
Questa nuova idea di paesaggio e di abitare ha fatto in modo che il progetto si classificasse al primo posto. «Abbiamo immaginato questa parte di città con gli occhi di chi arriva in una Taranto dell’accoglienza che diviene lo spazio dello stare, in cui l’oasi urbana dà il benvenuto a cittadini e turisti», raccontano dallo studio Archistart. Uno spazio ombreggiato e ricco di verde, che integra servizi e spazi per il tempo libero, e dove attraverso banner ed info point si possa indirizzare il cittadino verso manifestazioni ed eventi. Il quadrante immaginato come “città dei 15 minuti” con una mobilità a favore delle percorrenze pedonali e ciclabili.
«L’obiettivo dell’amministrazione Melucci – dicono dal Comune – è incentivare una profonda rigenerazione urbana del comparto di Porta Napoli, raccogliendo le migliori proposte progettuali e visioni future di sviluppo, promuovendo uno specifico “Piano Urbanistico Esecutivo” che possa favorire la valorizzazione delle aree pubbliche e private».
Un altro tassello importante sarà la collaborazione tra pubblico e privato. Un processo di trasformazione che parte dal ridisegno delle arterie della mobilità e dagli spazi pubblici con investimenti della pubblica amministrazione. Si dovranno abbinare ad investimenti privati ed incentivi per la riconversione dei docks e delle numerose volumetrie in abbandono e sottoutilizzate. Dovranno essere pensate con un mix funzionale volto alla generazione di nuove occasioni professionali e di lavoro.
Si aggiunga che il moltiplicarsi del ricorso allo smart working, il south working e specifici programmi di attrazione di capitali ed imprese che vogliano insediarsi in Puglia ed a Taranto, possono costituire l’occasione di rinascita per l’area. E per la stessa città di Taranto. «È un progetto molto importante per il nostro gruppo, corrisponde e sintetizza le tematiche sviluppate e approfondite negli anni in ambito di rigenerazione urbana, community hub e innovazione sociale», spiegano i giovani architetti premiati.
Immagine di copertina: render. ©Archistart
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