24-03-2023 Redazione 6 minuti

Progetti, gestione e timing per il riscatto di Roma

Attori pubblici e privati a confronto nel think tank Roma Domani

La rinascita della Capitale ad oggi potrebbe sembrare una scommessa. Ma un nuovo ‘modello Roma’ è già in fieri. Grazie alla cooperazione tra partner pubblici e privati, e non solo con il booster di Pnrr, Giubileo e candidatura per Expo, si avvicina il momento di cambiamenti profondi. Sviluppo urbano e progetti innovativi saranno la leva con la quale riqualificare la città, passando dalle periferie con la valorizzazione del tessuto culturale ed economico dei quartieri.

Di questo si è parlato al think tank ‘Roma Domani’ organizzato alla Lanterna di Fuksas (22 marzo 2023) da MC international, Office Observer e PPAN contando sui patrocini di Ance Roma-Acer, Confindustria Assoimmobiliare, Fiabci ed Oice.


Confronto aperto sulla gestione della necessaria trasformazione della Capitale, con ospiti del mondo delle istituzioni e di quello economico e produttivo. 


C’è molto che bolle in pentola. Dallo stadio della A.S. Roma a Pietralata, a Tor Vergata con l’incompiuta delle Vele di Calatrava aspettando il Giubileo, e immaginando l’Expo 2030 che forse atterrerà qui, senza scordare progetti fermi ormai da troppo tempo come gli ex Mercati Generali a Ostiense o il recupero dell’ex Fiera di Roma della Colombo (come anticipato su thebrief dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia).

Programmi corposi per i quali servirà un cambiamento culturale nel rapporto tra Roma Capitale e i privati: «Ci deve essere un’evoluzione di chi investe a Roma – ha spiegato Maurizio Veloccia – in primo luogo bisogna mettere a sistema la capacità di fare squadra, tra parti politiche, tra pubblico e privato e tra vari attori che operano nella città. Al bando i protagonismi, qui bisogna fare e in fretta. Noi dobbiamo prendere le cose buone del passato e realizzarle per trasformare la Capitale nella continuità. Poi dobbiamo avere progetti ambiziosi: per anni si è governato Roma – ha proseguito – pensando alle minute urbanistiche, dobbiamo dare servizi in tutti i quartieri ma dobbiamo saper pensare in grande per cambiare il volto della città. La stazione Tiburtina, lo stadio della Roma, piazza dei Cinquecento, le università con Roma Tre e Tor Vergata, rivitalizzando pezzi di metropoli, per una città della conoscenza. La popolazione decresce ma gli studenti universitari a Roma negli ultimi dieci anni sono cresciuti di 30mila unità. Il 2023 è l’anno del grande salto, dove i semi germoglieranno: Expo, stadio, chiusura dell’anello ferroviario, nuova Cinecittà, Museo della scienza , il nuovo Technopole».

Le cose negli ultimi anni sono andate assai diversamente a Milano. Ma il dibattito è aperto sull’opportunità di imparare qualche lezione (senz’altro l’alert è sul tema della casa, per evitare le criticità che ora la giunta Sala deve affrontare con urgenza). Su quanto di quell’esempio si possa riportare a Roma, si inserisce la riflessione di Paolo Galuzzi, urbanista e ordinario a La Sapienza. «Oggi non dovremmo seguire un modello, ma apprendere un nuovo metodo di lavoro. Milano è stata brava a tenere insieme alcune trasformazioni importanti ma anche la rigenerazione diffusa che ha investito una grossa fetta di rigenerazione sociale – ha affermato – a partire dalla valorizzazione degli ex scali ferroviari. Roma dovrà però fare i conti con territori molto più ampi e il metodo dovrà essere diverso e soprattutto inclusivo», ha spiegato il professore.

Una rigenerazione che deve essere rifondata su basi nuove: una sinergia tra pubblico e privato. A giudizio di Antonio Ciucci (già intervenuto su thebrief) presidente Ance Roma-Acer, «Roma è una città attrattiva, cui però manca certezza sia normativa che sui tempi. Servono anche flessibilità su destinazioni d’uso e modifica delle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. La rigenerazione deve però partire dagli investimenti pubblici, anche per questo è stato necessario istituire l’Osservatorio Pnrr e Giubileo Roma pensato come strumento di conoscenza, proposta e monitoraggio delle opere attese a Roma, da realizzare con i molti fondi in arrivo».

Tra i presenti Enrica De Paulis, dirigente rigenerazione urbana e progetti speciali Roma Capitale che ha messo l’accento sul tema delle competenze nell’amministrazione pubblica ed espresso l’impegno a fare i conti con l’economia del tempo.

La prossima milestone è nel 2025 con il Giubileo. «La nuova società nata in seno al Mef nel 2022 deve gestire 1,3 miliardi di euro per il Giubileo – ha argomentato Marco Sangiorgio, ad di Giubileo 2025 – parliamo di una start up pubblica che dovrà svolgere le funzioni di soggetto pagatore e vigilante. In arrivo 50 gare di servizi di progettazione, di project management e lavori». A questo si lega il tema delle opportunità per le società di ingegneria. Giorgio Lupoi presidente Oice (Associazione delle Organizzazioni di Ingegneria e di Consulenza) ha sottolineato che «per un modello Roma serve un coordinamento tra istituzioni e operatori economici e i numeri ci danno ragione. Il primo bimestre del 2023 è stato particolarmente generoso per i servizi di ingegneria e architettura. I bandi pubblicati sono stati 856, con un valore di 447,8 milioni di euro, +37,8% in numero e +68,8% in valore rispetto allo stesso periodo del 2022. A trainare il settore, ben 532 bandi per interventi legati al Pnrr. E il progetto deve stare al centro, ecco perché non è immaginabile il sorteggio per la selezione dei professionisti, l’urgenza non c’entra».

Sul tema della riqualificazione più in generale è intervenuta anche Alessandra Balduzzi, responsabile progetti competence center e progetti advisory rigenerazione urbana Cdp, illustrando come «Cdp coadiuvi la Pubblica Amministrazione nelle varie fasi del progetto, dai finanziamenti alla loro declinazione in linee di investimento, dall’identificazione dei progetti al monitoraggio della realizzazione fino alla documentazione per l’iter di gara per l’affidamento delle opere». Calandosi nello specifico capitolino, Balduzzi ha illustrato come «il Protocollo d’intesa tra Roma Capitale e Cdp siglato nei giorni scorsi in Campidoglio preveda una collaborazione per la valutazione di iniziative di partenariato pubblico-privato in una serie di ambiti ricadenti nella cornice del programma InvestEU e fondamentali per la trasformazione e per lo sviluppo della città. Cdp – ha continuato – supporterà Roma Capitale nella valutazione tecnica ed economico-finanziaria e nell’istruttoria amministrativa di diversi progetti di grande rilevanza strategica per la città, che l’amministrazione capitolina intende realizzare in partnership con privati. Si tratterà di investimenti su settori come il riciclo dei rifiuti, l’efficientamento energetico, le infrastrutture a sostegno della mobilità sostenibile, oltre ad azioni di sviluppo per nuove reti tecnologiche per i sistemi di telecomunicazione, sicurezza e sensoristica e la rigenerazione urbana. Le iniziative specifiche oggetto dell’attività di advisory da parte di Cdp sono in fase di puntuale definizione e saranno coerenti con gli ambiti di intervento di InvestEU. Cdp supporterà il Comune di Roma nella valutazione tecnica ed economico-finanziaria della fattibilità dei progetti, oltre all’iter di attuazione degli interventi e nelle interazioni con altri soggetti coinvolti», ha concluso Balduzzi.

Dalla sua Angelica Corsini, Head of Business Development di Arsenale Group (su thebrief l’intervista a Paolo Barletta), ha fatto notare che «la domanda a Roma ci sarà sempre. Le nuove strutture e i nuovi investimenti privati, anche per l’asset class dell’hospitality devono servire da traino per adeguare infrastrutture, servizi e a potenziare il mix dell’offerta anche per chi ci abita».

Intanto qualcosa già si muove: Andrea D’Antrassi, associate partner Mad Architects, ha ricordato che «la prima opera italiana firmata Mad Architects sarà l’intervento mixed use in via Boncompagni. La nostra base, come studio, è nella Capitale per il suo essere baricentrica sia a livello europeo che italiano, con il plus della presenza di importanti facoltà di architettura».

Nel dibattito anche l’intervento di Umberto Lebruto, Ceo FS Sistemi Urbani, che ha confermato che «Piazza dei Cinquecento è un sogno che si sta avverando e sarà pronta per il Giubileo nel 2025, portando a bordo Anas e dando a Roma la piazza più bella del mondo. Apriremo i cantieri a giugno 2023. Temi sui quali il coinvolgimento della collettività è necessario per avere soluzioni condivise in un’opera che avrà un così grande impatto».

In copertina: Roma Domani alla Lanterna di Fuksas. Ph. © PPAN

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