Piazza dei Cinquecento, la corsa verso il Giubileo con Anas
Dal concorso al cantiere, gli attori in campo. Opera da 45 milioni
Tagliato il primo nastro per Piazza dei Cinquecento e per la riqualificazione del nodo della stazione Termini. Il primo di una serie visto che «il cantiere ha ancora tanta strada davanti» come dice Alessandro Cambi dello studio It’s, che ha co-firmato con TVK, Artelia, Net Engineering, Michela Rustici e Latitude Platform for Urban Research and Design il progetto vincitore del concorso aggiudicato a fine 2022. Team che per la corsa verso il Giubileo ha ceduto il passo ad Anas.
A guidare l’iter, accanto al Campidoglio è stato il Gruppo Ferrovie dello Stato che (con FS Sistemi Urbani, proprietaria della piazza, e Grandi Stazioni Rail, gestore e primo soggetto Attuatore che ha curato la redazione del Pfte e la relativa Conferenza dei servizi) ha indetto il concorso nel 2021, e che con Anas sta portando avanti l’opera: Anas come committente e progettista per la parte esecutiva. Ed è questo l’unico logo del gruppo Fs rimasto sulle cesate, accanto a quello del Commissario straordinario del Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025.
Il concorso, che traguardava come orizzonte il 2030, era nato sotto una buona stella. «Partito da un’idea del gruppo FS con il Comune di Roma con l’assessore Luca Montuori, l’Ordine degli architetti di Roma – racconta Andrea Iacovelli che era consigliere e coordinava la delega ai concorsi – era stato contattato per avviare la procedura, per organizzare un concorso in due fasi. Dopo diversi confronti si è arrivati all’opzione di chiedere un concept e una fattibilità economica, in linea con il vecchio Codice, ad una rosa di finalisti, prevedendo il rimborso spesa e l’affidamento delle successive fasi per la progettazione, quindi definitivo ed esecutivo ai vincitori».
L’operazione supera i 45 milioni di investimento e riguarda un’area di 100mila mq.
Nei mesi successivi il concorso:
- è subentrato il nuovo Codice dei Contratti, che ha di fatto tolto il definitivo accorpandolo alla fase di fattibilità. E al team che ha vinto il concorso è stato affidato prima l’incarico per un Pfte e poi per il cosiddetto Pfte rafforzato;
- è cambiata l’amministrazione capitolina, dalla sindaca Raggi al sindaco Gualtieri che ha proseguito con il progetto strategico per questa area di accesso alla città;
- con il Dpcm dell’8 giugno 2023, connesso agli interventi legati alle celebrazioni del Giubileo, sono stati unificati tutti gli interventi previsti ed è stato individuato quale soggetto attuatore Anas spa;
- le modalità di attuazione sono state statuite dal commissario straordinario e rese conformi al DL77/2021 con appalto su Pfte, anche con l’impiego di accordi quadro;
- il team di progettazione, vincitore del concorso, ha seguito il processo affiancando il Rup, più per attività procedurali che progettuali.
«L’intervento è stato organizzato in vari stralci esecutivi, tutti progettati da Anas con propri tecnici e dalla società Planet Engineering per aspetti specialistici e costruttivi, sulla scorta del Progetto di fattibilità tecnico economica approvato in Conferenza dei Servizi. Così operando – fanno sapere da FS – è stato possibile mettere in parallelo la progettazione con i lavori e garantire il rispetto dei tempi prescritti dal Dpcm».
I prossimi step, fonti FS, riguardano il completamento della parte pedonale e dell’arboreto entro settembre, salvo imprevisti che possono essere riscontrati durante la fase di messa a nudo dei solai della sottostazione nell’area dove è stato realizzato il capolinea provvisorio e nell’area sotto la pensilina.
«Quella dei Cinquecento si è sempre chiamata piazza, ma non lo era, è un processo di rigenerazione che va accompagnato – commenta l’architetto Cambi – mancano ancora tanti elementi, non estremamente funzionali legati alla mobilità ma decisivi per la qualità complessiva dell’area». Il progetto autorizzativo, quindi, è stato firmato dal gruppo che ha vinto il concorso, dalla consegna del Pfte rafforzato «è stato messo a terra e sviluppato dal team interno ad Anas». Ancora presto per dire se ci saranno cambiamenti sostanziali dai render di gara alla realtà, «l’assetto urbano è rimasto quello definito con il concorso – dice Cambi – restiamo in attesa del giardino che dovrebbe nascere, del padiglione, del bike hub». Chiaro che le scelte di dettaglio di fatto non sono a regia e controllo di chi si è aggiudicato il concorso di progettazione, per il secondo tempo, un secondo regista.
It’s ha firmato anche un altro progetto a Roma per il Giubileo, quello per Piazza del Risorgimento e via Ottaviano e in quel caso «c’è stata coerenza e linearità di processo, a dimostrazione che anche nell’urgenza si può fare» dice lo stesso Cambi. Nel dibattito tra i professionisti si invoca il modello francese, «questo del Giubileo è più vicino al modello francese – dicono da It’s che lavorano da anni anche in Francia – dove il gruppo di progettazione è ingaggiato in tutte le fasi fino alla consegna dell’opera».
La consegna parziale di Piazza dei Cinquecento è occasione di dibattito sulle procedure, sulla qualità delle opere pubbliche, sull’efficacia dei concorsi. C’è chi torna ad invocare una legge per l’architettura, chi lamenta i cambiamenti del nuovo Codice. Al centro rimangono i nodi della responsabilità, delle competenze e della qualità diffusa, a partire dalle opere pubbliche.
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