Piano casa Milano, dal Comune 21 aree ai privati per alloggi low cost

25-10-2024 Francesca Fradelloni 3 minuti

Via libera da Palazzo Marino: i canoni di affitto non dovrebbero superare gli 80 euro al mq all'anno. La reazione degli operatori

La casa è un diritto», parola di Giuseppe Sala. Da vecchio slogan a parola d’ordine, rispolverata dal sindaco di Milano durante l’annuncio del Piano straordinario per la casa. Un progetto di lunga visione – spiegano da Palazzo Marino – che programma la costruzione, entro dieci anni, di 10mila alloggi (6.500 in città e 3.500 fuori) a costi accessibili. Vale a dire con canoni di affitto che non superino il valore di 80 euro a metro quadrato all’anno (con un semplice calcolo, si tradurrebbero in 666 euro al mese per un appartamento di 100 metri quadri), con l’obiettivo di rispondere al fabbisogno abitativo della fascia media della popolazione, con reddito tra 1.500 e 2.500 euro al mese.


Ventuno le aree messe a disposizione dei privati attraverso la cessione gratuita del diritto di superficie e 300mila metri quadrati, questi i numeri per porre una pezza all’emergenza casa.


In base all’accessibilità ai servizi e al trasporto pubblico, all’impatto ambientale degli interventi e alla ricaduta positiva che un’operazione del genere può avere sui quartieri, sono stati individuati in questa fase questi siti: via Giolli, via Trevi, via Pitagora, via Bovisasca, via Esterle, via Quinto Romano, via De Notaris, via de Lemene, via Zama/via Salomone, viale Certosa, piazza Abbiategrasso, piazzale Martesana, via Demostene, Pompeo Leoni, via Betti/Cechov, Porto di Mare, via Sant’Elia (ex Palasharp), via San Romanello, via Medici del Vascello, via Gatto/via Cavriana e via Balsamo Crivelli. Le prime quattro aree di partenza, cui l’amministrazione raccoglierà manifestazioni d’interesse e si potranno vedere i cantieri all’opera entro il 2027, sono: via San Romanello (circa 7.000 mq), un’area già bonificata di un ex parcheggio di auto rimosse; via Sant’Elia (circa 18.000 mq); via Demostene (circa 4.500 mq), già parzialmente edificata e, in precedenza, concessa all’Università Bicocca; e Porto di Mare (circa 144mila mq), in cui si prevede un grosso intervento urbanistico e piani attuativi.


Il Piano si focalizza anche sulla riqualificazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, attraverso il reperimento di risorse utili alla manutenzione di quelli sfitti per aumentarne le disponibilità.


Il mercato chiamato in causa, dunque, è quello delle cooperative, delle Fondazioni e degli sviluppatori che si occupano di housing sociale. Positivo il giudizio di alcuni degli attori.

Le reazioni degli operatori

«Giusti gli obiettivi, buona la partenza», spiega Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio cooperative lavoratori. «È chiara la regia pubblica sull’emergenza che sta travolgendo la città di Milano. Anche il diritto di superficie ritengo sia un importante strumento. Bisogna ancora capire bene i meccanismi con cui si aspettano le proposte, le percentuali degli alloggi da vendere e quelli in affitto. Auspico che abbiano fatto tesoro dell’esperienze passate, visto gli errori del passato, mi riferisco all’ultimo bando di Reinventing Cities andato deserto. Ho solo qualche dubbio sui numeri. Starei molto attento a dare delle cifre così alte». Anche Matteo Busnelli, responsabile Dipartimento housing di Legacoop Lombardia si dice soddisfatto. «Condividiamo il Piano e il diritto di superficie per 90 anni, a Milano c’è bisogno di affitto, c’è bisogno di affitto in quella fascia indicata. Le liste di attesa delle nostre cooperative, anche in provincia, stanno crescendo in maniera esponenziale. Sappiamo ovviamente che questo Piano non sarà sufficiente senza un coinvolgimento dello Stato e senza il coinvolgimento della finanza. Banalmente bisogna che ci siano dei fondi di garanzia pubblica per consentire tassi di interesse molto contenuti a 40 anni. Aspettiamo però di fare una valutazione, quando avremo piena contezza delle articolazioni del testo». Per Paola Delmonte, advisor per il Business development e strategie di Redo sgr, il Piano «è uno straordinario passo avanti con il ritorno del social housing al centro dell’agenda politica dell’amministrazione pubblica. Ben delineati i confini della domanda e dell’offerta questo è un concreto segnale politico della centralità del tema casa in attesa di un’azione nazionale che rimane comunque necessaria. Altra cosa positiva è la messa a disposizione di aree e immobili del Comune con un diritto di superficie: il vero valore dell’area è quella di averla a disposizione con un livello di ingresso contenuto. Interessante l’apertura alla città metropolitana perché la città ha degli ambiti di trasformazione troppo ridotti. Come sviluppatori, in questa fase economica molto fragile, per mantenere certi livelli di prestazione sociale e canoni che siano compatibili con gli stipendi delle famiglie, si può agire solo con queste spinte. Ora rimane da chiarire se pensano di implementare con qualche forma di sostegno e quali fonti finanziarie saranno messe in campo per la riqualificazione».

In copertina: Cityscape sunset Milan Italy aerial view ©Andrew

 

 

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Francesca Fradelloni
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