Perrone: “Le città diventano competitive capitalizzando le risorse che hanno in sé”
Il sindaco di Lecce racconta il suo impegno per la rigenerazione urbana: bisogna saper scegliere gli strumenti giusti di pianificazione
La bellezza delle nostra città deve farci essere competitivi. L’idea del riuso è fondamentale per migliorare la qualità edilizia. E ancora dobbiamo fare un ragionamento di sistema che va oltre il centro storico e si estende in quella periferia dove in parte la bellezza è stata compromessa
“Come fa una piccola città del Mezzogiorno a immaginarsi un futuro?” E’ il sindaco di Lecce, Paolo Perrone (il sindaco più amato d’Italia secondo la 18/ma edizione dell’indagine Monitorcittà di Datamonitor, dei ‘primi cittadini’ piu’ apprezzati nel secondo semestre 2012) a porsi questa domanda.
Perrone ha deciso di puntare tutto sulla bellezza della città, quella bellezza cristallizzata negli anni quando altre città vicine come Taranto o Brindisi sono diventate grandi poli industriali, investendo su Chimica e Siderurgia. “Quell’isolamento di Lecce che per anni è stato ritenuto una sfortuna, oggi è diventato una risorsa. Lecce ha conservato il suo centro, un patrimonio” dice Perrone che nel suo mandato sta investendo da un lato nella ridefinizione del Piano Urbanistico (affidato all’Università di Genova, con la consulenza di Mosè Ricci), dall’altro ha candidato Lecce come Capitale della Cultura.
“La bellezza delle nostra città deve farci essere competitivi. L’idea del riuso è fondamentale per migliorare la qualità edilizia. E ancora dobbiamo fare un ragionamento di sistema che va oltre il centro storico e si estende in quella periferia dove in parte la bellezza è stata compromessa” racconta Perrone.
Ma per essere competitivi bisogna guardare cosa chiedono i turisti “che ad esempio non misurano la distanza in chilometri ma in facilità di percorrenza. Ecco che in questo senso Lecce deve fare qualcosa per superare questo gap. Ancora, il turista non viaggia per vedere ma per vivere un’esperienza: vogliamo proporre il Salento per tutto quello che propone, dal caffe in ghiaccio con latte di mandorla, alla pizzica, dalle masserie al buon vino”.
Per il sindaco “cultura e bellezza non sono uno slogan ma un’opportunità per il rilancio. Una chiave per superare la crisi. Le città devono usare le risorse che hanno in sé, anche scegliendo i giusti strumenti di pianificazione”.
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