Palermo, concorso di idee per il waterfront urbano

01-10-2024 Maria Racioppi 4 minuti

Cercasi proposte per la fascia costiera, tra porto e città. Primo premio da 80mila euro per la progettazione di quattro ambiti

Nautica da diporto e club nautici, il paesaggio urbano connesso al mare, il porto come dispositivo per la fruizione sportiva dell’acqua, la natura come componente progettuale per il paesaggio costiero e fluviale. Queste le nuove funzioni previste per i quattro ambiti d’intervento oggetto del concorso internazionale di idee bandito dall’Autorità di Sistema portuale del Mar di Sicilia Occidentale (AdSP) con il Comune di Palermo. I partecipanti dovranno elaborare una proposta nel rispetto delle linee di indirizzo del concorso.


La commissione stabilirà una graduatoria delle quattro migliori proposte con la distribuzione di un montepremi che ammonta complessivamente di 165mila euro.


Le aree oggetto del concorso coincidono con gli ambiti d’interazione città-porto del Piano regolatore portuale, aree di sovrapposizione di strumentazione urbanistica portuale e locale.Un concorso quindi per avviare un dialogo oltre alla strumentazione urbanistica.

A tal proposito Pasqualino Monti, presidente dell’AdSP ribadisce: «In questo contesto, il concorso intende dimostrate l’efficacia di un modello di governance condiviso tra l’AdSP e il Comune, un approccio propositivo in grado di costruire un sistema di compensazione tra ruoli, competenze e risorse. Una vera e propria “macchina del fare”, al servizio della comunità urbano-portuale di Palermo». «Per rendere concreta questa visione integrata tra città e porto è stato siglato nel 2023 uno specifico accordo tra il Comune di Palermo e l’Autorità di Sistema portuale per la co-progettazione e la gestione integrata di tutte le aree di interfaccia, il quale è alla base del presente concorso internazionale di idee che renderà concreta, attraverso le proposte progettuali, l’idea congiunta di città lungo il mare che intendiamo portare avanti in piena sintonia di intenti e convergenza di interessi» aggiunge Roberto Lagalla, sindaco di Palermo.

Il progetto dovrà contribuire a una migliore integrazione tra funzioni portuali e urbane e immaginare un unico sistema in grado di far coesistere ambiti portuali, urbani e paesaggistici. Il bando, dunque, segna l’avvio di una progettualità più articolata che punta a sviluppare le potenzialità della fascia costiera, facendone un punto di riferimento sotto il profilo estetico, della sostenibilità, della socialità.

Le trasformazioni previste per ciascun ambito d’intervento sono:

  • dotare la porzione del molo sud del porto di servizi per la nautica e per gli sport acquatici;
  • definire per il foro Umberto I un nuovo assetto come spazio ibrido e multifunzionale, legato ad attività culturali, al tempo libero, con percorsi ciclopedonali, un luogo nel quale la dimensione vegetale sia protagonista, un grande terrazzo vegetale sul mare;
  • integrare funzioni esistenti del porto di Sant’Erasmo con quelle nuove legate alla fruizione del mare come luogo per lo sport e per il tempo libero, nell’ottica di riproporre il legame storico con le borgate marinare. Per quarto ambito, il Parco della Foce è richiesto ai partecipanti di
  • progettare un parco, il Parco della Foce, con forte valenza paesaggistica nell’area della foce del fiume Oreto, integrando la dimensione naturale e paesaggistica con quelle culturali e sociali.

Palermo è un unicum in cui porto e città si intrecciano in un abbraccio inscindibile. Il porto è parte integrante della città, motore di sviluppo e di rinascita.


Le aree d’interazione città-porto si pongono come cerniera tra dimensione infrastrutturale e dimensione urbana, dove il confine svanisce.


«Negli ultimi anni, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, che guido dal 2017, ha avviato un programma di sviluppo complessivo del porto con numerosi interventi di rifunzionalizzazione, che hanno reso la macchina portuale più efficiente e rafforzato il posizionamento strategico di Palermo nel panorama della portualità nazionale e internazionale» commenta il presidente Monti.

«Il concorso di idee per il Foro Italico e l’area di Sant’Erasmo-Oreto non è un semplice concorso di architettura ma è parte importante di una strategia di rigenerazione e sviluppo di Palermo, perché consente di avviare una riflessione internazionale su un’area preziosissima che dialoga con due grandi elementi identitari della città: il porto e il centro storico» riferisce Maurizio Carta assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Palermo.

 Palermo, cerca di riabbracciare il mare, lo fa inseguendo il concetto di città fluida, di cui si fa promotrice da anni: Palermo fluid city. «I waterfront, dunque, sono più che semplici contesti urbani permeabili, sono componenti configuranti e connotanti delle città, segmenti di cluster portuali sovralocali e fulcro di azioni congiunte: sono “geocomunità fluide” che richiedono un’azione strategica ad ampio spettro tale da valorizzare i capitali culturali, turistici e produttivi». il commento di Carta che motiva la scelta di un concorso di idee, anziché di progettazione per l’interesse teso a selezionare idee a partire da più suggestioni. «Anche la partecipazione sarebbe stata più ristretta così invece possono anche arrivare idee radicali per un intervento che non deve costruire ma reincantare».

Stretta alleanza tra Autorità Portuale e Comune di Palermo per raccogliere idee e proposte per far tornare il foro italico non solo un parco, «ma un vero e proprio spazio pubblico performativo che ognuno può interpretare come sente: camminando, correndo, leggendo, da solo o con amici, tra storia, vegetazione e mare, soprattutto avvicinandosi il più possibile al mare, fino quasi a poterlo toccare e non solo ammirare».

In copertina: ©Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale

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Maria Racioppi
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