19-05-2016 Paola Pierotti 3 minuti

My Place: progetti chiavi in mano per la sfida short term dell’albergo diffuso

Immobiliare, finanzia e hotellerie. A Padova la start up che che in un anno ha portato 800mila euro di ricavi

"L'iniziativa è fonte di risparmio e di guadagno, stimolo di una riqualificazione e rigenerazione urbanistica che rimettendo sul mercato immobili di prestigio, finora sfitti e mal proposti, offre potenziali benefici a tutto il settore terziario"

MyPlace

"Tutto è iniziato quando alzando gli occhi ci siamo resi conto che nelle più belle piazze d’Italia almeno il 60-70% delle finestre erano chiuse. Anche gli immobili più prestigiosi e suggestivi. Un paradosso calcolando la crescente domanda di affitti brevi e l’elevato potenziale di questo tipo di immobili". La start up MyPlace è partita da qui: una scommessa imprenditoriale considerando che in Italia nel 2015 la domanda di affitti brevi ha segnato un +46% secondo l’osservatorio HomeAway contro il +4% di Federalberghi.

Forte della pluriennale esperienza nel campo immobiliare, finanziario e alberghiero dei suoi quattro soci Alessandro Busca, Angelo Pellegrino, Massimiliano Piarulli e Thomas Fig, la start-up a matrice veneta è riuscita in poco più di un anno di vita a raccogliere un consenso straordinario registrando 800 mila euro di ricavi, chiudendo il bilancio 2015 in utile e assumendo a tempo indeterminato quattro persone. Per il 2016 le previsioni parlano di 3 milioni di euro di ricavi, oltre cento appartamenti sul mercato e lo sviluppo di un’offerta su misura per gli affitti brevi legati al mondo corporate e ospedaliero.

MyPlace ha avviato la sua attività a fine 2014. Precisamente si occupa della gestione integrata di immobili, dalla fase di ristrutturazione a quella di allestimento e interior-design fino alla conduzione. "La chiave del successo è duplice – raccontano i soci – da un lato colma una lacuna riscontrabile in tutti i centri storici italiani, quella degli affitti brevi garantiti e di alta qualità, dall’altro solleva i proprietari da un gravoso problema, quello della gestione di un immobile sfitto. L’idea di proporre un circuito short term dell’albergo diffuso è risultata inedita, innovativa e concorrenziale".

Una volta verificati gli standard minimi dell’abitazione – per posizione e qualità – al proprietario viene offerto, a prescindere dall’effettivo stato dell’immobile, un pacchetto chiavi in mano. Sarà poi MyPlace ad occuparsi di tutte le incombenze burocratiche, progettuali, esecutive ed operative necessarie alla fase di ristrutturazione garantendo una certezza di costi, contenuti rispetto al mercato, e una certezza di tempo. Due variabili preziose per una fase che di prassi risulta molto complessa e poco garantita.

Alla quantità organizzativa si affianca un altro elemento che caratterizza l’intero progetto: la qualità del “restyling”. Grazie alle partnership con i migliori attori del settore, tra cui Artemide, e alle consulenze professionali d’avanguardia come quella dell’architetto Daniele Renier, la ristrutturazione firmata MyPlace segue standard precisi, rigorosamente di alta gamma e perfettamente riconoscibili declinando a 360° il concetto dell’albergo “diffuso”. Un lavoro di squadra organico che coinvolge artigiani e professionisti provenienti da diversi ambiti e funzionale all’unico obiettivo: massimizzare il valore dell’immobile e quindi la rendita del proprietario.

Terminata la messa a nuovo, l’appartamento viene ricollocato sul mercato turistico secondo due formule: l’affitto diretto da parte di MyPlace a rendita costante o la condivisione con il proprietario degli utili (revenue share). In entrambi i casi l’appartamento entra in quello che ormai è a tutti gli effetti il “Circuito My Place” offerto anche dalle principali online travel agency come Booking.com, Tripadvisor, Airbnb, Homeaway, Housetrip e Windu.

Ad oggi il panel di appartamenti offerto conta 52 unità sulle piazze di Padova, Venezia e Verona con un tasso di occupazione medio pari al 80% in alta stagione e al 60% in bassa a fronte di una rendita – da proprietario di casa – più alta in media del 35-40% rispetto gli affitti tradizionali.

"Un nuovo modello di business facilmente replicabile – dicono da MyPlace – che punta a diffondersi presto su larga scala sia in Italia che all’estero. MyPlace rappresenta secondo noi un nuovo paradigma immobiliare e turistico: fonte di risparmio da un lato, di guadagno dall’altro, stimolo di una riqualificazione e rigenerazione urbanistica che rimettendo sul mercato immobili di prestigio, finora sfitti e mal proposti, offre potenziali benefici a tutto il settore terziario".

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Paola Pierotti
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