Milano, torna Reinventing Cities con sette lotti per 427mila mq
L’assessore Maran: «prima applicazione del PGT che potrebbe portare oltre 1.700 case a prezzi accessibili»
«Fra i nostri obiettivi quello di incrementare l’offerta di case accessibili in affitto e rigenerare il territorio con interventi di elevata qualità ambientale»
Oltre 42 ettari divisi in sette aree distribuite su buona parte dell’area metropolitana milanese: dal nodo Bovisa all’ex macello, da piazzale Loreto a via dei Monti Sabini. Numeri importanti quelli con cui la città partecipa per la seconda volta, dopo il 2017, al bando internazionale Reinventing Cities. A maggior ragione se si guarda ai siti coinvolti due anni fa. Ad essere inclusi nella competizione erano stati quattro lotti (Scuderie de Montel, scalo Greco e porzioni di via Doria e via Serio) per una superficie totale di 8,5 ettari.
La gara, che quest’anno ha coinvolto anche Roma, è un’iniziativa che muove nell’ambito della rete C40, fondata nel 2005 e nel cui comitato direttivo si trovano 13 centri urbani fra i quali c’è la stessa Milano. Obiettivo: alienare siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza. Anche per l’edizione 2019 il target di riferimento resta variegato e composto da team multidisciplinari di architetti, progettisti, sviluppatori, imprenditori, ambientalisti, start-up, associazioni di vicinato e artisti. L’avviso pubblico si tradurrà in una procedura di selezione volta a favorire i progetti che offriranno soluzioni ambientali più ambiziose e, contestualmente, vantaggi tangibili per la cittadinanza.
Social housing. Soddisfatto l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran che ha raccontato i dettagli del bando sul territorio milanese nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Marino. «Si tratta della prima applicazione concreta del Piano di Governo del Territorio appena approvato, non solo dal punto di vista delle norme, ma anche per gli obiettivi: incrementare l’offerta di case accessibili in affitto e rigenerare il territorio con interventi di elevata qualità ambientale. Con questi progetti stimiamo di arrivare ad avere circa 1.600 nuovi alloggi in edilizia residenziale sociale e circa 120 in edilizia popolare, da destinare a giovani famiglie, studenti e persone in difficoltà». Per i lotti coinvolti nella competizione, alienati prevalentemente in diritto di superficie, verrà stabilito un prezzo minimo. Faranno eccezione un edificio comunale nella zona di piazzale Loreto e le aree di via Monti Sabini e dello scalo Lambrate che, invece, saranno venduti.
I siti. «Piazzale Loreto (26mila mq) e il nodo Bovisa (91mila mq) – ha raccontato Maran – verranno sviluppati dall’idea che il progetto batte la regola se si interviene attraverso un lavoro di ricucitura territoriale. Il tutto in una logica che vuole concentrare la densità urbana in prossimità delle stazioni della metropolitana. In via Monte Sabini (52mila mq), Crescenzago (13,3mila mq) e all’ex Macello (165mila mq) dovranno essere realizzati interventi di social housing, in particolare in affitto, per rispondere alla domanda di casa a prezzi accessibili. Come previsto dall’Accordo di Programma – ha proseguito l’assessore – anche allo scalo dismesso di Lambrate (70mila mq), verranno sviluppati interventi edilizia sociale, sia in affitto che in vendita. Le Palazzine Liberty (10mila mq), invece, potranno ospitare servizi per tutto il quartiere e la città».
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