27-05-2024 Alessio Garofoli 2 minuti

Londra verticale, fra 10 anni lo skyline con 583 grattacieli in più

Duecentosettanta palazzi di più di venti piani negli ultimi dieci anni. A fine decennio la popolazione supererà i 10 milioni.

Londra cambia e si scopre un po’ più simile a New York, sviluppandosi verso l’alto per ragioni simili a quelle che hanno innescato questo tipo di processo nella Grande Mela. Nella capitale britannica sono sorti 270 palazzi di più di venti piani negli ultimi dieci anni. Nei prossimi dieci ce ne saranno più del doppio: 583 grattacieli di varie altezze sono già in corso di costruzione o hanno ottenuto i permessi edilizi. A confermarlo uno studio di New London Architecture (Nla), associazione di addetti ai lavori del costruito, che da tempo monitora l’evoluzione dello skyline della città. Un dato che peraltro incorpora anche un pezzetto di Italia: il grattacielo londinese più alto (309,67 metri), The Shard nel quartiere Southwark, inaugurato nel 2012, è stato progettato dallo studio Rpbw Architects di Renzo Piano.

Questa spinta verticale si rivela anche un driver di rigenerazione urbana. Scrive infatti il cofondatore di Nla Peter Murray che «gli agglomerati alti emergono dalla città in gran parte bassa, creando aree di energia, crescita e cambiamento, per lo più su aree dismesse, lasciando intatta la maggior parte della città esistente».

L’obiettivo di Ken Livingstone, il sindaco laburista di Londra dal 2000 al 2008 che nel 2004 ha licenziato il London Plan, poi sostanzialmente confermato da tutti i successori, e che ha dato il via a questa corsa all’alto,  era che i raggruppamenti di edifici alti creassero dei punti di riferimento attrattivi che rafforzassero la specificità di Londra. E che contribuissero a dare una sede adatta ad aggregazioni di attività economiche correlate. Ma il punto interessante è che nel corso degli anni anche la definizione di edificio alto è cambiata, prosegue Murray. Integrando un principio strettamente estetico e urbanistico. Quando Nla ha definito i criteri di un edificio alto nel suo primo rapporto del 2014, ha scelto 20 piani come altezza minima. Questo perché le strutture alte più diffuse allora, le torri delle case popolari, raggiungevano più o meno quell’altezza.


Ma oggi il Piano di Londra stabilisce che gli edifici alti sono «in genere sostanzialmente più alti di quelli circostanti e causano un cambiamento significativo dello skyline».


A livello amministrativo spetta ai municipi di Londra definire cos’è un edificio alto: ma potrebbe essere di soli 6 piani o di 18 metri a seconda del contesto. E come detto questa tendenza a rincorrere il cielo continuerà. La popolazione di Londra continua a crescere, supererà i 10 milioni di abitanti alla fine di questo decennio. Così come non si ferma l’aumento della domanda di case e di uffici e il forte appetito degli investitori stranieri per il mercato immobiliare di una città che da decenni è, e rimane anche dopo la Brexit, regina del terziario avanzato a livello internazionale. E poiché il territorio in orizzontale è finito e va salvaguardato, i palazzi alti saranno ancora necessari. E la celebre Torre di Westminster, simbolo tradizionale della città, si ritroverà sempre più verticalmente surclassata.

In copertina: The Shard, grattacielo a Londra ©Andrea De Santis

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Alessio Garofoli
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