L’Italia al Mipim punta sul waterfront e rilancia il Mezzogiorno

14-03-2025 Giulia Fuselli | Paola Pierotti 3 minuti

14-03-2025 Giulia Fuselli | Paola Pierotti 3 minuti

L’Italia al Mipim punta sul waterfront e rilancia il Mezzogiorno

Dalle visioni strategiche dei Comuni, al dialogo con le Autorità portuali, alle agevolazioni della Zes Unica, l’Italia vista da Sud

Integrare gli ambiti portuali con il tessuto urbano, puntando sulla flessibilità e facendo prevalere la visione strategica alle regolamentazioni. Valorizzare le aree costiere scommettendo sulla collaborazione tra Governo centrale ed enti locali, tra Autorità portuali e pubbliche amministrazioni, aprendo al dialogo con stakeholder privati e professionisti del settore che apportano competenze e innovazione. Questi sono stati i temi del workshop curato dall’agenzia Ice e PPAN per la terza giornata del Padiglione italiano al Mipim 2025. Il dibattito “Waterfront, porti e città: da nord a sud” ha coinvolto soggetti che a vario titolo, e con diverse destinazioni – da quelle turistiche a quelle industriali – sono impegnati sulla rigenerazione della linea di costa che traccia il perimetro della nostra Penisola.

Tra le città protagoniste dell’incontro, Palermo, che ha illustrato a Cannes l’immaginario di rigenerazione, indicando aree prioritarie ma più in generale raccontando che ci sono le condizioni per avviare concretamente operazioni capaci di attrarre capitali privati. L’assessore alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta, ha illustrato alcune iniziative in fase di decollo, che mirano a rendere l’area portuale un modello di crescita economica e un punto di riferimento per la comunità locale.  «Il waterfront non è solo la linea costiera, ma un’ampia interfaccia tra terra e mare, tra patrimonio e futuro. Per questo, nel programma di pianificazione di Palermo, la zona costiera si estenderà per 23 chilometri: rappresenterà la nuova visione della città, un luogo di opportunità – sottolinea Carta – Vogliamo immaginare Palermo come una città fluida: l’acqua deve essere parte dell’identità urbana».

Dalla Sicilia anche Paolo La Greca, vicesindaco e assessore all’Urbanistica del comune di Catania, che evidenzia come il dialogo tra città e porto sia fondamentale per avviare un processo di rinnovamento urbano: «Abbiamo iniziato con un masterplan per ridisegnare il porto e il waterfront. Vogliamo liberare tutta la costa e creare un legame più stretto tra città e mare, con effetti diretti sul miglioramento della mobilità e del benessere dei cittadini».

A rappresentare il Sud Italia, anche Paolo Praticò, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico e attrattori culturali della Regione Calabria. «Focus sulla costruzione di nuove infrastrutture per le industrie locali. La Calabria può giovare della sua rendita di posizione strategica, tra Gibilterra e Suez, e l’area industriale intorno al porto di Lamezia Terme è pronta per attrarre nuove industrie e servizi».

A seguire, le parole di Giuseppe Romano, coordinatore della Struttura di Missione ZES Unica, che elenca degli elementi chiave per la rigenerazione urbana, specificatamente per il Mezzogiorno: «Parliamo di procedure semplificate, grazie alla presenza di un unico interlocutore responsabile. La ZES unica rappresenta una chiave fondamentale per l’attrazione di investimenti nel Sud Italia. Questa semplificazione urbanistica ha portato, nel primo anno, ben 550 autorizzazioni con una media di 30 giorni», dichiara Giuseppe Romano, coordinatore ZES Unica».

Nel talk, anche il colonnello del Ministero della Difesa, Gianpaolo Franchi, che ha illustrato i progetti del dicastero. In primis le “Caserme Verdi”, un programma avviato dall’Esercito che coinvolge 28 strutture selezionate su tutto il territorio nazionale, scelte in base a specifiche caratteristiche. La Marina Militare, invece, ha lanciato: “Basi Blu” e “Piano Rinnovamento Arsenali”. Queste iniziative puntano a potenziare la capacità logistica delle principali basi navali italiane a Taranto, La Spezia e Augusta. Infine, l’Aeronautica Militare ha dato il via al programma “Aeroporti Azzurri”, destinato alla transizione verso una gestione più sostenibile. «L’obiettivo è sviluppare una rete di basi navali energeticamente indipendenti, resilienti e intelligenti. L’attività del Ministero avanza per la realizzazione e la ristrutturazione delle grandi infrastrutture italiane», ha raccontato il colonnello.

A chiudere il tavolo Antonella Scardino, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che ha sottolineato l’importanza del dialogo tra porto e città. Il Porto di Venezia ha partecipato al Mipim a pochi mesi dalla chiusura della procedura di valorizzazione dei waterfront di Venezia e Chioggia ma mettendo un accento anche sulla nuova zona logistica semplificata. «La cosiddetta Zls sta iniziando a registrare i primi risultati dopo il finanziamento del 2024. Quest’anno potrà essere un anno con una maggiore potenzialità degli investitori visto il finanziamento di 80 milioni. Nel 2025 nelle aree portuali sono già stati autorizzati con questo strumento due nuovi rilevanti investimenti e sono in corso 10 conferenze di servizi per il rilascio delle relative Autorizzazioni Uniche Zls», ha precisato Scardino.

AdSP e la Regione del Veneto mirano di fatto allo sviluppo di un’area di 4.681 in cui è più facile investire grazie a vantaggi amministrativi (come per la Zes Unica anche in questo caso si preede un unico soggetto autorizzatore che agevola la riduzione dei tempi) ed economici (credito di imposta e ulteriori fondi regionali dedicati a supportare investimenti produttivi).

In copertina: ©pexels.com by Kelly

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Giulia Fuselli
Paola Pierotti
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