21-10-2024 Paola Pierotti 4 minuti

L’ingegneria italiana vola all’estero: +16% del fatturato nell’ultimo anno

I dati della decima edizione del Rapporto Oice presentanti alla Farnesina

Dal “dobbiamo fare sistema” a “stiamo facendo sistema” con un valore aggiunto tangibile e concreto che si legge nei dati dell’export dell’ingegneria italiana. Alla Farnesina, in un evento promosso dall’Oice, insieme all’Agenzia Ice, Mauro Battocchi, direttore per la promozione del sistema Paese al ministero degli Affari Esteri, ha sintetizzato così il mood raccolto da alcune delle società di ingegneria italiane come 3TI Progetti, Artelia, Italferr, Maire, Politecnica, Rina, Seingim, Speri, Technital, Xori Group, intervenute in occasione della decima edizione del Rapporto sulla presenza delle società di progettazione tecnica all’estero.

«Sta cambiando la percezione dell’Italia, l’Italia si sta accreditando» ribadiscono dalla presidenza di Oice, e nel racconto delle diverse società si citano grandi opere che esprimono know how e competenze italiane, con successo all’estero, ma anche all’interno dei nostri confini, come evidenzia il caso del super computer che sarà inaugurato a novembre in provincia di Pavia, un data center di nuovissima generazione, progettato e costruito con competenze nostrane.

Ingegneria ed export. Competenze tecniche e sistema strutturato di finanziamenti e politiche del sistema Paese. Questo il focus dell’incontro che ha messo in luce alcuni risultati interessanti come il fatto che «il 10% delle imprese fa il 60% dell’export», come ha ricordato Maurizio Forte, direttore centrale per i settori dell’export dell’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Gli highlights del Rapporto Oice:

  • Continuano a crescere l’ingegneria e l’architettura italiane all’estero: previsto +16% di fatturato nel 2024 sul 2023
  • L’Italia è quarta per numero di società internazionalizzate
  • Tra le società europee di architettura e ingegneria, per la prima volta l’Italia seconda in Africa dopo i francesi e terza in Medioriente
  • Il fatturato estero 2023 delle società di ingegneria ed architettura italiane pesa per quasi il 30% del fatturato complessivo prodotto (4 miliardi di euro)
  • Le società con più di 500 dipendenti toccano punte di fatturato estero intorno al 90%. Quelle con meno di 10 dipendenti intorno al 25%. Le società con più di 500 dipendenti (10% del campione) coprono il 60% del fatturato globale.

«Inflazione, cambiamenti climatici e interruzioni delle catene di approvvigionamento stanno agitando il mercato globale insieme con le diverse crisi internazionali. Con approcci strategici sempre più flessibili e dinamici, le società di ingegneria e consulenza mondiali si stanno riconfigurando con operazioni più regionali per conferire maggiore valore ai loro servizi di progettazione». Questo il quadro emerso dall’Oice che ha sviluppato la ricerca con Cer- Centro Europa Ricerche. «Negli anni trascorsi dall’inizio della pandemia – il commento di Oice – la tecnologia ha trasformato radicalmente l’organizzazione dei team multidisciplinari di progettazione e il rapporto con i clienti. Sempre più rilevante il tema dell’impatto dei cambiamenti climatici e dei fenomeni estremi nella progettazione di infrastrutture e nel ciclo di vita del progetto. In questo contesto sempre più importante la domanda di approcci sostenibili, resilienti e di efficienza energetica nella progettazione degli spazi, degli edifici e delle infrastrutture».

Guardando alle statistiche pubblicate da Enr (la rivista internazionale più autorevole alla quale Oice riferisce per il trattamento di alcuni dati statistici) ad agosto 2024, i ricavi esteri 2023 delle prime 225 società mondiali per fatturato prodotto fuori dai confini nazionali sono arrivati al record di 83 miliardi di dollari (erano 73,60 l’anno precedente) aumentando del 13% e toccando il primato nel decennio 2014-2024 dopo il picco di 73 miliardi raggiunto nel 2019, prima dello scoppio della pandemia, e per l’appunto nel 2022.


Nelle classifiche Enr 2024 sulle Top225 International design firms, ossia le prime 225 società per fatturato all’estero, l’Italia è in ritardo in termini di fatturato estero tra le società europee (limite dimensionale) ma vi contribuisce con il maggior numero di società (11) tra i principali sei Paesi dell’Unione europea.


Produzione estera per settore. Guidano le infrastrutture, inclusi i trasporti con il 32,3%, segue l’energia con le sue varie articolazioni (29,5%), poi pianificazione e costruzioni con il 15,2% e altre infrastrutture (11%) tra i principali settori.

Priorità geografiche per il 2024-2026 (analisi settembre 2024):

  • Ue (23%)
  • Paesi Europei non Ue e Balcani (15%)
  • Africa Sub-sahariana (18%)
  • tiene il Medio Oriente con particolare riguardo all’Arabia Saudita
  • cresce l’Asia.

Le aree di interesse sono particolarmente in linea con la maggiore esposizione e impegno del Governo (Balcani ed Europa, Africa anche con Piano Mattei, Medio Oriente e riferimento all’Arabia Saudita).

«Le nostre aziende di ingegneria, architettura e consulenza sono il primo anello, il più prezioso, di una catena del valore che abbraccia i settori strategici delle infrastrutture e dei trasporti, l’energia, la pianificazione e le costruzioni – ha evidenziato il sottosegretario di Stato Giorgio Silli –. È la perfetta rappresentazione del saper fare italiano: straordinaria competenza tecnica, innovazione, creatività, coniugata a capacità realizzative di primo livello» ha aggiunto. Eccellenze che parlano dei risultati delle società di ingegneria più strutturate, che l’Oice raccoglie e rappresenta. Situazioni che devono però tenere conto di una polverizzazione del sistema che va considerato in una fotografia complessiva del nostro Paese.

«La crescita registrata sui mercati internazionali con un +20% di fatturato del 2023 sul 2022 conferma le straordinarie performance delle nostre società all’estero. Raccontare questi dati in Farnesina testimonia la perfetta collaborazione con il ministero degli Esteri – ha detto il presidente Oice Giorgio Lupoi – competenza e flessibilità sono le chiavi del successo delle nostre aziende che forti ora della spinta di investimenti domestici nelle infrastrutture stanno migliorando le loro prestazioni complessive e questa tendenza sta continuando anche oggi, in uno scenario geo-economico nuovo».

In copertina: Copertina Report ©Rapporto OICE 2024

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Pierotti
Articoli Correlati
  • Ingegneria, le società si prendono il mercato (ai professionisti solo il 7% degli importi)

  • Dal Giappone agli Usa, Atlas è il nuovo proprietario della società Permasteelisa

  • Ponte Genova, varata l’ultima campata. Dal Mit: a breve un grande piano infrastrutturale

  • Felici (Artelia): Ripensare i modelli di pianificazione, i metodi di costruzione e il mix energetico