28-01-2025 Giulia Fuselli 4 minuti

Le coop dell’ingegneria: per il futuro stabilità e investimenti in innovazione

Federzoni (Politecnica): Dobbiamo diventare le maestre e i maestri del pensiero nuovo

«Veniamo da un periodo di grandi cambiamenti. La pandemia ha stravolto il sistema sociale e lavorativo, portando al varo di Next Generation Ue e all’introduzione di strumenti come il Pnrr e il Superbonus, che hanno dato una spinta decisiva al settore delle costruzioni e della progettazione». Così Daniele Branca, responsabile del settore progettazione e ingegneria di Legacoop Produzione e Servizi, delineando il contesto nel quale le cooperative associate a Legacoop hanno registrato un fatturato di circa 200 milioni di euro nel 2023, con un incremento del 20% rispetto al 2022, accrescendo ordini, soci e lavoratori.

Il settore della progettazione, e in particolare quello dell’ingegneria, si trova/trovano a un crocevia decisivo in un panorama in rapido cambiamento. Mentre il calo delle gare pubbliche e l’incertezza normativa pongono nuove difficoltà, il mondo delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, offre spunti per rimanere competitivi.

Ecco che la richiesta di un quadro normativo stabile e chiaro non è mai stata così urgente. È questa la direzione indicata dagli interventi tenuti all’Assemblea delle Cooperative di Progettazione e Ingegneria di Legacoop Produzione e Servizi, in collaborazione con la cooperativa Politecnica che ha aperto in queste settimane la sua nuova sede nella Capitale.


L’evento ha visto riuniti esperti del settore, rappresentanti istituzionali e operatori, nell’intento di tracciare la rotta per il futuro di un comparto che, pur segnato da una crescita recente, ha bisogno di certezze per affrontare le sfide dei prossimi anni


Cruciale nel dibattito è il recente aggiornamento del Codice dei contratti pubblici e il decreto correttivo che ne è seguito. Pur riconoscendo i miglioramenti apportati – come la definizione dei requisiti di partecipazione e la regolamentazione degli affidamenti – Branca ha evidenziato come permangano questioni cruciali ancora irrisolte, in particolare la revisione dei prezzi, che sta penalizzando i servizi del settore.

La necessità di stabilità normativa e di politiche a lungo termine è stata fortemente sottolineata anche dal presidente di Legacoop Produzione e Servizi, Gianmaria Balducci. «Le imprese hanno bisogno di visioni chiare e percorribili, partendo da un piano europeo per l’efficientamento e il miglioramento del patrimonio immobiliare. Queste traiettorie devono essere realistiche e sostenibili, evitando picchi inflazionistici che destabilizzano il mercato», ha sottolineato.


Balducci ha poi evidenziato come le opere trainate dal Pnrr abbiano alterato l’equilibrio del settore, generando un periodo di sovrapproduzione che ora lascia le imprese a fare i conti con difficoltà ingenti


Ampio spazio anche all’innovazione tecnologica, in particolare al ruolo dell’intelligenza artificiale nel settore. Luca Boschini, di Solution Architect – Ammagamma, ha spiegato come l’Ia possa diventare una grande risorsa per il mondo della progettazione, a patto che questa venga integrata correttamente e in prospettiva strategica. «Fondamentale il concetto del fidarsi: saper spiegare l’Ia agli utenti e mantenere lo human in the loop. Non delego interamente un processo all’intelligenza artificiale, ma sarà l’uomo ad integrare il suo valore al lavoro dell’algoritmo», ha chiarito.


L’intelligenza artificiale non è solo Chatgpt bensì una grande risorsa per il futuro delle imprese di progettazione


Durante l’assemblea, sono emersi anche i principali cambiamenti che stanno ridefinendo il panorama del mercato, con un focus sul crescente ruolo del settore privato nelle operazioni di partenariato pubblico-privato. Marco Marcatili, direttore sviluppo di Nomisma, ha sottolineato la mancanza di una visione condivisa riguardo le nuove forme di abitare, esprimendo la necessità di soluzioni che rispondano alle sfide complesse e alle esigenze sociali ed economiche del presente.

Dibattito aperto sui temi della regolazione, della digitalizzazione e degli strumenti di partenariato pubblico-privato.

Tra le voci quella dell’Anac, con il consigliere Consuelo Del Balzo: «L’Anac si occupa della committenza pubblica: un mercato importante poiché impatta sul 16% -17% del nostro Pil. Si occupa e preoccupa di verificare la sua salute grazie ad una serie di strumenti, come quelli di prevenzione alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose. La transizione digitale rappresenta, quindi, una grande opportunità perché consente di raggiungere livelli di efficientamento unitamente ai livelli di sicurezza».

Ancora, «dal punto di vista della normativa, il rapporto pubblico-privato è complesso per la necessità e l’esigenza di avere committenze qualificate, come quelle del Pnrr», così Adriana Zagarese, presidente del consiglio di Gestione del Consorzio Integra che sottolinea la criticità legata all’«assenza della possibilità di avere visioni di ampio respiro che consentono ai soggetti di poter adempiere ad una programmazione di medio lungo periodo».

Tornando alla progettazione e alle rivoluzioni digitali in atto, Francesca Federzoni, presidente Politecnica ha spiegato alla platea di Legacoop che «l’Ia è strumento essenziale per liberare buona parte del nostro tempo, per svolgere a pieno quel ruolo a cui siamo chiamati: diventare le maestre e i maestri del pensiero nuovo – chiarisce la presidente di Politecnica – Serve cambiare il mondo dei progettisti per plasmare la società in cui viviamo. Come Politecnica, grazie ad Ammagamma e grazie anche ad un finanziamento della finanza cooperativa di Coopfond, abbiamo iniziato ad esplorare l’applicazione dell’Ia nel processo».

Tra le altre voci quella di Andrea Ferrante, consiglio superiore dei Lavori Pubblici: «L’art. 44 del dl 77 è un primo tentativo di semplificazione del circuito autorizzativo. È stato fatto molto da parte del consiglio superiore, in particolare, abbiamo gestito 24mld di progetti con 15 giorni per poter esprimere una richiesta di integrazione di chiarimenti. A seguire altri 20 giorni, fino ad arrivare al decreto interministeriale Mase-Mic – afferma – Sulla base della mia esperienza non ci sono state perdite di tempo, ma si rilevano alcune criticità all’interno del ministero della Cultura per i pareri delle sovrintendenze, nonostante il lavoro straordinario del sovrintendente speciale Pnrr con cui abbiamo collaborato».

In copertina: ©politecnica crif beverara

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Giulia Fuselli
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