
La rete è un plus solo per chi sa trasformare gli amici che scrivono ‘mi piace’ in clienti
Tre idee per costruire una e-reputation
Chiunque prima di cercare un professionista si documenta e lo valuta in base a quello che trova online: il non esserci è già una forma di comunicazione
Con 10mila euro un team di esperti può mettere in ordine il profilo digitale. Sono i ‘reputation cleaner’, ingegneri, esperti di comunicazione e di marketing (non senza una consulenza legale) che riescono a eliminare quei dati sensibili che la rete nel tempo ha archiviato ma che per motivi di immagine o di business è meglio far sparire.
Sulla base di questa tesi, descritta nell’articolo di Federica Colonna (La Lettura, Corriere della Sera, 28 ottobre 2012) si può chiedersi come si costruisca o si modifichi o si orienti il profilo professionale di un progettista. In un tempo in cui la rete è una fonte di consultazione facile e a portata di tutti non è irrilevante studiare strategie comunicative per farsi conoscere e presentarsi in rete. Chiunque prima di cercare un professionista si documenta e lo valuta in base a quello che trova online: il non esserci è già una forma di comunicazione.
La maggior parte degli studi professionali ha un sito web-vetrina, ma molto spesso digitando il nome di uno studio su un motore di ricerca la rete rimanda a siti collettivi, ad articoli di giornale, a pubblicazioni, a partecipazioni a eventi, convegni. Inevitabilmente si incrociano informazioni pubbliche e private attraverso i social network.
In rete tutto è possibile. Basta ricordare l’operazione informale e non convenzionale promossa del sito Archleaks, una piattaforma in cui ciascuno può pubblicare contenuti e commenti sull’attività e la qualità della vita all’interno degli studi professionali dei singoli paesi.
Tre idee per costruire la e-reputation. Se la rete e i social network sono i moderni mezzi di comunicazione utili per il business bisogna lavorare sui contenuti (raccontare i progetti e i processi), saperli presentare (i soli rendering sono immagini vuote per i non addetti ai lavori) e riuscire a venderli (trasformare gli amici che scrivono ‘mi piace’ in clienti).

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