La fase 2 di Progetto Cmr. Dalla lezione cinese, al cantiere di un maxi-ospedale in Africa
Il business in Asia dell’ufficio milanese come banco di prova per la ripresa post-Covid
«Sono tante le variabili in gioco, da quelle puramente spaziali a quelle psicologiche e attitudinali per questo motivo dobbiamo essere pronti a rispondere alle inevitabili domande che arriveranno quando si potrà riprendere a lavorare»
Con l’emergenza Covid 19 e il conseguente stop dei cantieri in Italia, gli studi di progettazione si sono attrezzati per continuare la propria attività, e sfruttare al meglio il tempo di transizione. Lo studio guidato da Massimo Roj racconta ad esempio che la situazione contingente «ha portato a rivedere temporaneamente la struttura del team, “dirottando” le 14 persone che solitamente seguono i cantieri su ambiti più tradizionali della progettazione. Un’operazione possibile grazie all’infrastruttura in cloud – spiegano dallo studio milanese – grazie alla quale tutti i 150 collaboratori possono accedere ai documenti da qualsiasi device e in qualunque luogo essi si trovano».
Se il test dello smart working è stato superato per la fase di lockdown, l’obiettivo per il mondo della progettazione e delle costruzioni adesso è quello di riuscire a far ripartire anche i lavori. «Ad oggi i cantieri sono ancora fermi, ci auguriamo che la prossima settimana possano riprendere i lavori di alcuni interventi di interesse pubblico, come sono per noi quelli dei nuovi poli logistici DHL che stiamo realizzando negli aeroporti di Venezia, di Malpensa e di Bologna, oltre al nuovo centro di ricerca biomedicale RIMED a Palermo». Dallo studio Progetto Cmr fanno un punto sull’andamento della situazione e sottolineano che «cantieri all'estero, seppure con qualche rallentamento, stanno andando avanti. Stiamo lavorando al progetto del più grande complesso ospedaliero in Africa, attualmente in cantiere a Kampala, la capitale dell'Uganda». E ancora, «in questi giorni è in programma la consegna del Dreamplex Accelerator Tower di Hanoi, ad un anno dall’avvio dei lavori». In questo caso Progetto Cmr è stato chiamato dalla proprietà dell’edificio per lavorare su un progetto sviluppato precedentemente da un architetto locale e per adattarlo a nuove funzioni indicate nel brief. Ecco che nella sua configurazione definitiva il nuovo edificio includerà 2 piani per i parcheggi, 3 per il commerciale, 7 per gli uffici e 2 per una luxury penthouse.
Architettura ospedaliera in Africa. Per quanto riguarda l'International Specialized Hospital of Uganda, per restare in tema di architettura sanitaria particolarmente discussa in questo periodo, si punta a «creare un polo di ricerca e innovazione di alto livello, stiamo anche avendo l'opportunità di applicare un approccio diverso nella progettazione del campus – raccontano dallo studio – includendo una serie di soluzioni che permettono alle strutture di supporto che già si trovano nel complesso (come ad esempio le residenze del personale medico, l'hotel per i familiari dei pazienti, il centro conferenze) di trasformarsi per adattarsi alle necessità di eventi straordinari e crisi sanitaria».
Cantieri in Asia. Oltre all’intervento di Hanoi, lo studio sta lavorando su progetti e cantieri in Cina, a Taiwan, in Indonesia, nel Vietnam e in Cambogia. In Cina, sono in fase avanzata tre grandi cantieri: il primo è la Slow River Bay a Manjiangwan (300mila mq di cui più di 70mila già conclusi) e si tratta di uno slow-smart-eco village, realizzato su un’isola fluviale. «Un esempio progettuale innovativo, dove le soluzioni architettoniche si integrano nel contesto naturale grazie alla scelta di costruire gli edifici secondo modelli di architettura diffusa». Quasi completato anche il progetto Xiantao Big Data Valley a Chongqing (380mila mq), un quartiere multifunzionale e autosufficiente, destinato ad accogliere realtà innovative del mondo IT e dei Big Data. Terzo progetto, in fase di concept, è il China-Europe Future City masterplan a Shenzhen (4,1 Kmq) per una città sostenibile e un hub commerciale regionale che unisce aree industriali, produttive, commerciali e residenziali caratterizzate da un design eco-compatibile.
Sempre in Cina lo studio milanese sta collaborando anche con la municipalità della città di Chengdu per realizzare il primo distretto sino-italiano sulla cultura e l'innovazione (61 kmq), nel nuovo quartiere di Tianfu, «un importante polo di ricerca e di promozione del Made in Italy – spiegano dallo studio – che culminerà con la realizzazione dell’Italian House of Architecture, pensato come un hub di eccellenze italiane del design e della creatività».
Passando a Taiwan, si stanno avviando alla conclusione anche i lavori di Palazzo Milano a Taipei: un complesso residenziale di 12 piani fuori terra e 3 interrati che rappresenta un forte richiamo alla tradizione architettonica razionalista milanese. In Indonesia, dopo un periodo di blocco legato a vicissitudini locali, sono ripresi i lavori del Bugatti Hotels & Resorts a Bali, un complesso di ville e hotel immersi nella natura.
Per Progetto Cmr i cantieri in Asia sono una sfida ma anche un’opportunità per testate in anteprima la “ripresa”. Pronti per la fase 2, «sono tante le variabili in gioco, da quelle puramente spaziali a quelle psicologiche e attitudinali – commenta Massimo Roj – per questo motivo dobbiamo essere pronti a rispondere alle inevitabili domande che arriveranno quando si potrà riprendere a lavorare. Forti dell’esperienza che abbiamo maturato in questi mesi – precisa – laddove le attività hanno già ripreso, siamo attivi da oltre tre settimane anche in Italia con un team multidisciplinare per cercare di supportare al meglio le aziende, nostri committenti, nella delicata fase della ripartenza».
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