24-06-2014 Paola Pierotti 3 minuti

Intiglietta: “Il cambiamento siamo noi: valorizziamo il patrimonio senza sprechi e investiamo sui progetti”

Al via a Milano la decima edizione di Eire Expo Italia Real Estate. Lupi: "Non abbiamo più tempo, fare presto" )

"Con gli affari non si va lontano, servono progetti di lungo respiro. Solo così si troveranno ottimi compratori"

Gian Maria Gros-Pietro

L’esigenza di cambiamento è il filo rosso della decima edizione di Eire e il presidente Antonio Intiglietta, in occasione del convegno inaugurale riassume il concetto citando Newman: “In un mondo superiore può essere altrimenti, ma qui in basso per vivere è necessario cambiare ed essere perfetto significa aver cambiato molte volte”.

Come cambiare? “Con gli affari non si va lontano, servono progetti di lungo respiro. Solo così si troveranno ottimi compratori” ha dichiarato Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa San Paolo. “Dobbiamo fare i conti con l’invenduto e con il patrimonio abbandonato. Dobbiamo interrogarci su nuove formule – ha aggiunto Ada Lucia De Cesaris, assessore all’Urbanistica del Comune di Milano – magari investendo di più sull’affitto che sulla compravendita. Ancora, a Milano stiamo investendo su Bovisa, sul Porto di Mare e sulla progettazione del dopo Expo, cercando soluzioni che integrino un mix di funzioni e che sappiano rispondere ai bisogni della città”. “Non bastano le regole, servono politiche pro-attive” ha detto Anna Marson, assessore all’Urbanistica della Regione Toscana.

Sulle note di Vasco Rossi, l’Eire 2014 ha tagliato il nastro. “Il cambiamento siamo noi, non dobbiamo aspettare che le cose cambino intorno a noi” così Intiglietta, presidente dell’Eire e di Ge.Fi. spa, ha dato il via alla kermesse in corso a Milano (24-26 giugno 2014) e dedicata al Real Estate made in Italy. “La rigenerazione urbana è ormai un tema centrale condiviso da tutta la filiera, ora dobbiamo capire come valorizzare il patrimonio senza sprechi nel territorio – dice Intiglietta – dobbiamo ridare valore a quello che in Italia abbiamo già. L’Italia ha un patrimonio impreziosito da un contesto urbano, ambientale, culturale e antropologico che tutti ci invidiano: su 8.094 comuni, 5.692 contano meno di 5mila abitanti e solo 140 ne hanno più di 50mila. Ci sono più di 1500 borghi abbandonati in contesti ambientali incredibili – continua il presidente di Eire – ma nel raggio di 150-180 km, da punto a punto, siamo collegati con un sistema aerportuale che ci permette di raggiungere tutta l’Italia”.

Cento anni fa a Doha c’era un deserto e Shanghai era un villaggio di pescatori, il nostro Paese ha una storia. Bisogna ripartire da lì, secondo i promotori di Eire, per intercettare i nuovi bisogni e progettare il cambiamento “per rendere contemporanea l’infrastruttura immobiliare non basta fare case con un bel ricarico: bisogna saper generare qualcosa dal nulla, costruire città orientate all’inclusione sociale – esemplifica Intiglietta – dove bambini e anziani stanno insieme; ammodernare la concezione di turismo e ospitalità; pensare alla trasformazione di aree industriali dismesse e di nuovi poli industriali e della logistica”.

Eire 2014 è un evento dedicato all’immobiliare in tempi di crisi: si vede dalle presenze dei soli grandi developer e dalla drastica riduzione di nuove iniziative. Camminando negli spazi della fiera non si notano grandi progetti: tante cose già viste, molte da posizionare sul mercato ma le novità sono rare (tra le eccezioni l’agrivillage del Cilento). Come accade ormai in tanti eventi, Eire è un appuntamento importante per incontrare le persone. E sulla linea guida del cambiamento si innesta il tema della rigenerazione urbana che diventa una costante quando parlano immobiliaristi, progettisti e pubblica amministrazione.

La Regione Toscana in questo contesto ha illustrato la sua riforma dell’Urbanistica, tesa a valorizzare il paesaggio come icona ed esperienza, a contrastare il consumo di suolo promuovendo un ruolo multifunzionale dl territorio rurale, a migliorare l’efficacia della governance interistituzuinale e ancora a rendere più efficaci le procedure. “In Toscana – racconta Anna Marson, assessore regionale – più del 60% degli interventi doveva avere un via libera dal Mibact nelle fasi di autorizzazione: stiamo chiudendo un intesa che permette di avere regole certe e univoche per l’autorizzazione paesaggistica su tutto il territorio regionale”.

All’Eire i progettisti non sono presenti: fa eccezione uno stand di Simone Micheli e la partecipazione di Marco Piva al fianco di Sigest. Ma sono politici e developer a mettere al centro il progetto. “Cassa Depositi e Prestiti – ha dichiarato ad esempio Giovanni Maria Paviera, head Cdp Real Estate – conta un importante patrimonio in location bellissime, la cui reddittività è legata al successo del progetto”. All’Eire si parla di progetti e di rigenerazione urbana. Ed è il ministro Maurizio Lupi a stringere sulle conclusioni “il fattore tempo è la prima sfida. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare rapidamente quello che non funziona e passare ai fatti. Abbiamo 100 giorni”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paola Pierotti
Articoli Correlati
  • Dall’Italia all’Europa: Legacoop Abitanti lancia il suo Piano casa

  • Urbanistica nel caos: slitta il Salva-Milano e stop al Sue

  • Ingegneria, le società si prendono il mercato (ai professionisti solo il 7% degli importi)

  • L’ingegneria italiana vola all’estero: +16% del fatturato nell’ultimo anno