Il bilancio del Governo sulle scuole in Italia: 9,6 miliardi di risorse dal 2014 al 2017
In tre anni stanziati più fondi che negli ultimi venti, avviati oltre 7.200 cantieri, realizzati 209 nuovi istituti
"Mario Cucinella e Renzo Piano hanno donato i progetti per due scuole-prototipo che realizzeremo in paesi colpiti dal recente terremoto"
Più di 42mila edifici scolastici, 370mila classi e 7,8 milioni di studenti: questa è la galassia del mondo scuola in Italia. Il maggior numero di istituti è in Lombardia dove se ne contano 5848, seguita da Sicilia (4222) e Veneto (3841), ultima è la Valle d’Aosta con 156 scuole. Un patrimonio incredibile da tutelare e sviluppare, per il quale Governo Renzi e il successivo guidato da Paolo Gentiloni hanno stanziato in 4 anni (2014-2017) 9,5 miliardi di euro. “Di questi, 4,7 miliardi sono già stati assegnati agli enti locali per oltre 10mila interventi, sono stati aperti 7.235 cantieri, di cui 5.659 sono stati conclusi. Sono 2,1 milioni gli studenti che ne hanno potuto beneficiare e altri 780 cantieri si concluderanno nel 2017”. È la Sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi a snocciolare i dati di un bilancio all’insegna della programmazione e non del tamponamento dell’emergenza. “Da 1996 a 2014 – ribadisce la Sottosegretaria – gli stanziamenti statali sull’edilizia scolastica sono stati di 250 milioni all’anno. C’è stato un picco nel 2014, riuscendo a superare il miliardo. E da lì si è andati crescendo. Nel 2017 e per l’anno prossimo sono confermate risorse per 2,5 miliardi di euro. Sono state finanziate 303 nuove scuole di cui 209 sono già costruite”.
Boschi traccia il bilancio dell’impegno su questo tema ricordando la famosa lettera inviata dall’ex sindaco Matteo Renzi ai sindaci d’Italia, appena insediato a Palazzo Chigi, chiedendo le loro necessità sul tema della scuola e avviando il lavoro che si è concretizzato con l’istituzione dell’Unità di missione della presidenza del Consiglio, guidata da Laura Galimberti, in stretto collegamento con il Miur.
Concertazione con i territori, grande alleanza con alcune associazioni come Legambiente e Cittadinanzattiva, con i dirigenti scolastici, gli alunni, i sindaci e le amministrazioni locali. L’architetto Galimberti spiega l’identikit del lavoro sul tema delle scuole ricordando che “le importanti risorse sono state sostenute dalla governance che ha permesso di riunire tutti gli stakeholder – spiega Galimberti – con un attento monitoraggio dei lavori e delle spese. Particolare attenzione è stata dedicata alla trasparenza, con un’anagrafe dell’edilizia scolastica finalmente online”.
“Fa più rumore un albero che cade, ma una foresta che cresce è più importante” dice Galimberti ribadendo l’impegno costante, nonostante il lavoro da fare sia molto e complesso.
È stata la ministra Valeria Fedeli a ricordare il ruolo dell’architettura e del progetto in questa rivoluzione, citando Renzo Piano e Mario Cucinella che recentemente hanno donato due progetti-prototipo per altrettante scuole che saranno costruite in aree colpite dal sisma. E si sono passati in rassegna alcuni progetti come quello di Curno in provincia di Bergamo, di Rapagnano a Fermo o di Melpignano a Lecce. “L’edilizia scolastica è centrale nella nostra politica a 360 gradi che include l’agenda digitale, il superamento del precariato dei docenti. Investire – ha dichiarato la ministra Fedeli – sulle scuole non è solo questione di sicurezza ma occasione per creare ambienti educativi che consentano una didattica innovativa”.
Fedeli ha ribadito che Piano e Cucinella hanno donato i loro progetti a titolo gratuito. Per un’alta cinquantina di scuole è ancora in itinere il concorso indetto dal Miur e la commissione chiuderà i lavori entro l’autunno.
“Stiamo andando anche verso il fascicolo elettronico dell’edificio scolastico in modo tale sia garantita la certezza e l’efficienza sulla spesa. Rispetto al passato c’è stata una decisa inversione di rotta – prosegue il ministro – non soltanto in termini di risorse, ma anche di governance: stanziare fondi non basta, bisogna governare il processo di spesa, renderlo efficiente, avere a disposizione dati aggiornati per individuare le priorità. Nei prossimi 20 giorni – chiude Fedeli – mobiliteremo altri 2,6 miliardi dei 9 stanziati per 10 azioni fra cui ci sono la nuova programmazione degli interventi 2018-2020 per 1,7 miliardi, risorse per l’antisismica e per la costruzione di nuove scuole”.
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