Headquarter di Furla, con Geza connubio tra natura e architettura
Non solo design, attenzione alla scelta dei materiali e focus sul paesaggio
L’innovativa sede di Furla – storico brand di pelletteria e accessori per la moda – a Tavarnelle Val di Pesa, in provincia di Firenze è stata disegnata da GEZA Architettura con un obiettivo ben preciso: riconnettere le persone con la natura, anche quando sono al lavoro. Scopo raggiunto anche grazie all’intervento paesaggistico firmato da Land Italia. L’esito? Un nuovo complesso che dimostra come si possa inserire uno stabilimento di produzione e gli uffici annessi nella natura con un approccio dove la qualità dei luoghi di lavoro e la sostenibilità si fondono nel panorama.
«I nostri progetti – racconta Andreas Kipar co-fondatore di Land – iniziano sempre con una storia: la lettura di un paesaggio rivela una narrazione che riflette le aspettative e potenzialità di una specifica società. In questo caso, il paesaggio del Chianti in Toscana, con le vedute collinari e i suoi insediamenti antichi hanno inspirato la realizzazione di un nuovo paesaggio produttivo che rispetta il contesto e mette il benessere degli utenti in primo piano». Nel realizzare la struttura si è quindi tenuto un approccio olistico volto a minimizzare l’impatto dell’industria sul territorio circostante, sia attraverso la struttura architettonica sia impiegando fonti energetiche rinnovabili.
Tre i corpi principali del nuovo insediamento, uno per gli uffici, due per i laboratori e la logistica, progettati per integrarsi nel sito. La morfologia del territorio è rispettata e valorizzata nei tre elementi fondamentali: il viale d’accesso, i terrazzamenti che si riferiscono alla morfologia dei parcheggi e Piazza Furla.
È stato tenuto un approccio olistico per minimizzare l'impatto dell'industria sul territorio, sia con la struttura architettonica sia con fonti energetiche rinnovabili.
La natura che entra nell’edificio, e quindi la permeabilità è uno degli aspetti fondamentali del progetto: l’ingresso agli uffici, con la reception a doppia altezza e la grande sala all’aperto diventano il punto in cui i confini tra architettura e paesaggio si fondono. Questo dialogo trasversale tra outdoor e indoor favorisce l’integrazione con il contesto, creando una continuità visiva ma anche fisica ispirata ai principi del biophilic design.
Geza ha firmato l’architettura dei 42mila metri quadrati di impianto, di cui oltre 18 mila edificati, optando per un concept che propone un’integrazione tra l’armonia del paesaggio naturale – fatto di vedute collinari, antichi borghi e piccoli nuclei agricoli – e la struttura costruita. Per armonizzare il tutto con l’ambiente circostante è stato realizzato un sistema di patii e di tetti verdi con vista sull’area boschiva; inoltre, particolare attenzione è stata posta alla pavimentazione, con stratificazioni e isolamenti che ne ottimizzano le performance strutturali.
Il sistema di lavoro diventa organico come l’edificio che lo ospita. Spazi più rigidi si alternano a spazi più fluidi, in una relazione armoniosa con la natura, grazie all’ingresso del verde e alla luce mediata dal sistema di facciata in lamelle verticali disposte secondo l’orientamento solare.
In questa visione di rispetto e tutela del patrimonio ambientale, si inserisce la scelta di utilizzare all’interno le superfici in gres porcellanato di Fiandre architectural surfaces, brand di Iris ceramica group, ideate con lo stesso approccio: creare benessere attraverso materiali tecnologicamente evoluti, prodotti con materie prime naturali in stabilimenti a emissioni zero.
Una scelta che offre una risposta anche ai requisiti Leed (Leadership in energy and environmental design), considerando che la trasformazione di materie prime naturali di Fiandre, associate all’utilizzo innovative tecnologie di produzione, consente di ottenere materiali dalle elevate prestazioni che si distinguono per i tipici effetti da sempre prerogativa di quelli naturali.
In copertina: Headquarter Furla © Fernando Guerra
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