16-01-2023 Paola Pierotti 2 minuti

Grassi: prendersi dei rischi per trovare soluzioni migliori

Il punto post-Futura. I concorsi? Procurement e sviluppo di idee innovative

Sono sempre stato molto interessato all’architettura pubblica e al suo impatto sulla comunità. Il concorso Futura è particolarmente interessante perché è direttamente connesso all’educazione dei nostri figli e, dunque, alla possibilità di immaginare una società migliore». L’architetto milanese Vittorio Grassi motiva così la sua partecipazione all’iniziativa che vedrà la realizzazione di oltre 200 nuove scuole finanziate dal Pnrr in tutt’Italia e che dalle graduatorie provvisorie lo vede in pole per due scuole, nel Comune di Fidenza e in quello di Albaredo D’Adige.

In generale per Grassi «un concorso è sempre “buono”, visto che genera un processo competitivo virtuoso. Per me, in particolare – racconta – un concorso interessante al quale partecipare è quello che lascia trasparire una reale necessità e una programmazione seria da parte dell’amministrazione. Bisogna saper prevedere quali concorsi possono avere le gambe per arrivare fino alla realizzazione e all’utilizzo. Quando si vince un concorso – aggiunge – si è solo all’inizio di un percorso molto difficile che non sempre porta alla costruzione. In questo senso l’allungarsi dei tempi ne è il peggior nemico».

Lo studio Vittorio Grassi Architects partecipa in media a 5 o 6 concorsi all’anno, oltre alle gare di progettazione. «I concorsi possono diventare occasioni di lavoro reali, anche se io li intendo soprattutto come strumenti per la ricerca e lo sviluppo di idee innovative. Una volta scelto il tema giusto e l’opportunità, per me sono sempre tempo e risorse ben impegnate» il commento.

Nel 2023 sul tavolo dello studio ci saranno quindi le due scuole, «che avranno tempi molto stretti», ma anche la progettazione di circa 250 appartamenti per il Ministero della Difesa nella Caserma Zignani e di un altro intervento residenziale di circa 400 unità, entrambi a Roma, il cantiere di Firenze per il Teatro Luxury Apartments di Starhotels Collezione, oltre alla ristrutturazione del porto turistico Marina di Loano.

Lo studio macina ma Grassi sottolinea che «L’architettura è purtroppo un processo lento. Dalla volontà di predisporre un concorso, all’aggiudicazione, alla progettazione fino alla realizzazione passa troppo tempo». Grassi propone la sua riflessione sul sistema-architettura in Italia aggiungendo una criticità tra le «principali lacune del sistema dei concorsi, ovvero la dipendenza che i lavori pubblici hanno dalla politica e quindi dall’impossibilità di programmazione a lungo termine degli enti locali. Molti fondi o finanziamenti europei talvolta vengono persi per la lentezza delle procedure – dice – o per il cambio di direzione politica che penalizza le decisioni precedenti».

Quindi quale sarebbe la via ottimale? «Credo che le procedure concorsuali che prevedono due fasi di giudizio, come quella utilizzata per le scuole del Pnrr, siano le più corrette. Viene richiesto uno sforzo progettuale e un impegno di risorse solo in una seconda fase e con dei rimborsi adeguati. È il sistema che in Francia funziona da sempre e continua a produrre i progetti migliori. Il sistema avvantaggia ancora troppo le società di ingegneria attraverso sbarramenti su fatturati e requisiti tecnici, richiesti sin dalle prime battute. Sarebbe auspicabile che fosse premiata la creatività, anche perché l’input progettuale viene sempre dagli architetti».

Cercasi coraggio e fiducia in idee innovative. Grassi richiama il tema della fiducia nei giovani (già sottolineata da Gianluca Peluffo) ma anche «la voglia di novità e di soluzioni intelligenti indipendentemente dal fattore anagrafico. Il mondo viaggia veloce, le tecnologie cambiano e abbiamo sempre più bisogno di sostenibilità dei progetti. Prendersi dei rischi per trovare soluzioni migliori non è più solo una scelta ma diventa un obbligo morale».

Foto in copertina: Vittorio Grassi © Gabriele Sandrini

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Paola Pierotti
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