11-05-2022 Luigi Rucco 4 minuti

A Genova la rigenerazione urbana si sposa col social housing

DeA Capital realizza 140 nuovi appartamenti con affitti accessibili a firma Barreca & La Varra

Quando ad un progetto di rigenerazione urbana, dedito a recuperare l’area precedentemente occupata da un sito produttivo ormai dismesso, si abbina un processo di social housing col fine di garantire l’uso di abitazione alle categorie di persone più fragili, economicamente e non solo, si raggiunge un equilibrio pressoché perfetto.

È questo il caso del quartiere Molassana a Genova, dove è stato inaugurato il progetto di sviluppo residenziale realizzato riconvertendo l’area ex Boero, già zona industriale che ospitava dagli anni ’50 gli stabilimenti produttivi dell’omonima azienda, che ha permesso di realizzare 140 nuovi appartamenti dedicati alle famiglie che hanno difficoltà nel pagare l’affitto.

Il fenomeno del social housing negli anni ha abbattuto diversi pregiudizi, mostrando come l’edilizia sociale possa essere ugualmente di qualità. Alta efficienza energetica, spazi condivisi interni ed esterni, strutture razionali e ben studiate sono alcune delle caratteristiche che stanno facendo diffondere il social housing in tutta Europa. Questo permette di creare le condizioni perché possa esserci una sana integrazione dei cittadini tra di loro e con il quartiere stesso, creando una vera e propria comunità.

Quando si parla di social housing è sempre importante la ricerca di un complicato bilancio costi-benefici. Per questo il progetto è formato da quattro edifici a forma di prisma, forme semplici che però hanno reso possibile la realizzazione di appartamenti ben disposti e soprattutto efficienti. 

Alla base della struttura vi sono grandi logge che serviranno come spazi di convivialità per gli inquilini, capaci di unire lo spazio esterno del parco con quello interno.

Esteticamente gli edifici giocano con un articolato sistema di balconi e terrazzi che costruiscono una identità fluida e dinamica, creando un gioco di relazioni tra materiali e forme.

La scelta di porte finestre di grandi dimensioni consente una luce maggiore all’interno delle abitazioni, mentre all’esterno si è scelto di progettare dei balconi di ampie dimensioni per cercare di restituire un vero e proprio salotto esterno alle famiglie. 


Quando si opera nel campo del social housing bisogna operare per realizzare una sana integrazione tra gli abitanti della comunità ricercando anche un adeguato bilancio tra costi e benefici.


L’iniziativa immobiliare è stata realizzata da DeA Capital real estateche recentemente ha promosso il progetto Milano 3.0 nel comune di Basiglio. Il suo fondo housing sociale Liguria vede come investitori il Fondo investimenti per l’abitare gestito da CDP Immobiliare SGR, insieme ad altre realtà che operano sul territorio ligure come Fondazione CarispeziaCompagnia di San PaoloFondazione De Mari, ed altri investitori istituzionali.

«Boero significa oltre 140 nuovi appartamenti per Genova in social housing: case nuove, efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico e accessibili grazie a canoni e prezzi convenzionati per una fascia di popolazione che difficilmente riesce ad affrontare i prezzi del mercato libero. Per DeA Capital Real Estate SGR è la terza iniziativa conclusa a Genova portata avanti in tempi non facili a causa della pandemia e ne siamo davvero orgogliosi. Stanno arrivando proprio in questi giorni le prime famiglie che troveranno qui non solo la loro nuova e bella casa, ma anche un asilo e un parco pubblico aperto al quartiere. Abbiamo rigenerato un’area da tempo dismessa, regalandole una nuova vita e dando anche una nuova prospettiva agli abitanti di questo Municipio. Tutto questo è in linea con l’impegno sui temi ambientali e sociali che da sempre ci contraddistingue come società», ha dichiarato Renzo Misitano, direttore dello sviluppo immobiliare di DeA Capital Real Estate SGR. 

Il giardino rigenerato dell'ex Boero © DeA Capital

Il progetto è stato realizzato dallo studio di architettura milanese Barreca & La Varra (studio che sta lavorando al progetto vincitore del bando di Reinventing Cities per l’area dell’ex Macello di Milano), che ha anche seguito la direzione artistica del cantiere.

«Nel nostro progetto il piano terra riveste una grande importanza: il passaggio dallo spazio pubblico allo spazio di “comunità” diventa graduale. La distribuzione interna degli appartamenti prevede tagli di differenti tipologie, tutti dotati di logge e balconi di diverse dimensioni volti a proiettare all’esterno l’ambiente domestico. Abbiamo approfondito poi lo studio del disegno delle facciate e delle loro cromie: la differente dimensione e disposizione dei balconi ai diversi piani, insieme all’uso di differenti materiali per i parapetti, creano un particolare effetto dinamico all’interno di un più regolare e razionale disegno generale», affermano Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra.

In copertina: l'ex Boero dopo i lavori di rigenerazione ©DeA Capital

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Luigi Rucco
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