Forte senso civico e attenzione al contesto, ai francesi di Bruther lo Swiss Architectural Award
Aggiudicata la settima edizione del premio internazionale di architettura. Due gli italiani in lizza
Gli architetti francesi di Bruther, Stéphanie Bru e Alexandre Theriot, si aggiudicano la settima edizione dello Swiss Architectural Award, premio internazionale di architettura promosso dalla Fondazione Teatro dell’architettura. Tre i progetti premiati, il Centro culturale e sportivo Saint-Blaise a Parigi, il New Generation Research Center a Caen e la Residenza per ricercatori universitari “Maison Julie-Victoire Daubié” a Parigi, tutti caratterizzati da una forte vocazione civica nell’ambito di una più ampia riqualificazione dei quartieri delle periferie francesi. Bruther ha avuto la meglio fra 33 candidati, provenienti da 19 Paesi – dal Brasile agli USA, passando per il Bangladesh e il Portogallo.
Per la giuria, presieduta dall’architetto Mario Botta e composta da Riccardo Blumer (direttore dell’Accademia di architettura, USI), João Luís Carrilho da Graça (Lisbona), Dieter Dietz (direttore della Section d’Architecture, EPFL-ENAC) e Christophe Girot (decano del Departement Architektur, ETHZ) «Le tre opere presentate da Bruther affrontano, con grande coerenza e qualità, il tema della periferia – nello specifico, quella francese – riconosciuta come luogo nevralgico in cui si manifestano, con forza dirompente, le contraddizioni della nostra società». Inoltre, si legge nelle motivazioni, «in contesti difficili, percorsi da tensioni sociali e caratterizzati da spazi anonimi se non degradati, Bruther interviene con un’architettura caratterizzata da una profonda istanza civica, che si propone di restituire dignità a questi luoghi e ai loro abitanti».
I tre progetti, pur avendo destinazione d’uso differente, sono accomunati da giochi di trasparenze: le vetrate creano così nuove prospettive relazioni con il paesaggio circostante. Bruther, fondato a Parigi nel 2007, si pone sulla scena come uno studio votato all’architettura flessibile e attenta al contesto, che prima di conseguire lo Swiss Architectural Award 2020, ha vinto il Prix de l’Équerre d’argent 2016 (per il New Generation Research Center), il Gold Award, il Best Architects Awards 2016 (per il Centro Culturale e Sportivo Saint-Blaise) e, per la stessa struttura, è stato altresì nominato nel 2015 per il Mies van der Rohe Award.
Due gli italiani candidati per questa edizione, il senese Riccardo Butini e la genovse Francesca Torzo, già vincitrice del Premio italiano di architettura 2020 assegnato lo scorso luglio dal Maxxi e Triennale Milano, con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Lo Swiss Architectural Award nasce per promuovere un’architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee, contribuendo ad alimentare il dibattito pubblico sul ruolo dell’architettura nella società e viene conferito ad architetti di età non superiore ai 50 anni che abbiano realizzato almeno tre opere che rispettino i canoni di giudizio. Questa edizione, in particolare, ha visto riunite le tre scuole di architettura svizzere: Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; il Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture e il Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur.
Il premio, che ammonta a 100mila franchi svizzeri, sarà consegnato agli architetti parigini il 22 aprile 2021 presso l’Auditorio del Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio, nel corso di una cerimonia che inaugurerà anche l’apertura dell’esposizione dei lavori presentati dai candidati.
Bruther – New Generation Research Center, Caen © Foto di Julien Hourcade
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