13-10-2018 Paola Pierotti 4 minuti

Feld72, Franzoso, Demogo e la committenza di Tresoldi sono i vincitori della Medaglia d’Oro

Premi alla Carriera a Umberto Riva, Paola Viganò, Guido Canali e Valeriano Pastor

L’architettura dell’arco alpino conquista la Triennale. Tre opere costruite (o in cantiere) nelle province di Bolzano, Trento e Belluno sul podio.

L’asilo progettato dallo studio italo-viennese in Alto Adige, a Valdaora di Sotto, un comune con poco più di 3.000 abitanti, ha vinto la VI edizione della Medaglia d’Oro dell’architettura italiana. Il ‘Premio Speciale all’Opera Prima’ è stato consegnato a Mirko Franzoso per la Casa sociale Caltron, a Cles in Trentino, ultimata nel 2015, tra le architetture minori in mostra alla Biennale 2016 nel padiglione “Taking Care”. Ancora, il ‘Premio Speciale alla Committenza’ è stato conferito alla Soprintendenza Archeologica della Puglia e Segreteria Regionale MIBAC per la realizzazione del progetto di Edoardo Tresoldi ‘Dove l’arte ricostruisce il tempo’, Manfredonia, Foggia, inaugurato a marzo 2016. Il premio ‘T Young Claudio De Albertis’, novità di questa edizione, con l’obiettivo di ricordare l’attenzione e l’impegno di Claudio De Albertis attraverso un segnale concreto di supporto alle giovani eccellenze italiane, è stato assegnato allo studio Demogo, grazie al progetto ‘Bivacco F.lli Fanton’ Marmarole, a Belluno (tra le opere in mostre al Padiglione Italia 2018), oggi in costruzione.

Franzoso è stato premiato dal Consiglio Nazionale degli Architetti come Giovane Talento del 2017, lo studio Demogo era stato premiato con lo stesso titolo due anni prima, nell'edizione del 2015. Dal 12 marzo 2016, con l'inaugurazione della scultura-architettura costruita a Manfredonia, Tresoldi è stato inserito da Forbes tra gli under 30 più influenti al mondo.

Architettura italiana di eccellenza costruita fuori dalle grandi città, spesso nata attraverso concorsi, attenta all’uso di materiali e tecnologie innovative, progettata da giovani talenti scelti da committenze illuminate. Questo l’identikit dei progetti che si sono distinti alla Triennale di Milano, riuniti in una mostra a cura di Lorenza Baroncelli, curatore del settore Architettura, rigenerazione urbana, città, con delega al coordinamento artistico della Triennale di Milano, che resterà aperta al pubblico fino all’11 novembre 2018.

I premi Medaglia d’Oro alla Carriera sono stati assegnati a Umberto Riva, Paola Viganò, Guido Canali e Valeriano Pastor.

L’architettura dell’arco alpino conquista la Triennale. Tre opere costruite (o in cantiere) nelle province di Bolzano, Trento e Belluno sul podio. Il Kindergarten Valdaora di Sotto è un asilo di 950 mq progettato dallo studio feld72, mix di tradizione e modernità, integrato nel contesto costruito e ambientale. Questo progetto è la terza scuola materna firmata dallo studio di architettura viennese e si inserisce in modo armonioso nel paese situato nel cuore della Val Pusteria, in provincia di Bolzano. In Val di Non, nel Comune di Cles, è stata invece costruita la casa sociale progettata da Franzoso. Adagiata in modo naturale sul terreno, l’edificio è compatto e proporzionato per garantire la continuità con il tessuto urbano della borgata e in armonia con le trame dei frutteti: la facciata, con il suo ritmo di pieni e vuoti scandito dai pilastri sembra continuare la successione dei meli. La struttura portante e il rivestimento sono in legno. La nuova casa sociale per l’abitato di Caltron è un punto d’incontro per gli abitanti, dove bambini, giovani, adulti ed anziani possono incontrarsi, confrontarsi e fare crescere insieme l’identità della comunità.

Demogo ha vinto nel 2015, tra 273 gruppi in gara, il concorso di idee promosso dal Cai di Auronzo per la ricostruzione del Bivacco Fratelli Fanton sulle Marmarole, ad una quota di 2660 metri. L’architettura in cantiere sulle Dolomiti bellunesi sarà pronta entro la primavera del 2019 e, al momento, la particolare calotta che rivestirà il volume sbozzato che caratterizza il progetto è il costruzione in un cantiere nautico nelle Marche.

Premio anche alla scelta coraggiosa del Segretariato Regionale MIBAC e della Soprintendenza Archeologia della Puglia, committenti e promotori dell’opera del giovane artista Edoardo Tresoldi a Santa Maria di Siponto. Un’installazione in rete metallica leggera e trasparente che ha riletto e interpretato gli spazi un tempo occupati dall’antica basilica paleocristiana, affiancando la nuova struttura a quella esistente del XII secolo. Il contesto archeologico non ha fatto da sfondo o da semplice location ma si è fuso con quest’opera contemporanea e l’ha utilizzata a fini conservativi e didattici, contribuendo a restituire la terza dimensione, ridando vita a volumi originari di architetture ormai scomparse. Un progetto frutto di un dialogo tra committenza pubblica (nelle figure di Luigi La Rocca, Francesco Longobardi e Anna Maria Tunzi) e giovani promesse (ecco l'instant video che racconta la storia). Un’iniziativa preziosa per lo stesso artista che, a partire da questo progetto, ha portato la sua arte in tutto il mondo (fino a gennaio 2019 una mostra a Forlì).

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Paola Pierotti
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