Expo Milano: -60 giorni e 5300 operai nel cantiere che vuole essere “modello di riuso”
Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti: l’evento del 2015 sarà un manifesto per la rigenerazione di ogni materia, "svolta etico-morale"
"Per Expo sarà pronto e operativo' il bollino verde per le imprese. 'Sarà una certificazione dal valore internazionale che misurerà l'impatto sull'ambiente di ogni singola attività. Un attestato che può rappresentare per un'azienda il miglior biglietto da visita per proporsi all'estero"
A sessanta giorni dall'inaugurazione in cantiere lavorano ogni giorno 5.300 persone che si devono coordinare. E alla fine arriveranno ad essere seimila. "Fra camion, ruspe, veicoli, gru, betoniere lo spazio è calcolato se non al millimetro, quasi. E anche i lavori sono coordinati per recuperare il massimo di tempo e non intralciare il lavoro degli altri" riporta l'Ansa. A Palazzo Italia, ad esempio, per posare tutti i 7.000 metri quadrati di pavimenti gli operai di giorno lavorano nel seminterrato dove ci saranno i locali tecnici e il magazzino e di notte lavorano ai piani, quando si fermano i colleghi che lavorano agli impianti e ai controsoffitti.
Anche nei 52 padiglioni stranieri (all'ultimo hanno dato forfait Lettonia e Bulgaria, ma comunque la cifra è un record assoluto per un'esposizione) si lavora a ritmo serrato. Otto sono sotto la lente di ingrandimento di Expo che con la task force che ha creato appositamente monitora i lavori e cerca di aiutare a sveltire i lavori ed evitare rallentamenti: ci sono paesi che hanno iniziato tardi i lavori come la Turchia, ed altri che hanno progetti enormi come la Cina, il secondo padiglione più grande dopo la Germania. Altri però sono praticamente finire e la settimana prossima potrebbero addirittura aprire, come il Bahrain (che aspetta però temperature più miti per piantare le palme di oltre 20 metri che andranno ad adornare i dieci diversi giardini di frutta che prevede il progetto. La Repubblica Ceca presenterà ufficialmente il padiglione il 10 marzo a Milano. Altri sono al rush finale, tra questi anche Israele o il padiglione del gruppo immobiliare cinese Vanke, firmato da Daniel Libeskind.
Saranno soprattutto due le eredità che lascerà l'esposizione universale di Milano, secondo il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: cioè un nuovo modello economico non basato sullo spreco ma "quello completamente circolare fondato sul riuso e la rigenerazione di ogni materia'' e di conseguenza una "svolta etico-morale". ''Solo con scelte sostenibili a tutti i livelli – ha detto il ministro – saremo in grado di rispondere a una grande questione sociale del nostro tempo come la disuguaglianza nell'accesso al cibo e alle risorse naturali. La nostra eredità culturale sarà la Carta di Milano''. Il ministro ha ricordato che per Expo sarà ''pronto e operativo'' il bollino verde per le imprese. ''Sarà una certificazione dal valore internazionale – ha spiegato – che misurerà l'impatto sull'ambiente di ogni singola attività. Un attestato che può rappresentare per un'azienda il miglior biglietto da visita per proporsi all'estero''.
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