A vent’anni dalla scomparsa, eventi e mostre in ricordo dell’architetto catalano
È forse difficile condividere un progetto con soci e collaboratori quando si è un artista unico. Ma il paradosso di Enric Miralles è che era un artista individuale, un maestro, che tuttavia non lavorò mai da solo», ricorda così Benedetta Tagliabue, architetta e co-fondatrice dello studio EMBT, il marito e partner, una delle figure di spicco dell’architettura catalana ed europea del secolo scorso e prolifico artista, scomparso prematuramente nel 2000.
Un percorso creativo, quello dell’architetto, che sarà celebrato in una serie di mostre ed eventi che si terranno nel corso del 2021, a vent’anni dalla morte, in diversi poli museali e istituzioni culturali di Barcellona, dove si esibiranno per la prima volta materiali inediti: fotografie, video, e plastici provenienti dagli archivi della Fondazione a lui intitolata.
Un racconto, intitolato MIRALLES, per mostrare l’artista e la sua carriera a 360 gradi: si va dalla celebrazione della visione architettonica di Miralles alla sua passione per le arti visive, con fotomontaggi, collage e proiezioni realizzate dall’artista. Ancora, una mostra in particolare è dedicata alla sua attività di designer, con mobili e oggetti inediti, e un’altra esplora il lavoro dello studio EMBT negli ultimi vent’anni, come riflessione sull’eredità lasciata. Infine, un’attenzione particolare sarà dedicata anche all’insegnamento, da lui praticato a Barcellona e in altri atenei internazionali.
Autore di alcune delle opere più iconiche degli ultimi anni, in primis il nuovo Parlamento scozzese di Edimburgo, oltre al Mercato Santa Caterina e al Parco Cimitero di Igualada, entrambi a Barcellona, e al Padiglione da basket di Huesca, Miralles è stato anche professore e fotografo. Definito enfant terrible dell’architettura spagnola, nel corso della sua breve carriera ha realizzato installazioni ed eseguito diversi lavori per un totale di 225 opere e progetti. Un omaggio, quello organizzato dalla Fondazione e curato dalla stessa Tagliabue e da Joan Roig i Duran dello studio Batlle i Roig, che nelle parole dell’architetta italiana «non solo vuole ricordare la figura umana e professionale di Enric Miralles, ma anche mantenere vivo lo spirito del visionario, dello sperimentalista come modo di lavorare e di vedere il mondo. E lasciare la sua eredità anche alle generazioni future».
Immagine di copertina: Collage 1 Santa Caterina. Courtesy Fundació Enric Miralles
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