Dopo il sì a Guido Reni, il bilancio della stagione di concorsi promossa da Cdp Investimenti sgr
Intervista al direttore generale Marco Sangiorgio. Ancora un mese di tempo per partecipare alla gara di Bologna
Via libera a progetto Flaminio. È arrivato il sì della conferenza dei servizi dopo che Cdp Investimenti sgr aveva presentato al Campidoglio il progetto urbanistico frutto del concorso vinto dal team guidato dall’urbanista Paola Viganò. Ok quindi al progetto varato dall’ex assessore Giovanni Caudo e fatto arrivare in porto dall’assessore Paolo Berdini. “Siamo reduci da un cambio di amministrazione che ha rallentato il lavoro ma, dopo l’aggiudicazione, il team vincitore – spiega Marco Sangiorgio, direttore generale di Cdp Investimenti sgr (Gruppo Cassa depositi e prestiti) – ha predisposto il documento che serviva per far approvare il piano di recupero. È stato presentato al Comune e ora si è chiusa la conferenza dei servizi: l’iter si è concluso favorevolmente con un atto formale del Comune. Inizia ora la fase politica per portare il documento in consiglio comunale”.
Con il concorso per la rigenerazione dell’area di Guido Reni, di fronte al Maxxi di Zaha Hadid, Cdp Investimenti sgr ha puntato ad ottenere la variante, la cristallizzazione di nuove funzioni. “Si definiranno le superfici di intervento compatibili, inserite nella convenzione. Per arrivare al permesso di costruire delle opere private mancherà solo la progettazione di queste, che sarà fatta sulla base dello strumento urbanistico. Per la parte privata dell’area Cdp ha la doppia opzione – spiega Sangiorgio – trattenere gli immobili all’interno dei suoi fondi a sviluppo, e in questo caso i costruttori potranno essere chiamati per realizzare delle opere come appaltatori, oppure venderà le aree – una volta risolta la questione urbanistica – lasciando quindi ai privati la facoltà di sviluppare in autonomia il progetto, sempre compatibilmente con lo strumento approvato. Tra queste due opzioni, va valutata anche una terza via con un ipotetico frazionamento”. L’albergo potrebbe ad esempio avere una vita propria, con un gestore individuato ad hoc, e altre parti potrebbero restare in capo al fondo FIV (interamente sottoscritto da Cassa depositi e prestiti). Riprende quota l’operazione di sviluppo di un’area di 5 ettari nel cuore della capitale, dove si prevede un mix di residenze, strutture ricettive e commerciali e spazi pubblici. Resta il dubbio sul futuro della Città della Scienza, ma Cdp Investimenti sgr conta di riuscire ad ottenere l’approvazione della variante entro il 2017.
Quello di Roma è stato il primo di quattro concorsi indetti da Cdp Investimenti sgr. Dalla fine del 2014 infatti si contano l’operazione per progetto Flaminio nella capitale (72mila mq – montepremi di 144mila euro), per il recupero delle caserme Montelungo e Colleoni a Bergamo (29mila mq – montepremi di 130mila euro), la riqualificazione dell’area dell’ospedale San Gallo a Firenze (16.200 mq – montepremi 65mila euro) e la valorizzazione dell’ex caserma Sani nel quartiere Navile di Bologna (54mila mq – montepremi di 75mila euro). Quattro gare internazionali dedicate alla trasformazione urbana di ampie aree dismesse o abbandonate, per le quali Cdp punta ad ottenere una variante o a sbloccare un’iniziativa, per innescare processi di rigenerazione e sviluppo, gestendo in house l’operazione o contando su partnership con altri investitori.
C’è ancora un mese di tempo (entro il 24 febbraio) per partecipare al concorso dell’ex caserma Sani. E si tenga che per ora non ci sono altri concorsi in vista con Cdp . “Per ora ci fermiamo qui. Sono operazioni complesse e già gestirne quattro non è cosa semplice. Speriamo – ha commentato Sangiorgio – di aver aperto una strada e di riuscire a trasmettere l’efficacia di questo approccio”. Qualche segnale c’è, tanto che a Firenze è stato da poco aggiudicato un concorso impostato con una procedura analoga a quella promossa da Cdp per l’ex ospedale San Gallo. Si tratta del futuro di Costa San Giorgio, del rilancio dell’ex caserma Vittorio Veneto che la famiglia Lowenstein ha acquistato da Cdp all’inizio dell’anno scorso. “Il gruppo privato – ha raccontato Sangiorgio – ha indetto un concorso e, attraverso una competizione, l’investitore si è preso il rischio di trovare la migliore soluzione per la trasformazione urbanistica dell’ex Scuola di Sanità Militare oggetto di un piano di recupero”.
A Bergamo si è concluso l’iter già da qualche tempo. “Aggiudicato il concorso e vinto dallo studio italo-spagnolo EBV Barozzi Veiga, è già stata firmata la convenzione con il Comune. Cdp Investimenti ha già raggiunto tutti i suoi obiettivi. A questo punto – dichiara il direttore generale – si devono trovare gli utilizzatori finali, in compatibilità con lo strumento urbanistico e saranno loro a procedere con la progettazione. Non è automatico quindi, né scontato, che siano i professionisti dello studio EBV a portare avanti la progettazione”. Anche in questo caso dipenderà dallo scenario, se Cdp resterà proprietaria o se venderà area e immobili. “Anche qui anticipo – aggiunge Sangiorgio – che stiamo lavorando all’ipotesi di realizzare un federal building, per la locazione quindi alla Pa, oltre a CUS per l’università di Bergamo come previsto nell’accordo di programma siglato con la municipalità”.
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