Domus va verso il centenario con una “piattaforma esperienziale”, Michele De Lucchi è il direttore
Con la formula 10 per 10 per 10 si coinvolgeranno 10 direttori, per 10 anni per 10 numeri
"La mia Domus sarà dedicata agli oggetti, al loro valore e ai loro significati"
10 per 10 per 10. Non si tratta di una semplice moltiplicazione, ma della formula che la rivista Domus ha deciso di seguire per arrivare fino al secolo di vita: 10 direttori per 10 anni per 10 numeri ciascuno. Fondato nel 1928 da Gio Ponti e da Giovanni Semeria, il magazine si conferma uno dei principali veicoli di informazione non solo sull’architettura, ma anche sul mondo del design, dell’urbanistica, della grafica editoriale e di quella pubblicitaria.
Si inizia con Michele De Lucchi. “Sono emozionato per questa nuova avventura alla guida di Domus a cui sono legato sin dagli anni della mia formazione universitaria – ha dichiarato l’architetto fondatore dello studio Amdl –. La mia Domus sarà dedicata agli oggetti, al loro valore e ai loro significati. Riflettere su questo significa interrogarsi sull’uomo e sulla società, perché siamo l’unico animale capace di immaginare e costruire oggetti. Animals don’t”.
Con il prossimo numero, in distribuzione da gennaio, oltre al manifesto di intenti dello stesso De Lucchi, troverà spazio anche uno speciale monografico a lui dedicato. L’obiettivo sarà quello di raccontare la sua storia attraverso le sue opere, le città in cui ha lavorato e le parole di diversi architetti di fama internazionale. Altra novità è rappresentata da alcune parole chiave che guideranno ciascuno dei dieci numeri della sua direzione, fra queste ‘ribellione’, ‘silenzio’, ‘emozione’ e ‘caos’.
Tra le novità annunciate da Editoriale Domus anche il cambiamento della struttura del giornale che segnerà gli stessi contenuti della nuova Domus. L’architettura quindi andrà ad incontrare non solo il design e l’arte, ma anche l’antropologia, l’economia, la meteorologia e la filosofia, dando vita ad un dialogo con discipline totalmente differenti. Sulle pagine del magazine si potranno quindi trovare nuove rubriche affidate a figure considerate, fino ad oggi, estranee al mondo descritto e rappresentato dalla rivista, come sociologi ed artisti visivi.
“L’evoluzione di Domus s’inserisce nell’evoluzione dei magazine globali più innovativi, che si propongono come piattaforme esperienziali, differenziandosi dall’informazione fruibile sulla rete, con cui dialogano à rebours – spiega il nuovo direttore editoriale Walter Mariotti, che avrà il compito di assicurare continuità nell’avvicendarsi della visione creativa e scientifica dei dieci architetti –. Domus diventerà quindi un sistema sempre più articolato e indipendente, capace di dare ai singoli architetti uno strumento per diffondere la loro visione”.
Il progetto grafico della nuova direzione è stato affidato a Mark Porter, noto news designer nonché autore del restyling della piattaforma domusweb.it. Il nuovo layout prevede quindi più spazio per le immagini e le foto oltre ad una organizzazione delle notizie a blocchi, con lo scopo di garantire al lettore una fruizione più al passo con i tempi.
“Michele De Lucchi rappresenta l’eccellenza della progettualità italiana capace di una visione internazionale, e il suo lavoro dimostra quanto sia fecondo il dialogo tra architettura, design e arte – ha spiegato la Presidente di Editoriale Domus, Maria Giovanna Mazzocchi, annunciando l’arrivo del nuovo direttore –. Tutti elementi vicini allo spirito della rivista e sono sicura sia la persona giusta per inaugurare questo nuovo ciclo di vita”.
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