Nonostante lo scenario internazionale, giro d’affari in Italia di oltre 3 miliardi
Lo scenario internazionale, con le variabili attuali, è stato sfidante. E la prova del 2022 ha raccolto ottimi numeri (un +5%), la grande scommessa del Villaggio Olimpico per Milano Cortina 2026, la costruzione dei nuovi headquarter di Snam, il trophy asset Corte Italia di Corso Italia 19 affittato interamente al Cerved. Il gruppo immobiliare Covivio ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati a 968 milioni di euro. «Possiamo inoltre dire in sintesi che il portafoglio italiano vale oltre 3 miliardi e Milano è il traino», dice Alexei Dal Pastro, amministratore delegato di Covivio Italia, durante la conferenza a commento dei risultati 2022 del gruppo immobiliare.
Il focus strategico su Milano è il faro che guida Covivio in Italia. Il mercato italiano catalizza il 15% del portafoglio totale gruppo che ha un patrimonio di 26 miliardi di euro di asset in Europa. La pipeline uffici sarà il motore della crescita: oltre il 93% del portafoglio uffici è infatti rappresentato da immobili situato nel capoluogo lombardo, che registrano un tasso medio di occupancy pari al 98%. A Milano si è registrato un record di 487.000 metri quadri locati (+41% rispetto al 2021) e gli immobili migliori (classe A) rappresentano l’82% della domanda. Il centro città presenta un tasso di sfitto del 5,5%, rispetto all’11,6% dell’area metropolitana. Tornando ai numeri, nel 2022 Covivio ha messo a segno ricavi complessivi per 968,1 milioni di euro, di cui 633 milioni di pertinenza del gruppo. L’Italia ha registrato ricavi da uffici per 140,8 milioni, con 109,5 milioni di pertinenza del gruppo, in rialzo del 4,2% a perimetro costante. «Puntiamo ad avere un bilancio sano, con una progressiva riduzione del debito», precisa l’ad. «Un aiuto viene dalle dismissioni di asset, con l’obiettivo di raggiungere a livello di gruppo 1,5 miliardi di euro di vendite entro la fine del 2024», ha detto Dal Pastro.
Ci sono degli elementi che hanno un ruolo positivo in questo panorama così tormentato dell’immobiliare.
«L’inflazione si gioca male sui costi di costruzione, ma si muove bene sul fronte degli affitti», continua l’amministratore delegato di Covivio. «Ci sono dei mega trend sul fronte degli hotel che ci hanno aiutato molto. Nel 2020 abbiamo pagato un grosso prezzo. A livello di gruppo abbiamo perso circa 70 milioni di ricavi. Fortunatamente gli hotel si sono ripresi alla grande. Stessa cosa sul residenziale. Gli uffici, che sono la nostra asset place principale, rappresentano il 55% del nostro investimento. E continua ad andare molto bene quella parte di uffici prime, di grande qualità che sono pensati per dare un prodotto in linea con l’evoluzione della domanda», continua Dal Pastro. In costruzione 89.000 metri quadrati di uffici per un investimento complessivo di 435 milioni. Ovviamente nel 2023 bisognerà fare i conti con l’aumento dei costi di costruzione e con un contesto incerto, caratterizzato anche da pressioni sul segmento uffici. «Il 2023 è partito con grandi incertezze dal punto di vista macro. Sugli uffici c’è un’onda non positiva che arriva dagli Stati Uniti, con forte aumento del work from home, quindi l’asset class è influenzata da questo minus», conclude l’ad.
In copertina: piazza Olivetti © Symbiosis
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