24-06-2017 Paola Pierotti 3 minuti

Concorso record per la scuola di Riccione: bando e aggiudicazione in 131 giorni

Il vincitore è Daniele Durante (BV36): un villaggio educativo, un libro, uno spettacolo, un orto, un sogno da colorare

"Percorso lineare, tempistiche certe e perfettamente rispettate, un esempio unico in Italia e competitivo con le altre procedure di affidamento della progettazione previste dal Codice dei Contratti, che scelgono il progettista e non il progetto"

Giorgio Giannelli

È Daniele Durante dello studio romano BV36 il progettista vincitore del concorso promosso per rigenerare la scuola panoramica di Riccione: due sezioni di primaria, in sostituzione della scuola precedente di una sola sezione, un progetto che, come richiesto dal bando, deve ottemperare i principi pedagogici del professor Gianfranco Zavalloni, ed essere anche edificio NZEB per le norme regionali.

“La procedura si è avvalsa della piattaforma concorsiarchibo.eu dell’Ordine di Bologna – spiega Pier Giorgio Giannelli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna e coordinatore del concorso – e partner determinante dell’iniziativa è stata la Fondazione Inarcassa che ha fornito il finanziamento per i premi e per la giuria, ma anche il supporto tecnico giuridico”. L’opera è inserita nel programma delle opere pubbliche del Comune di Riccione e il concorso è stato portato a termine in soli 131 giorni, “attraverso un percorso lineare, dalle tempistiche certe e perfettamente rispettate, facendone un esempio unico in Italia e assolutamente competitivo con le altre procedure di affidamento della progettazione previste dal Codice dei Contratti, che prevedono la scelta del progettista ma non del progetto” ribadisce Giannelli.

Erano 195 le proposte in gara e ai giurati è stato affidato il compito di “scegliere la soluzione con la maggiore qualità sotto gli aspetti compositivi, funzionali, di sostenibilità e di dialogo con il contesto, che contribuirà – spiega l’architetto bolognese – a rigenerare e riqualificare non solo l’area di progetto, ma anche le zone circostanti, proponendosi come un moderno civic center di riferimento per i cittadini”.

La scuola, dopo quello familiare è il primo luogo di crescita culturale e personale dove l'interesse delle diversità deve diventare conoscenza. La scuola è "villaggio educativo" capace di creare relazioni con l'esterno, trasformando l'edificio da oggetto chiuso a elemento di connessione con il contesto che lo accoglie. Ecco che il progetto per il polo educativo di Riccione è stato impostato sul pensiero di Zavalloni: "la scuola come un concentrato di esperienze, una grande avventura da vivere come un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare".

Sintesi di architettura, pedagogia, psicologia e antropologia, non una scatola da abitare ma un luogo da esplorare e scoprire. "La scuola, in quanto frammento di città, è una realtà fisica unica ma multiforme, che favorisce l'interazione di attività diverse. Il progetto – spiega l’architetto Daniele Durante – si confronta con la complessità di questa immagine, interpretando percezioni, scale ed esperienze, per condensarle e articolarle in un'unica architettura scolastica. La scuola è così quel particolare "villaggio educativo" risolto in una giustapposizione di piazze aperte e chiuse, percorsi, blocchi urbani e paesaggio".

Secondo classificato al concorso per la scuola panoramica è l'architetto Rocco Cammarota di Potenza, terzo classificato il raggruppamento temporaneo con Elisa Dompè di Torino come capogruppo, quarto classificato il raggruppamento guidato da Sardellini Marasca Architetti di Ancona, quinto classificato il raggruppamento con capogruppo Alessandro Piraccini di Cesena.

"Con questo concorso pensiamo di aver dimostrato che un altro modo di trasformare le nostre città esiste. Il concorso di progettazione – ribadisce Giannelli – può essere lo strumento principale per ottenere opere di qualità e ciò può avvenire solo attraverso procedimenti virtuosi che contribuiscano in maniera determinante anche al miglioramento delle qualità di vita delle comunità. Questo esempio spero diventi un modello da applicare serialmente sul territorio del nostro Paese; i tempi per me sono maturi, vi è interesse delle Amministrazioni; c’è l'impegno del Consiglio Nazionale e di Inarcassa, e con il loro supporto possiamo pensare di rendere un servizio alle pubbliche amministrazioni che si trasforma automaticamente in opportunità di lavoro per gli architetti, consentendo loro l'accesso ad un mercato molto complesso e tutt’altro che aperto e meritocratico".

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Paola Pierotti
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