Con #OngreeningNEST mettiamo i “Progettisti al centro”
Dal nuovo Codice degli appalti alle direttive europee NZEB il tema del greenbuilding è al centro dell’edizione SAIE 2016. Marco Mari di Ongreening ha introdotto il convegno mercoledì 19 ottobre sull’evoluzione della professione del progettista alla luce delle principali tendenze nazionali e internazionali sulla green economy in edilizia. “È urgente – ha dichiarato Mari – comprendere quali siano i driver per la filiera delle costruzioni del futuro".
Il nuovo Codice degli appalti ha riportato il progetto al centro del settore edilizio, “consentendo ai professionisti italiani di tornare a creare processi d’eccellenza – ha proseguito Francesca Federzoni in rappresentanza dell’Oice -. Le informazioni sugli edifici ottenute grazie al BIM dovranno essere il denominatore comune della nuova edilizia. La progettazione dovrà inserirsi in questo processo come elemento base di un percorso che dovrà confluire nei temi della gestione e della manutenzione degli edifici”.
Sottolinea l’importanza della formazione anche Alessandro Rossi di Anci Emilia Romagna. “È un momento di transizione in cui è necessario investire in comunicazione. Non possiamo pretendere che le pubbliche amministrazioni diventino esperte di Criteri Ambientali Minimi (CAM) e BIM. Dobbiamo costruire strumenti e linguaggi comuni – ha dichiarato – un grosso lavoro dovrà essere fatto anche sul tema dei costi di gestione: bisogna far capire ai piccoli amministratori locali che investire in edilizia verde sarà proficuo in futuro, sia per l’economia che per l’ambiente”.
Di paesaggio ha parlato infine il presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna Giorgio Giannelli. “È fondamentale capire quale sia la priorità tra paesaggio ed efficienza energetica. In Italia le normative legate alla tutela e alla conservazione dei beni artistici e culturali, a partire dai centri storici – ha aggiunto – non consentono sempre la modifica e l’efficientamento delle strutture. Non possiamo rinunciare all’installazione di pannelli solari, ad esempio, perché non si integrano esteticamente nel tessuto storico consolidato”.
Questo articolo è pubblicato anche su saie.it e su edilio.it
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