#Comfort è l’hashtag del nuovo Pantografo: dal cibo alla qualità dell’abitare
I casi italiani e internazionali di rigenerazione urbana e un focus sull’indagine Doxa "Osservatorio sulla casa"
A Roma i food district si sono fatti spazio nelle stazioni: Eataly è nato dalla riqualificazione dell’Air Terminal della stazione Ostiense e il nuovo Mercato Centrale si è inserito in un’ala di Termini. A Milano invece il brand Excelsior di Coin ha bonificato un ex cinema trasformandolo in un market alimentare. E ancora, in Sicilia dalla rigenerazione del faro di Capo Zafferano a Santa Flavia, appena fuori Palermo, nascerà una struttura multifunzionale con una bottega del gusto.
La settima uscita di Pantografo, il supplemento de l’industria delle costruzioni ideato e curato da PPAN, è dedicata al #comfort e punta i riflettori sulle novità nel settore del design degli spazi dedicati al cibo, dalle esperienze di luoghi nati dalla riqualificazione di stabili esistenti, ai casi di contaminazione tra aree di lavoro e di ristoro, fino alle architetture realizzate ex novo, come l’Opificio Salpi di Preci.
Focus anche sulle start up che operano nel settore dell’agricoltura come Orto Capovolto, community siciliana che recupera luoghi pubblici e privati inutilizzati inserendoci orti urbani, o Adaptavate che trasforma invece i rifiuti organici in biomateriali.
Dall’outdoor agli spazi domestici. È dedicata all’indagine Doxa “Osservatorio sulla casa”, l’infografica dedicata al mondo dell’abitare. Dalla ricerca emerge che soltanto il 25% delle persone è soddisfatto del proprio alloggio, che in media ha una superficie di 98 mq. In due pagine di immagini e grafici PPAN racconta quanto sia importante l’abitazione per gli italiani, quali sono le caratteristiche principali che influenzano la scelta di una casa e quali siano gli ambienti preferiti.
Tutti i numeri terminano con due cantieri. Sarà un centro per la cura e la riabilitazione degli ospiti sordociechi e pluriminorati sensoriali, la nuova sede della Lega del Filo d’Oro, in costruzione a Osimo. L’intero complesso di 25mila mq firmato da Guidarini & Salvadeo Architetti ospiterà una volta finito 80 utenti a degenza temporanea e 20 lungodegenti. A Mestre invece è quasi terminato l’ostello low cost della catena tedesca A&O, progettato dallo studio Bisà Associati. Nato da un’operazione di riqualificazione, il complesso da 320 stanze sorge al posto dell’ex Vempa.
Il primo numero dedicato alla #Rigenerazioneurbana
Il secondo numero dedicato a #Reportingfromabroad
Il terzo numero dedicato a #Saiexperience
Il quarto numero dedicato ai #Businessmodel
Il quinto numero dedicato alla #Committenza
Il sesto numero dedicato alle #Comunità
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