Bruxelles, progetto made in Italy per un’Europa trasparente
Samyn & Partners con Studio Valle e Buro Happold svelano la nuova sede del consiglio europeo aggiudicata con un concorso 12 anni fa
Avenue des Nerviens, 85
Avenue de la Toison d'Or, 87 – Bruxelles
Un parallelepipedo alto 50 metri, lungo 76 e largo 73, un volume vetrato che di notte si illumina grazie ad una maxi-lanterna interna. È questo il nuovo Palazzo Europa, un edificio che ridisegna un intero isolato di Bruxelles e che si caratterizza per due facciate con un’inedita composizione di finestre, un patchwork che richiama le città, le case e le famiglie europee, comunicando l’immagine di un’istituzione vicina alle persone. Un’architettura trasparente di giorno e luminosa di notte, un messaggio trasmesso da un’istituzione internazionale reso possibile da un progetto made in Italy firmato dallo Studio Valle Progettazioni di Roma, che in fase di gara si era associato ai belgi di Samyn & Partners e agli inglesi Buro Happold.
L’Europa ha aperto le porte del suo nuovo palazzo a dicembre 2016 e la prima sessione del Consiglio nel nuovo palazzo si è tenuta a gennaio 2017. "Il palazzo Europa è la casa degli Stati membri, dove i leader e i ministri si incontreranno per forgiare il futuro dell'Unione europea. Offre alle due istituzioni, il Consiglio europeo e il Consiglio dell'UE, lo spazio supplementare e le strutture moderne di cui hanno bisogno e – ha dichiarato Jeppe Tranholm-Mikkelsen, Segretario generale del Consiglio – consentirà di organizzare con maggiore flessibilità ed efficacia le oltre seimila riunioni che hanno luogo ogni anno”.
Concorso. Italiani all’estero grazie ai concorsi: il progetto infatti era stato selezionato sulla base di 25 proposte e poi in una short list di 7. Il gruppo guidato dalla società italiana si era distinto battendo tra l’altro star come Jean Nouvel e Dominique Perrault.
Dal concorso sono passati 12 anni e 9 dall'inizio dei lavori. Nel 2004, quando è stata presa la decisione di realizzare la nuova sede, l’Unione europea era in una fase di ottimismo ed espansione, da 15 a 28 paesi, oggi che il palazzo è pronto l’Europa sembra vacillare ed è ancora più urgente il messaggio di trasparenza e impegno nell’affrontare i temi più cari alle comunità.
La scelta di riciclare gli infissi recuperati da edifici dismessi nei diversi Stati membri era già stata esplicitata in fase di gara ed è stata perseguita in fase esecutiva: una soluzione costruttiva ma anche un'idea comunicativa che connota il nuovo palazzo pronto a Bruxelles, a due passi dal Rond point Schuman.
Il cuore dell’edificio assomiglia ad un grande vaso, ad un uovo, o ancora una lanterna: uno spazio che ospita le sale ellittiche dei vertici, arricchite con il colore grazie alla collaborazione con l’artista belga Georges Meurant.
Numeri. L’opera è costata 320 milioni di euro, si sviluppa su 46.900 mq fuori terra e 15.900 mq interrati. Il 60% degli spazi è di nuova costruzione, mentre per la quota restante si è intervenuti sull’esistente, ristrutturando un immobile residenziale degli anni ’20. Il nuovo edificio è collegato da due passerelle pedonali sopraelevate al palazzo Justus Lipsius, prima sede del Consiglio europeo, sale per 12 livelli e ospita sale conferenze dotate di cabine per le traduzioni simultanee, spazi per la stampa, 250 uffici e 10 sale riunioni.
Sostenibilità. Nel 2009 il progetto si è aggiudicato l’edizione speciale del Green Good Design Award, attribuito dal Chicago Athenaeum. Tra le scelte progettuali che contribuiscono a migliorare l’efficienza energetica anche quella di coprire l’immobile con un sistema di pannelli fotovoltaici che producono energia sia per le porzioni preesistente che per quelle di recente edificazione.
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