Bagnoli, dal degrado agli interventi. La volta buona?

16-07-2024 Maria Teresa Olivieri 3 minuti

Trent’anni di promesse e progetti. Per la bonifica 1,2 miliardi stanziati

Trent’anni di promesse mancate e di progetti incompiuti, la bonifica per Bagnoli rimane un’urgenza propedeutica per qualsiasi iniziativa di valorizzazione. Dopo tante promesse mancate, il 15 luglio è stato firmato il protocollo di intesa tra il Governo e il Comune di Napoli per un intervento che prevede un impegno di 1,2 miliardi di euro da destinare alle opere di rigenerazione e riqualificazione di Bagnoli: bonifica, infrastrutture ma anche il disegno del parco avrà finalmente una copertura economica.


Per riqualificare i 250 ettari affacciati sul mare, dal 1994 lo Stato ha speso quasi un miliardo senza mai arrivare al risultato.


«Tutti i tentativi di riqualificazione che si sono susseguiti in oltre 30 anni non hanno ottenuto i risultati sperati», ha dichiarato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha aggiunto: «In questi anni è mancato un elemento non secondario per garantire che il commissariamento potesse dare risultati concreti e cioè le risorse».

L’auspicio del Sindaco Gaetano Manfredi, nominato proprio da questo Governo Commissario Straordinario per la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana dell’area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio, è che non si blocchi l’iter:

«Ci auguriamo che questa sia la volta buona, sono convinto che finalmente riusciremo in tempi molto rapidi a completare il recupero di quest’area che è fondamentale per la città, avviando anche gli investimenti privati. Con la copertura finanziaria possiamo far partire le bonifiche, ma soprattutto i lavori per le infrastrutture».

Il primo cittadino partenopeo auspica che la conclusione dei cantieri per il risanamento definitivo avvenga entro il 2030.

Nell’auditorium Porta del Parco di Bagnoli, l’accordo è stato sottoscritto dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in qualità di commissario di governo per l’area interessata dall’intervento e dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Con il Protocollo d’intesa è stato definito il dettaglio dell’impiego di uno stanziamento di 1,2 miliardi di euro. L’avvio dei lavori avrà una ricaduta positiva anche in termini economici e occupazionali grazie alle clausole sociali previste nei contratti di appalto: circa il 25% della forza lavoro necessaria sarà reclutata sul territorio.

Ma perché ci sono voluti così tanti anni per un investimento così strategico per il Sud Italia?

La vicenda industriale di Bagnoli ha attraversato l’intero ‘900: alla fine del secolo scorso hanno chiuso Cementir, Eternit, Montecatini e Federconsorzi, dopo anni di abbandono, si sono susseguite ipotesi e piani per la rigenerazione, con un nulla di fatto finora, e tanti progetti rimasti sulla carta.

La storia di Bagnoli per tappe:

  • 1910 nasce l’industria siderurgica di Bagnoli
  • 1963- 1965 viene realizzata “la colmata di Bagnoli”, per far fronte alle necessità di ampliamento dello stabilimento siderurgico presente nell’area
  • 1993 viene dismessa definitivamente l’acciaieria
  • 1994 nasce la Città della Scienza
  • 1998 viene approvata la cosiddetta Variante che consiste in una radicale modifica di quanto previsto dal vecchio PRG (Piano Regolatore Generale), che si concentra principalmente sulla trasformazione di Bagnoli nonché delle aree adiacenti (Agnano, la zona di Cavalleggeri a Fuorigrotta)
  • 2002 nasce Bagnolifutura per la bonifica del territorio (la società fallisce nel 2014 dopo il blocco dei cantieri nel 2010 e il sequestro nel 2013)
  • 2005 Vengono lanciati alcuni concorsi come quello per il Parco Urbano (rimasto sulla Carta)
  • 2013 incendio doloso della Città della Scienza. Concorso internazionale per la ricostruzione (aggiudicato)
  • 2015 Sblocca Italia, decreto Bagnoli
  • 2016 Invitalia lancia il Nuovo Piano per la Bonifica con possibilità di balneazione
  • 2017 Tavolo di confronto tra Governo, Regione e Comune sullo stato del Piano di Corgolio-Bagnoli. Nel corso dell’incontro è stato presentato il documento illustrativo degli approfondimenti finalizzati alla formazione di una Variante alla strumentazione urbanistica vigente sull’area del Pua (piano urbanistico attuativo).
  • 2019 concorso di idee di Invitalia per un intervento da 80 milioni, vinto dalla proposta chiamata “Balneolis” in fase di sviluppo.  Il progetto (aggiudicato alla cordata guidata da S.B. Arch. Studio Bargone Architetti Associati con una numerosa cordata che conta tra gli altri Neostudio Architetti Associati Francesco Nigro) racconta del ritorno all’ideale di “Campania FELIX”, declinato secondo una interpretazione contemporanea del genius loci. Da Posillipo il progetto si articola in tre diversi ambiti: il parco naturale, il bosco produttivo e il parco urbano. Tre campiture verdi che si integrano anche attraverso le radure circolari, a valorizzare le archeologie industriali e un nuovo modello di termalismo.
  • 2024  il 29 aprile in Cdm sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro per accelerare la riqualificazione dell’ex area industriale di Bagnoli (il nuovo Piano è stato sostenuto anche dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, con la condizione di mantenere la balneabilità della costa). Il 15 luglio è arrivata la firma protocollo di intesa tra Stato e Comune.

In copertina: Bagnoli dall’alto

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Maria Teresa Olivieri
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