architettura green

10-10-2024 6 minuti

L’architettura può essere green? Cinque esempi di innovazione sostenibile

In Italia e all'estero, l'architettura green sta ridisegnando il tessuto urbano e definendo un nuovo modo di concepire l’edilizia

Edifici sostenibili e a impatto zero: le sfide dell’architettura green in Italia

Costruire sì, ma solo nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future. Negli ultimi anni l’architettura green sta progressivamente ridisegnando il tessuto urbano definendo un nuovo modo di concepire l’edilizia. In Italia come all’estero, hanno già fatto la loro comparsa strutture ricoperte da giardini verticali, realizzate con materiali riciclati o di origine naturale, che usano fonti rinnovabili per produrre energia.

Si tratta di edifici dal ridotto impatto ambientale, che utilizzano la tecnologia per essere indipendenti dal punto di vista energetico, ma anche per migliorare il comfort e la fruizione da parte degli abitanti, tutto questo integrandosi nell’ambiente circostante.

Che si tratti di nuove costruzioni o di rigenerazione di vecchi edifici, l’obiettivo richiesto dall’Unione Europea ai suoi Paesi membri è uno soltanto: arrivare alla neutralità climatica, azzerando le emissioni inquinanti. 

Quali sono le caratteristiche dell’architettura green? E perché è così importante?

Dal suo esordio negli anni ’70 a oggi, l’architettura ecologica ha conquistato sempre più spazio, arrivando a riformulare totalmente i canoni della progettazione tradizionale. A giocare un ruolo chiave in questa ascesa è stata l’Europa, che sin da subito si è impegnata nella promozione dell’architettura green, riconoscendone i vantaggi sia in termini ambientali che sociali.

Lo studio “Risparmio energetico: l’azione dell’UE per ridurre il consumo energetico”, pubblicato dal Parlamento Europeo nel 2022, ha evidenziato che il 75% del patrimonio immobiliare dell’UE è responsabile del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra totali. Per ridurre questo impatto ambientale e per non essere più dipendente dai combustibili fossili di importazione, l’UE ha messo a punto un pacchetto di iniziative strategiche per avviare una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. L’adeguamento del patrimonio immobiliare rientra quindi in un più ampio progetto che mira a raggiungere le “zero emissioni” nei prossimi 25 anni.

Una sfida che richiede necessariamente di cambiare il modo di pensare, di progettare e di costruire a partire dalle abitazioni. In questo contesto le nuove architetture ecologiche si inseriscono perfettamente, caratterizzate da una serie di fattori:

  • Elevata efficienza energetica. Impianti di ultima generazione che utilizzano fonti rinnovabili consentono di ottenere la completa autonomia energetica dell’edificio dai combustibili fossili. I pannelli fotovoltaici, per esempio, sono una soluzione ampiamente utilizzata per la produzione di energia elettrica, così come le pompe di calore lo sono per la climatizzazione degli ambienti. Entrambi, infatti, garantiscono un’efficienza energetica ottimale nei processi di riscaldamento e raffrescamento, riducendo l’impatto negativo sull’ambiente.
  • Materiali riciclati, di origine naturale e sostenibili. Il legno sta tornando ad essere uno dei materiali più utilizzati nell’edilizia contemporanea. Allo stesso modo nei progetti di architettura green sta crescendo l’impiego di sughero e canapa, che vantano ottime proprietà isolanti a livello termico e acustico, oltre alla paglia, nota per le sue proprietà fonoassorbenti. Altri materiali utilizzati includono la lana di roccia, l’argilla espansa, il bambù, ma anche prodotti che recuperano gli scarti del riso e del mais.
  • Salvaguardia delle risorse idriche. I moderni impianti di raccolta delle acque reflue permettono di ridurre il consumo di acqua potabile. Questi sistemi raccolgono e immagazzinano l’acqua piovana in serbatoi, destinandola a scopi non potabili.
  • Impatto sull’ambiente. Le strutture biocompatibili vengono progettate per integrarsi anche a livello visivo nel contesto circostante.

Dai progetti alla realizzazione pratica: cinque esempi di architettura sostenibile

Edifici di nuova costruzione, e importanti interventi di recupero, sono diventati negli anni esempi chiari di come l’architettura green sia capace di ridefinire in positivo il panorama edilizio, dandoci un assaggio di come saranno le città del futuro.

Ecco alcuni esempi tutti italiani.

  1. Ferrari E-building a Maranello (Mario Cucinella)

L’architetto Mario Cucinella ha curato la progettazione dell’E-building Ferrari, un innovativo edificio destinato alla produzione delle auto sportive con motore termico, ibrido ed elettrico. L’imponente struttura, alta 25 metri, è un enorme parallelepipedo che si sviluppa su due piani principali e due ammezzati, per una superficie complessiva di 42.500 mq. La facciata, realizzata con ampie vetrate opaline, conferisce leggerezza visiva all’edificio, creando continuità tra gli spazi interni ed esterni e filtrando la luce naturale per garantire un’illuminazione ottimale.

Le componenti della facciata sono state assemblate in loco seguendo i principi del Design for Manufacturing and Assembly (DfMA), riducendo così l’impatto ambientale grazie all’impiego di materiali riciclabili e a basse emissioni. Il sistema di climatizzazione sfrutta una pompa di calore, mentre la produzione energetica è assicurata da un impianto fotovoltaico da 1.3 MW installato sul tetto. Inoltre, una vasca di accumulo permette il riutilizzo delle acque reflue, integrando soluzioni sostenibili nella gestione delle risorse idriche.

  1. Roberto Rocca Innovation Building a Milano (Filippo Taidelli)

Il nuovo edificio del Politecnico di Milano, che ospiterà il corso di laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica, si distingue per l’elevato grado di efficienza energetica. La struttura, che si sviluppa su tre livelli per un totale di 6.000 mq, è stata pensata per rispondere alle esigenze del futuro, con spazi interni studiati per garantire funzionalità e flessibilità.

La struttura portante è realizzata in legno, abbinata a una facciata trasparente in doppia pelle ventilata, che consente di raggiungere un elevato comfort termico, assicurando il corretto livello di illuminazione naturale, senza fenomeni di abbagliamento e surriscaldamento. A livello  impiantistico, l’edificio sfrutta tecnologie avanzate per ottimizzare i consumi energetici e migliorare il benessere degli utenti. Sulla copertura sono installati pannelli fotovoltaici per la produzione di energia, mentre l’utilizzo di pompe di emungimento di acqua di falda contribuisce alla gestione sostenibile delle risorse.

  1. Il Bosco verticale di Milano (Stefano Boeri)

Tra gli esempi di architettura green più famosi al mondo, il Bosco verticale è un complesso residenziale progettato dall’architetto Stefano Boeri. Si compone di due edifici a torre di 18 e 26 piani, le cui facciate sono interamente ricoperte di vegetazione, pari a una superficie boschiva di circa 10mila metri quadrati. Le oltre 20mila piante contribuiscono alla purificazione dell’aria assorbendo Co2 e polveri sottili, isolano a livello termico, producono ossigeno e vengono innaffiate grazie a un sistema centralizzato di pompe di calore che utilizza acqua di falda.

  1. Il Grande MAXXI di Roma (Studio LAN)

Il progetto di ampliamento del MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, è in via di definizione e l’avvio del cantiere è previsto a breve. Previsto anche un parco urbano di 7.200 metri quadrati e cambiamenti architettonici dell’edificio esistente, che sarà dotato di un tetto-giardino e pareti vetrate per sfruttare al massimo la luce naturale. Gli interventi per arrivare alla carbon neutrality della struttura sono diversi: le vecchie caldaie a gas saranno eliminate, i corpi illuminanti saranno sostituiti da apparecchiature a led e le architetture esistenti saranno interessate da interventi sperimentali per integrare il fotovoltaico.

  1. Luxottica Digital Factory a Milano (Park Associati)

Dalla riconversione dell’ex sede della General Electric è nata la nuova sede di Luxottica: la Digital Factory. Preservando le strutture portanti dell’edificio in cemento armato, sono state realizzate grandi pareti vetrate che favoriscono l’ingresso della luce naturale e migliorano l’efficienza energetica. Per gli altri interventi sono stati scelti materiali da costruzione riciclati o a basso impatto ambientale. All’interno dell’edificio si è provveduto a riorganizzare gli spazi ed è stato creato anche un giardino coperto. Impianti tecnologici avanzati gestiscono climatizzazione, illuminazione e sistema di sicurezza, per la produzione di energia sono invece stati installati impianti fotovoltaici. L’edificio è inoltre dotato di un sistema di raccolta delle acque piovane ed ha ottenuto la certificazione LEED Gold.

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In copertina: Bosco verticale, Milano @Audrius Venclova
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