26-11-2016 Paola Pierotti 3 minuti

Architettura di qualità e antisismica: Mattarella visita l’Opificio Salpi di Preci

Enzo Eusebi: Ogni innovazione richiede di perdere qualcosa, anche la certezza di rifare tutto uguale a come era

"Acciaio, vetro, legno sono oggi alcuni dei materiali che consentono agli architetti di tutto il mondo di sperimentare un lessico nuovo adatto a collocarsi anche in ambienti naturali di pregio"

Enzo Eusebi

L’epicentro del terremoto del 30 ottobre scorso è stato nel comune di Preci, in provincia di Perugia, un paese con poco meno di mille abitanti, dove si trova anche un pezzo di architettura contemporanea simbolo dell’industria tipica del territorio umbro. Qui è stato inaugurato infatti nel 2014 uno dei prosciuttifici italiani all’avanguardia firmato da Enzo Eusebi + Partners, una fabbrica di ultima generazione, innovativa nelle forme e nelle tecnologie, inserita nel paesaggio umbro. Il prosciuttificio, nonostante il sisma, non ha mai interrotto la sua attività ed è stato sotto i riflettori in questi giorni grazie ad una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sintesi tra architettura e paesaggio, tra natura ed efficienza, il nuovo impianto ipogeo è dotato delle più moderne infrastrutture e tecnologie: il prosciuttificio si distingue per una configurazione a corte che crea un ambiente domestico a scala umana, in cui lo studio attento dell'ergonomia e il comfort del lavoro si accompagna all’impiego della robotica per la lavorazione della carne. “Abbiamo scelto Preci – spiegano gli imprenditori marchigiani Paolo Radaelli e Raniero Pallottini, titolari dell’azienda – perché volevamo produrre prosciutti di Norcia Igp all’interno del parco nazionale dei monti Sibillini”. Lo stabilimento si estende su un unico piano ed è stato realizzato secondo i criteri della “architettura sostenibile” con un tetto ricoperto da un tappeto d’erba perché si inserisca al meglio nell’ambiente collinare della Valnerina. Materiali prescelti? Legno, alluminio e acciaio per garantire l’antisismicità.

Il prosciuttificio Salpi è una fabbrica che ha resistito al sisma, un manifesto virtuoso. “Cosa ci impedisce di immaginare che le future aziende produttive o le scuole dei nostri figli e nipoti siano ipogee (dove tra l’altro le accelerazioni di gravità sono di 2/3 inferiori degli edifici in elevazione), nel rispetto della sicurezza e dell’ambiente costruite in legno o in acciaio e vetro?”. Questa è una delle provocazioni dell’architetto Eusebi che, a margine della visita guidata con il commissario Vasco Errani e il presidente Mattarella, ha sollecitato una riflessione sulla ricerca progettuale progetto e sul ruolo del contemporaneo. “Cosa ci impedisce di immaginare che almeno le case, in quei luoghi a rischio, usino nuovi linguaggi, osino la leggerezza dell’acciaio – resistente e elastico – sostituendo mattoni e cemento?”. E ancora. “Cosa impedisce di integrare sapientemente antico e nuovo, restauro e innovazione? Acciaio, vetro, legno sono oggi alcuni dei materiali che consentono agli architetti di tutto il mondo di sperimentare un lessico nuovo adatto a collocarsi anche in ambienti naturali di pregio”.

Oggi non mancano i mezzi per coniugare bellezza e tecnica, per decidere secondo scienza e coscienza dove sia meglio costruire. “La valutazione degli effetti di sito, come li chiamano i sismologi – commenta Eusebi – i quali possono ampliare o meno le onde sismiche, deve essere condizione preliminare ad ogni edificazione. Non possiamo più disgiungere l’arte e la bellezza dalla scienza e dalla tecnica: se i nostri antenati non avessero osato, non sarebbe mai nato l’ardimento del Rinascimento o del Barocco, sostenuti dalle nuove conquiste fisiche e matematiche. Spesso i progetti contemporanei mancano di senso dell’impresa, di voglia di provare a fare diversamente. Ogni innovazione richiede di perdere qualcosa, anche la certezza di rifare tutto uguale a come era”.

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Paola Pierotti
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