17-03-2016 1 minuti

Architetti italiani. Nominati i consiglieri nazionali, dopo Pasqua la scelta del Presidente

I più votati: Lilia Cannarella (360 voti), Giuseppe Cappochin (353 voti), Livio Sacchi (333 voti)

"Mi dispiace soprattutto non essere riuscito a cambiare alcune logiche corporative e revansciste che albergano tra noi e non aver avuto la bacchetta magica per aiutare gli architetti nella crisi"

Leopoldo Freyrie

Il Ministero della Giustizia ha reso note gli esiti delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, conclusioni alle quali è pervenuta la Commissione elettorale appositamente costituita per la verifica dei risultati delle elezioni a 35 giorni dalla votazione.

I nuovi Consiglieri nazionali – per il quinquennio 2016/2020 –  sono, nella  sezione A, gli architetti Marco Giovanni Aimetti (Torino); Walter Baricchi (Reggio Emilia); Ilaria Becco (Savona); Carmela Cannarella (Siracusa); Giuseppe Cappochin (Padova); Massimo Crusi (Lecce); Alessandra Ferrari (Bergamo); Franco Frison (Belluno); Salvatore La Mendola (Agrigento); Paolo Malara (Reggio Calabria); Alessandro Marata (Bologna); Fabrizio Pistolesi (Roma); Arturo Livio Sacchi (Roma); Diego Zoppi (Genova). Nella sezione B l’architetto junior Luisa Mutti (Roma).

Un mix di due coalizioni con otto eletti che fanno capo alla lista di Giuseppe Cappochin (353 voti) e sette della lista guidata da Livio Sacchi (333), ma in cima alla lista c'è Lilia Cannarella, attuale presidente dell'Ordine di Siracusa che si è distinta con 360 voti. ​A seguito della convocazione della prima riunione consiliare saranno definite le cariche istituzionali e le deleghe dei Consiglieri.

"Oggi ho presieduto l'ultimo Consiglio del mio mandato a presidente del Cnappc" ha scritto Leopoldo Freyrie sulla sua bacheca Facebook stilando un piccolo memo dei risultati positivi di questo quinquennio. Dieci cose fatte: "Uno: Regolamento edilizio unico. Due: Prima volta nelle leggi italiane il concorso obbligatorio (per le scuole innovative). Tre: una delega appalti con il progetto d'architettura al centro, il debat public e senza massimo ribasso. Quattro: l'eco-bonus trasferibile. Cinque: una magnifica rivista gratuita on line l'architetto.it. Sei: il premio l'architetto italiano dell'anno e giovane talento assurto in 3 anni al più importante premio italiano di architettura. Sette: aver fatto la Festa dell'architetto nei luoghi del disagio (Lampedusa e Taranto). Otto: un rapporto fruttuoso con molti come Legambiente, Ance, Anci.. Nove: soprattutto aver promosso un vero progetto per l'Italia come quello della Rigenerazione Urbana Sostenibile". Nove temi tra i tanti. "Tra i negativi – ha aggiunto Freyrie – mi dispiace soprattutto non essere riuscito a cambiare alcune logiche corporative e revansciste che albergano tra noi e non aver avuto la bacchetta magica per aiutare gli architetti nella crisi".

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