26-04-2016 2 minuti

A REbuild 2016 l’economia circolare: l’opportunità per la filiera delle costruzioni

Rivoluzione nel mercato immobiliare, gli scarti sono una risorsa di valore e gli edifici una banca di materiali

"Se applichiamo i principi dell’economia circolare al mondo del real estate e delle costruzioni dobbiamo pensare di progettare “a strati”, minimizzare gli sprechi, selezionare materiali e componenti, costruire tenendo presenti i processi di disassemblaggio e l’adattabilità"

David Cheshire

Patrimonio immobiliare a consumo zero. Progetti di riuso. Infrastrutture e tecnologie integrate per costruire città smart. Economia circolare applicata ai settori dell’immobiliare e condivisa tra la filiera delle costruzioni. Nuovi modelli sociali di creazione del valore. Dalla manifattura digitale alla rivoluzione apportata dall’informazione nei processi produttivi. Sono questi alcuni dei temi sotto i riflettori alla quinta edizione di REbuild, evento dedicato all’innovazione nell’industria immobiliare che si terrà a Riva del Garda il 21 e 22 giugno 2016. L'iniziativa ha ricevuto quest'anno il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico. 
 
Invito aperto a progettisti, costruttori, operatori della finanza, developer, energy e facility manager, produttori di componentistica, ESCo, amministratori pubblici, fornitori di servizi e consulenti per un appuntamento di formazione e informazione promosso da Habitech e Riva del Garda Fierecongressi

Tra gli ospiti internazionali dell’edizione 2016 ci sarà anche David Cheshire, Regional Director di AECOM, multinazionale anglosassone leader mondiale nella progettazione e costruzione di opere di ingegneria e consulente per la sostenibilità, l’energia e l’ambiente. Cheshire è anche autore della pubblicazione “Building Revolutions”, da poco in distribuzione.
 
“Se applichiamo i principi dell’economia circolare al mondo del real estate e delle costruzioni – afferma Cheshire anticipando la sua presenza a Riva del Garda – dobbiamo pensare di progettare “a strati”, minimizzare gli sprechi, selezionare materiali e componenti, costruire tenendo presenti i processi di disassemblaggio e l’adattabilità. Parliamo di una vera e propria rivoluzione del pensiero che deve coinvolgere l’industria: lo scarto deve essere ridefinito come una risorsa di valore e gli edifici devono diventare delle “banche di materiali” per le future generazioni. Possiamo raggiungere questo obiettivo creando costruzioni che possano essere smontate, in parte o completamente, per poter riusare le diverse componenti, recuperare i materiali e ricostruire gli interi edifici in un altro luogo. Su queste tematiche, e in particolare sull’applicazione dei principi dell’economia circolare e sul miglioramento dell’impiego di energia, nel mio libro ho citato alcuni casi interessanti come F87 (Efficiency House Plus) di Werner Sobek a Berlino, la NASA Sustainability Base di William McDonough + Partners con AECOM in California e il Park 20:20, Delta Developments ad Amsterdam”.
 
Riflessioni decisive, quelle sull’economia circolare, che sono state avviate negli anni scorsi dal mondo anglosassone e che oggi si applicano alle fasi progettuali e costruttive. Le parole d’ordine partono al mondo della grande impresa, ma valgono anche per un’industria fortemente consumatrice di materia prima e di energia, soprattutto nel nuovo, come è quella delle costruzioni.
“La trasformazione dell’economia passa per un diverso rapporto con la materia e con l’energia – afferma Thomas Miorin, fondatore di REbuild e presidente di RE-Lab. Anche per i settori dell’immobiliare è urgente l’evoluzione da un modello ad alta dissipazione energetica e materiale a un’economia circolare, capace di consumi radicalmente più contenuti”.
 
Attraverso il dibattito e l’illustrazione di best practice innovative, italiane e internazionali, REbuild 2016 dimostrerà che l’economia circolare sta diventando il nuovo linguaggio e un’opportunità per tutti coloro che operano nell’edilizia e nell’immobiliare.

 

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