30-01-2023 Paola Pierotti 3 minuti

Anche a Circa 2 Architects una scuola del bando Futura

Con i concorsi, il decollo del giovane studio romano nato con la pandemia

Base a Roma, una decina di collaboratori, età media 33 anni. Circa 2 Architects è un altro giovane studio, come Amaa che si è distinto con il concorso Futura per le nuove scuole italiane. Quello di Gabriele Firmiano Vitiello e Caterina Reccia è uno studio nato dopo la pandemia. «Dopo la laurea, il master e il dottorato di ricerca abbiamo avuto occasione di collaborare con la Sapienza in vari corsi accademici, sperimentando progetti di ricerca a Roma e all’estero. Sempre a Roma – raccontano i giovani professionisti – per diversi anni abbiamo collaborato con vari studi di architettura come lo studio Peralta (che aveva firmato la scuola di Bisceglie nata dall’iniziativa Qualità Italia con cui abbiamo vinto il concorso Iscol@ per la ristrutturazione della scuola G. Pascoli di Assemini a Cagliari). Oggi, a solo un anno e mezzo dalla nascita del nostro studio abbiamo uno “spazio creativo” nel rione Monti». E un riconoscimento in un concorso sotto i riflettori nazionali.

Spazio creativo, con un’idea precisa da parte dei giovani architetti di partecipare a gare e concorsi, in collaborazione con altri colleghi, «riteniamo che il concorso oltre che occasione di lavoro sia un momento adrenalinico di ricerca, sperimentazione e confronto» il commento.

Nel 2022 Circa 2 Architects ha portato a termine 13 gare e gestito 31 nuovi incarichi tra committenti pubblici e privati. In questi giorni abbiamo vinto una gara con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Ministero dell’Agricoltura, per la riqualificazione di una serra sperimentale nel “Campo Celimontano” in via della Navicella.

Dalle graduatorie provvisorie del Ministero dell’istruzione i giovani romani si sono distinti per la scuola di Lugagnano Val D’Arda in provincia di Piacenza, una piccola scuola d’infanzia per 24 bambini. «Abbiamo concorso solo per quest’area ed è stata scelta esclusivamente perché nel momento in cui abbiamo deciso di partecipare era l’unica che ci consentiva di svolgerlo nel poco tempo a nostra disposizione». Una partecipazione, a buon fine. Sempre restando sui requisiti e l’identikit delle gare che i giovani preferiscono, Gabriele Firmiano Vitiello spiega che lo studio «cerca di partecipare a gare/concorsi dove tutti i requisiti sono coperti interamente dai componenti dello studio. Questo per evitare di scendere a patti nelle fasi successive. Forse una delle criticità dei concorsi oggi – il commento – sono i requisiti che un giovane studio deve avere per poter partecipare, l’avvalimento non è sempre un momento di crescita, anzi spesso si rivela poco produttivo sia in termini di collaborazione che di risultato».

Futura è stata una palestra, un’opportunità: più di 200 occasioni tutte insieme, l’estate italiana dei professionisti che ci hanno creduto. Molti però alla fine premiati, visto che in media per ciascuna scuola si sono riscontrate 8 candidature, un numero ben diverso dalle decine di progetti che di solito si confrontano nei concorsi italiani più recenti.


Circa 2 Architects è uno studio appena nato. Sta lavorando alla realizzazione di 10 nuovi poliambulatori di un grande gruppo medico italiano, di cui 2 in Sardegna, 7 nel Lazio ed 1 in Molise.


Gli è stata appena commissionata una villa a piedi del Matese e il recupero di una dimora storica di fine ‘800 a Larino (Cb) entrambe in Molise, oltre a diverse ristrutturazioni di interni a Roma. Investe continuativamente sui concorsi. Ma quali sono le sfide per l’architettura italiana, dal suo osservatorio? «Creare edifici che siano allo stesso tempo funzionali, sostenibili e rispettosi del patrimonio culturale e ambientale del paese. Ciò richiede una grande competenza e creatività da parte degli architetti, nonché una forte collaborazione con altre professioni e con le comunità locali. In Italia – la sottolineatura – c’è una forte pressione nel mantenere l’integrità architettonica e storica delle città italiane, il che può rendere difficile la realizzazione di progetti moderni: la storia insegna però che l’architettura non è nient’altro che il frutto di sovrapposizioni stilistiche e culturali dettate dal vivere il luogo da parte delle genti».

In copertina: render della scuola G. Pascoli di Assemini a Cagliari, © Circa 2 Architects

 


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Paola Pierotti
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