A Bologna per la Staveco decolla il maxi-concorso con incarico da 7,5 milioni

26-01-2023 Redazione 2 minuti

Un parco della giustizia in un’area di 9 ettari con 50 edifici. Premio da 110mila euro

Lunga attesa per la rigenerazione dell’ex Sta.Ve.Co di Bologna che decolla ora con un programma di rigenerazione urbana e che lascerà il posto al Parco della Giustizia. La sfida parte con un concorso di progettazione, con Pfte rafforzato, appena pubblicato dall’Agenzia del Demanio, il primo passo per restituire alla città un‘ex area militare dismessa, trasformandola in un luogo aperto ai cittadini. Bologna arriva dopo altre iniziative promosse a Trani, Bari e Perugia.

Tra aree esterne e coperte, il sito oggetto della gara si estende per un totale di circa 9 ettari e si compone di una cinquantina di edifici, realizzati in diversi periodi storici e con differenti destinazioni d’uso. Grazie a questo intervento sarà possibile concentrare in un’unica sede la maggior parte degli uffici giudiziari distribuiti su tutto il capoluogo emiliano, abbattendo la spesa per locazioni passive con un risparmio annuo per lo Stato di circa 5 milioni di euro. Al vincitore del concorso, oltre al premio di € 110.000 per il primo classificato verranno riconosciute le spese tecniche per il progetto di fattibilità tecnica ed economica e per il definitivo, che è stimato a base d’asta in € 7.521.404,09, da ribassare come da documentazione di gara.

L’operazione di recupero dell’ex cittadella militare, dal particolare interesse storico, è partita nel 2018 con un protocollo di intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Agenzia del Demanio, il Comune di Bologna, la Corte di Appello di Bologna, la Procura Generale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Provveditorato Interregionale alle OO.PP. per la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Nel 2020 il Ministero della Giustizia ha stanziato 105 milioni per la realizzazione del futuro Parco della Giustizia, affidando all’Agenzia le funzioni di stazione appaltante.


L’intervento di recupero si distinguerà per un alto livello di qualità progettuale, da conseguirsi anche mediante il ricorso a tecniche innovative che tutelino le qualità architettoniche e materico-costruttive degli edifici, con particolare attenzione a quelli di interesse storico.


Il restauro e l’adeguamento sismico riguarderà circa 35mila mq di edifici: oltre 7.000 mq saranno demoliti e circa 3.000 mq saranno invece oggetto di nuove costruzioni. L’area destinata a Parco dovrà prevedere un sistema di verde pubblico fruibile che realizzi la connessione tra viale Panzacchi, via Codivilla e il parco pubblico di San Michele in Bosco e dell’Istituto Rizzoli. Sul tema dei parcheggi che interessa tutta la zona, la proposta progettuale includerà la realizzazione di circa 400 posti auto conformi agli standard urbanistici, per un totale di circa 8.000 mq.

Si richiede il recupero conservativo degli affreschi presenti all’interno dell’area e delle più recenti opere di street art, per mantenere la memoria artistica del bene anche nelle sue più moderne evoluzioni: all’interno del bando è, infatti, prevista una valutazione del recupero e lo spostamento dei murales al fine di poterli riallocare in uno spazio museale da prevedersi all’interno dell’area.

Le candidature sono ammesse entro il 16 marzo 2023.

In copertina: l’area di intervento allo stato attuale © Agenzia del Demanio, Landsat/Copernicus

 


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