17-10-2022 Costanza Marchisio 4 minuti

Mobilità del futuro e lotta alla crisi energetica: le nuove sfide di FS Sistemi Urbani

Durante Urbanpromo presentato il piano per l’area ferroviaria di Torino tra rigenerazione e sviluppo sostenibile

FS Sistemi Urbani, società delle Ferrovie dello Stato che riqualifica le aree ferroviarie dismesse restituendole ai cittadini come nuovi luoghi di aggregazione, è stata ospite di Urbanpromo, evento culturale che approfondisce il tema della rigenerazione urbana.

Giuseppe Savoia, responsabile area Nord Ovest e area Lombardia FS Sistemi Urbani, ha presentato il lavoro svolto dalla società per le ferrovie di Milano e il piano d’azione per la città di Torino, che può contare su circa 500mila metri quadri di aree inutilizzate.

«Negli anni – ha dichiarato Savoia – la ferrovia ha unito ma ha anche creato grandi vuoti urbani. Il nostro scopo sociale e gestionale è colmare questi spazi e riavvicinare le città. L’obiettivo di FS Sistemi Urbani è far approdare questi progetti in tutte le città d’Italia». I sette scali di Milano, distribuiti su circa un milione di metri quadrati, sono legati da una linea rossa, la ferrovia, vera spina dorsale del nostro sviluppo e opportunità di crescita in modo sostenibile.

Anche la rete ferroviaria di Torino si sviluppa su sette scali, tutti connessi o in corso di ammodernamento. Grazie alla collaborazione con l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni, FS Sistemi Urbani ha gettato le basi per attuare progetti di rigenerazione urbana con l’obiettivo di aggredire il mercato per riempire i vuoti urbani. Secondo uno studio realizzato da Kroll, azienda leader nella fornitura di soluzioni dedicate alla gestione del rischio e all’advisory finanziaria, sulle opportunità del mercato immobiliare nelle città di media grandezza, oltre a Milano e Roma, che hanno la loro peculiarità, sviluppo e posizione strategica, ci sono città di media grandezza come Torino con notevoli potenzialità di sviluppo nel mercato immobiliare grazie anche alla prossimità con le altre città, data dai veloci e comodi collegamenti ferroviari. L’alta velocità aumenta quindi le potenzialità anche del settore immobiliare.


La rete ferroviaria di Torino si sviluppa su sette scali, tutti connessi o in corso di ammodernamento.


Cosa può fare Gruppo ferrovie dello Stato nei prossimi dieci anni per la rigenerazione urbana e la mobilità sostenibile? La risposta è nel Piano industriale 2022-2031 da 190 miliardi di euro, presentato da Umberto Lebruto, Amministratore delegato FS Sistemi Urbani, che propone la realizzazione di infrastrutture e servizi per la mobilità. Il piano si articola su quattro poli di business: il Polo infrastrutture, il Polo passeggeri, il Polo logistica e l’ultimo arrivato, il Polo urbano, nato per valorizzare beni non più funzionali al servizio ferroviario, in chiave di rigenerazione sostenibile delle città attraverso la riqualificazione dei tessuti urbani e la soluzione di intermobilità.

«Tanti scali – ha detto Lebruto – che negli anni 80 lavoravano ora sono abbandonati, sono nodi urbani, degli occhielli da rifinire, delle ricuciture da mettere in campo. Il Polo urbano nasce con lo spirito di gestire la rigenerazione urbanistica per trasformare quelle aree da scali abbandonati in infrastrutture e aree verdi, volumi e funzioni che servono alla città».

L’intermobilità, ovvero l’utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto nel quale la tecnologia riveste un ruolo di primo piano, è un altro importante obiettivo per il futuro. «Noi sentiamo – ha continuato Lebruto – il bisogno di diventare più capaci in termini di numeri di persone trasportate e di integrare meglio il viaggio puntando tutto sulla intermobilità, progettando parcheggi scambiatori intorno alla stazione per auto private, trasporto pubblico locale, bici e car sharing. La stazione deve trasformarsi in un hub di mobilità e se noi siamo proprietari di grandi aree intorno alla stazione abbiamo il dovere di metterle a disposizione con un disegno unico da portare avanti».

Sempre in tema di sostenibilità c’è un progetto molto attuale che ha come obiettivo la lotta alla crisi energetica, ed è quello che vede Ferrovie dello Stato ambire a diventare auto-produttore di energia da fonti rinnovabili. «Ferrovie – ha spiegato Lebruto – è storicamente la più grande impresa italiana in termini di consumi di energia, adesso è necessario fare qualcosa. Il programma è quello di trasformare i treni elettrici in treni solari. Il 40% dell’energia che consumiamo ogni anno vogliamo cominciare a produrlo come fonte di energia rinnovabile, iniziando dunque a investire in impianti fotovoltaici su 20 milioni di metri quadrati di aree, nel 90% fuori dai contesti urbani e lontano dalla paesaggistica».

Per quanto riguarda, infine, il progetto di riqualificazione della stazione ferroviaria di Torino Lingotto, Alessandra Cautillo, responsabile Progetto Torino FS Sistemi Urbani, ha parlato della volontà di riconsegnare l’area in questione alla città, con un aumento sostanziale di possibilità, creando attività complementari al Parco della Salute, includendo l’Oval (realizzato per le Olimpiadi Invernali del 2006), oltre a un collegamento con l’attuale stazione ferroviaria di Lingotto attraverso una stazione ponte.

«Non siamo soli – ha spiegato Cautillo – siamo affiancati da Comune, Regione, aziende e Università. Un tool di professionisti e amanti della rigenerazione urbana che sicuramente riuscirà a creare qualcosa di utile, interessante e fruibile. Non è solo un investimento immobiliare ma una rigenerazione di un’area che termina vicino al Parco della Salute e al fascio dei binari. Questa zona è divisa in un mix funzionale molto compatibile, che dà un un’ampia possibilità di realizzazione. Nello specifico – ha proseguito – la possibilità è quella di realizzare un minimo del 30% dedicato al social housing e allo studentato (complementari alla domanda del campus universitario), un 20% ad attività di servizio alle persone e alle imprese (famosa Aspi) e un ulteriore 50% dedicato ad attrezzature di interesse generale. Quindi – ha concluso – c’è un’ampia possibilità di sviluppo».

In copertina: Torino Lingotto stazione Ponte © FS Sistemi Urbani

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Costanza Marchisio
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