Le priorità dei professionisti in un documento che fa il punto sui grandi temi
In vista delle elezioni di domenica 25 settembre i progettisti italiani continuano ad incalzare i politici spiegando le difficoltà del settore ed invocando interventi specifici e mirati; dopo le dichiarazioni rilasciate a thebrief da Franco Fietta, presidente Fondazione Inarcassa, la Rete professioni tecniche (Rpt) ha redatto un documento con le proposte per il rilancio del Paese emerse dai numerosi dibatti avuti con le istituzioni negli ultimi tempi.
Accesso alla professione, equo compenso, assicurazione obbligatoria, burocrazia, Superbonus e caro energia i temi che Rpt ha già portato all’attenzione dei decisori politici nel corso degli incontri tra le parti e ribaditi ancora una volta.
La Rete chiede la semplificazione dei percorsi di accesso alla professione, soffermandosi in particolare sull’attuazione della nuova legge che prevede lo svolgimento di un tirocinio pratico-valutativo, nell’ambito del percorso universitario, con conseguente verifica delle competenze acquisite, e la contestualità delle lauree con l’abilitazione alla professione; sul tema dell’equo compenso lamentata la possibile esclusione delle micro, piccole e medie imprese dall’obbligo di attenersi alla normativa denunciando «un vulnus che crea discriminazioni ingiustificabili».
Altro tema molto sentito quello dell’assicurazione professionale obbligatoria, a causa di alcune criticità emerse, come ad esempio la validità temporale della stessa e i rischi connessi in caso di mancato rinnovo da parte della compagnia o le cause tipiche di esclusione previste dalle società per certi tipi di attività che di fatto impediscono di operare in garanzia.
Nell’ambito delle retribuzioni le professioni tecniche ritengono necessario l’adeguamento dei compensi dei periti e dei Ctu e definisce illegittima la limitazione in caso del cosiddetto patrocinio a spese dello Stato; invocato anche un adeguamento che tenga conto degli sviluppi e delle tipologie di prestazioni richieste ai professionisti, introducendo sia l’aggiornamento delle stesse all’incremento del costo della vita, sia mediante un rinvio alle disposizioni normative di volta in volta vigenti.
Tra i problemi sollevati da tecnici e professionisti rappresentati dalla Rpt anche l'assicurazione obbligatoria, il caro energia e l'accesso alla professione.
Alert sulla semplificazione, soprattutto per la riforma del Codice dei contratti pubblici. Secondo i progettisti gli obiettivi del Pnrr devo essere tradotti in misure concrete che, attraverso lo snellimento delle norme e la ridefinizione di alcuni passaggi, possano garantire una reale accelerazione delle procedure ed un conseguente alleggerimento arrivando così ad un rapido espletamento delle gare. Per fare ciò, nel documento si chiede di dare centralità al progetto suggerendo al Consiglio di Stato alcuni criteri, tra i quali l’introduzione all’interno del Codice di una disciplina specifica relativa ai servizi di architettura e ingegneria, oltre alla valorizzazione della qualità del progetto e la contestuale autonomia del professionista e del direttore dei lavori rispetto all’impresa esecutrice. Sempre in questo ambito auspicata una riflessione sulla possibilità di sostituire una parte delle norme prescrittive attualmente vigenti con altre di carattere consensuale, in grado di definire standard tecnici e aspetti procedurali in modo più sintetico ed efficace.
Basandosi sui dati del Centro studi Cni, la Rpt sostiene il Superbonus al 110% e gli altri incentivi edilizi in generale e riconosce come questi abbiano rappresentato un grande successo, rivelandosi un volano per la crescita economica del Paese, sebbene in presenza di una congiuntura economica assai complicata; nonostante ciò però ritiene che i tempi siano maturi per ridefinire la portata ed i meccanismi di funzionamento di tali incentivi, garantendone l’operatività ben oltre il 2025 possibilmente rendendoli strutturali, magari rivedendo le percentuali di detrazione in modo che sia garantita la loro sostenibilità economica.
In merito invece al caro energia ed all’aumento dei prezzi la Rete invita a ridefinire il mix-energetico nazionale attraverso il ripensamento del ruolo del nucleare in una misura almeno sufficiente a colmare il gap tra l’attuale disponibilità e il prevedibile futuro fabbisogno.
Foto di copertina © markpot123
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