10-08-2022 Paola Pierotti 3 minuti

Perugia, progetto di fattibilità tecnico-economica “rafforzato” per l’ex carcere femminile

L’Agenzia del Demanio avvia la realizzazione della nuova cittadella giudiziaria

Al via la gara per la progettazione di fattibilità tecnico economica dell’ex carcere femminile di Perugia destinato a diventare un primo tassello della nuova cittadella della giustizia. A seguito della firma della convenzione tra Agenzia del Demanio e Ministero della Giustizia avvenuta il 29 giugno scorso inizia il suo corso l’iniziativa che comprende gli ex complessi carcerari di Perugia – carcere maschile, femminile e padiglione Paradiso – dismessi nel 2006 dall’uso istituzionale, che saranno oggetto di riqualificazione e restauro per essere adibiti a funzioni giudiziarie.

La nuova cittadella giudiziaria come piano di rigenerazione urbana: una sfida per la città, considerando le dimensioni degli immobili e la loro collocazione nel tessuto urbano. «L’idea concettuale – si legge in una nota dell’Agenzia del Demanio – è quella di un intervento in grado di portare qualità ad un contesto di pregio quale quello del centro storico della città di Perugia e riportare a nuova vita un luogo chiuso, di memoria, dove l’uomo ha sofferto e scontato pene, che si trasforma ed eleva a luogo di giustizia, uno spazio aperto e al servizio dei cittadini. È l’occasione per dare un significato ad un progetto che complessivamente assume connotati fortemente culturali. l’architettura è intesa come lo strumento dell’uomo per soddisfare nuove funzioni, pur mantenendo la memoria di un bene di valore storico».

Risorse Pnrr e procedure speciali. Le diverse caratteristiche dei beni oggetto del progetto hanno portato l’Agenzia del Demanio ad adottare un piano di azione in due fasi progettuali. La prima riguarda l’ex carcere femminile che sarà destinato ad ospitare la sede della Procura della Repubblica e della Polizia Giudiziaria. L’importo a base di gara per il servizio di progettazione per il restauro e la rifunzionalizzazione del compendio è di 682mila euro e la data di scadenza per la presentazione delle offerte è il 7 ottobre 2022. «Per questo intervento – si precisa – sono state utilizzate le procedure speciali acceleratorie previste dalla norma per l’edilizia giudiziaria emanata nel 2021, pertanto il bando pubblicato ha come oggetto la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economico secondo le modalità e le indicazioni del DL n. 77/2021 relativo ad appalti di opere del Pnrr, cosiddetto progetto di fattibilità tecnico-economica rafforzato. Si tratta del primo bando di questo tipo pubblicato dall’Agenzia del Demanio».

Con questo livello progettuale, l’Agenzia indirà la conferenza di servizi per la sua approvazione dal punto di vista edilizio-urbanistico e, successivamente, promuoverà una gara di appalto integrato per la progettazione definitiva/esecutiva ed esecuzione dei lavori. 


La seconda fase riguarda il progetto di rifunzionalizzazione dell’ex carcere maschile e del padiglione Paradiso, per la quale è già in corso l’attività progettuale gestita in house dal Demanio e seguita dalla struttura per la progettazione dell’Agenzia, che verrà sottoposta alle valutazioni del Ministero della Cultura per condividere i temi fondamentali dello sviluppo progettuale. L’esecuzione dei lavori dovrà essere contestuale al carcere femminile.


Dopo i primi bandi già aggiudicati come quello di Bari assegnato provvisoriamente al team guidato da Atelier(s) Alfonso Femia Srl, o quello di Taranto vinto dallo studio Demogo, gli accordi con alcune accademie come quella del Politecnico di Milano prende il via a Perugia una nuova operazione. «Un intervento – ribadisce il Demanio – in grado di generare anche significativi risparmi di spesa pubblica, legati all’abbattimento dei costi per gli affitti passivi pagati dal Ministero della Giustizia e al taglio del costo dell’energia grazie alla realizzazione di nuove infrastrutture a basso impatto, ad alta efficienza ed elevato grado di automazione nella gestione degli impianti, nonché ad alta qualità ambientale, sia in termini di soluzioni indoor che di sviluppo delle aree verdi esterne».

 

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Paola Pierotti
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