01-08-2022 Paola Pierotti 2 minuti

Il nostro Paese alla Biennale di Venezia. Chi c’era in lizza?

I dieci studi invitati dalla DG Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per raccontare l’Italia nel 2023

Il laboratorio del futuro sotto la lente di una nuova generazione di architetti e ricercatori. Tanti trentenni e quarantenni, a cui si aggiunge qualche cinquantenne. Professionisti che si sono già distinti a scala nazionale e internazionale, grazie ai concorsi, come nel caso di Scape (che co-firma il progetto per il Grande Maxxi), di AM3 Architetti Associati che si è aggiudicato il progetto per una chiesa ad Agrigento, oggi in costruzione, o ancora di Laboratorio Permanente (che con Oma si è aggiudicato il concorso per il masterplan dello scalo Farini, e che in piena pandemia ha vinto un concorso privato per una Rsa nella bergamasca). Progettazione, ma anche cultura della materia, come testimoniano alcune recenti pubblicazioni che fanno già letteratura, come nel caso di Elena Granata con Placemaker (qui la nostra intervista su thebrief).


I selezionati dovevano affrontare i temi della società di oggi, esplorandoli attraverso la trasversalità e l’interdisciplinarietà proprie dei linguaggi dell’architettura contemporanea.


Oggi la carica dei giovani italiani è quella rappresentata anche dal collettivo Fosbury Architecture che ha vinto la gara ad inviti per curare il padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia.

Ma chi erano gli altri team in gara? Tra loro AM3 Architetti Associati (composto da Marco Alesi, Cristina Cali e Alberto Cusumano), Associates Architecture (composto da Nicolò Galeazzi e Martina Salvaneschi) e caravatti_caravatti architetti (composto da Emilio Caravatti, Matteo Caravatti, Chiara Gugliotta ed Elena Verri). Da Palermo a Brescia passando per Monza. Link che corrono dal Sud Africa – visto che una socia di Associates Architecture è di Johannesburg – e progetti che spaziano dall’Italia al Portogallo al Messico, e per lo studio bresciano già si contano due partecipazioni nell’ambito della 16esima e 17esima Biennale di Architettura di Venezia, nei padiglioni Arcipelago Italia e Comunità resilienti. Focus sulla comunità per lo studio che ha base a Monza, e nei suoi tanti incarichi sia in Italia che all’estero, tende a coniugare nell’attività professionale l’attenzione ad un quotidiano impegno sociale, come testimoniato dalle esperienze di progettazione in diversi ambiti di marginalità geografica e sociale.

Tra i 10 in gara con Fosbury Architecture (composto da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino e Claudia Mainardi) anche Ludovica Di Falco-SCAPE Architecture, Elena Granata e IFdesign (composto da Ida Origgi e Franco Tagliabue) questi ultimi vincitori del premio Architetto Italiano dell’anno promosso dal Cnappc (qui il nostro approfondimento su thebrief).

Si aggiungono a loro Laboratorio Permanente (composto da Nicola Russi e Angelica Sylos Labini), Elisabetta Terragni e Francesca Torzo, queste ultime due protagoniste anche della mostra “Buone Nuove” promossa dal Maxxi e dedicata alle donne dell’architettura internazionale.

Collettivi, giovani, tante donne, studi con base all’estero. Questo l’identikit dei dieci che hanno partecipato alla selezione invitati dal direttore generale e commissario del Padiglione Italia Onofrio Cutaia. A loro è stato chiesto di affrontare i temi attuali e urgenti della società di oggi, esplorandoli attraverso la trasversalità e l’interdisciplinarietà proprie dei linguaggi dell’architettura contemporanea e offrendo una significativa selezione di esperienze e ricerche italiane dall’approccio innovativo e sperimentale.

«La selezione dei curatori – precisano dal ministero – è avvenuta tenendo conto delle esperienze maturate in campo nazionale e internazionale, valutando le loro ricerche e la loro attività scientifica e curatoriale, garantendo un’equa ed equilibrata distribuzione di genere, nonché la presenza di giovani generazioni, al fianco di più affermati professionisti». Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha scelto in una rosa di tre il vincitore per la curatela del padiglione Italia alla 18. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, sotto la direzione di Lesley Lokko.

In copertina: l’Arsenale di Venezia

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Paola Pierotti
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