Lo spazio pubblico di Milano si rigenera grazie alle “Piazze Aperte”
Continua il programma per restituire ai cittadini spazi con rinnovato senso di comunità ed integrazione sociale
Le città si stanno trasformando in modo sempre più rapido e Milano porta il suo esempio in Italia e in Europa. Ancor prima del periodo caratterizzato dalla crisi pandemica, il capoluogo lombardo si stava già trasformando, sovvertendo il modello classico che voleva la città e i suoi quartieri pieni di strade con parcheggi per le auto.
Nasce così il progetto “Piazze Aperte”, che trasforma i luoghi centrali della vita della comunità in aree da vivere ogni giorno. Il progetto, presentato durante la conferenza al Base di Milano, è partito con piazza Dergano nel 2018, proprio con la visione lungimirante di voler recuperare questi spazi urbani per restituirli ai cittadini. Da quel momento sono stati realizzati ben 38 progetti, con lo scopo di ridisegnare le piazze per aprirle ai milanesi e soprattutto ai bambini che ritrovano così un luogo dove poter giocare liberamente.
Il progetto è promosso dal Comune di Milano, sviluppato da Amat – agenzia mobilità ambiente territorio(che si occuperà dello studio dell’aera di 280mila mq disposto dal Comune per il nuovo stadio di Milano) in collaborazione con Bloomberg associates e Global designing cities initiative.
Strade colorate, panchine, piante, spazi per le biciclette, attraversamenti più sicuri e meno traffico. Così rinascono luoghi occupati dalle macchine e spesso dal degrado, accompagnando il cittadino verso un modo di vivere la città più sostenibile ed equilibrato.
Per quanto riguarda gli spazi pubblici Milano è un laboratorio che sperimenta ogni possibile innovazione
Il progetto aiuta a creare una connessione tra le persone e i quartieri. Ha trasformato parcheggi in zone vivibili, creando nuove piste ciclabili e percorsi pedonali che vogliono diventare luoghi di comunità, di vita e di bellezza.
Ogni progetto è studiato secondo le particolarità del quartiere, andando ad esaltarne i punti di forza e cercando di superare le criticità. Per questo è stato importante il processo di partecipazione dei cittadini: ben 800 abitanti hanno partecipato all’avviso pubblico “Piazze Aperte in ogni quartiere”.
Si stima inoltre che un residente su due a Milano abbia una piazza nel raggio di 15 minuti (800metri) dalla propria casa. Un grande risultato per un progetto che vuole continuare ad espandersi, oltre i 22mila mq di nuovo spazio pedonale riqualificati finora.
«Le città del mondo vanno verso un modello di sostenibilità diverso rispetto al passato. La partecipazione è molto importante, anche per cambiare in corso questi interventi, visto che sono reversibili. La crescita dei numeri è importante ma essere città leader vuol dire anticipare le tendenze, dimostrare che i piccoli cambiamenti che portano a quelli grandi sono possibili, per questo la trasformazione ambientale deve andare di pari passo con quella sociale.
Milano è un laboratorio da questo punto di vista, una città che sperimenta, aperta ed internazionale. Nei prossimi anni pensiamo ad uno sviluppo del progetto, ripartendo dalle scuole in modo da dare ai bambini spazi sicuri e aperti, allargando così l’esperienza scolastica. Piazze Aperte ha davvero infinite possibilità», ha dichiarato il sindaco Beppe Sala.
L’agenda Milano 2030 del sindaco prevede una serie di misure per creare una città più sostenibile e meno inquinata. Molto spesso si pensa allo spazio pubblico come modificabile unicamente attraverso le opere pubbliche, interventi costosi ed invasivi con un iter processuale lungo e faticoso. “Piazze Aperte” è un nuovo metodo, meno costoso e invasivo, per cambiare pelle alla città. Un progetto veloce e soprattutto reversibile che sintetizza in breve periodo diverse fasi: analisi progettazione, test tattico, monitoraggio, progettazione definitiva e modifiche strutturali.
Questo permette di cambiare le piazze in maniera veloce ma radicale con strumenti leggeri, che lasciano i luoghi sempre vivibili dalla cittadinanza.
«Ogni città ha risposto alla pandemia a suo modo. I risultati di Milano hanno eguagliato, e in alcuni casi persino superato, le riqualificazioni stradali di città come Parigi, Londra, Berlino e New York. Milano ha mostrato al mondo che le strade a misura d’uomo possono creare legami tra la comunità, rendendo i quartieri a disposizione delle persone. Strade “forti” sono infrastrutture civiche essenziali nelle città e contribuiscono a tenere unite le persone anche quando sfide come la pandemia sembrano allontanarle. Piazze Aperte mostra come rendere possibile tutto questo», ha dichiarato Janette Sadik-Khan, direttrice di Bloomberg Associates.
In copertina: Piazze Aperte, via Val Lagarina Milano © Comune di Milano
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