Da Novara a Lecce tante idee per la nuova città di prossimità
La contaminazione tra rigenerazione urbana e cultura è uno degli assi portanti della nuova idea della città di prossimità in cui in 15 minuti possono viverla appieno. Questo il bilancio del convegno “Città in scena” che si è tenuto a Roma nella cornice dell’auditorium “Parco della musica” e che ha illustrato come lo scenario urbano stia cambiando anche grazie al rilancio della cultura pur nelle difficoltà di dover spesso armonizzare palazzi storici con esigenze contemporanee.
Nel corso dell’evento alcune città hanno avuto l’opportunità di presentare i progetti destinati a rilanciare fabbricati in disuso attraverso un nuovo utilizzo a scopo culturale per restituire spazi al vivere giornaliero.
La cultura è l’asset strategico su cui ha deciso di puntare il comune di Novara che sebbene più povera di altre in termini di attrazioni ha voluto e saputo valorizzare le poche presenti nel territorio arrivando ad avere molti turisti con ricadute dirette sull’economia locale. E proprio nell’ambito del programma Nòva si inserisce il progetto “Spazio Nova alla caserma Passalacqua: un hub di innovazione sociale per la città”.
Più nello specifico, questa iniziativa nasce dal desiderio di realizzare un centro di aggregazione giovanile nei locali di una delle quattro caserme presenti in città, delle altre due sono già state riqualificate e restituite alla comunità, mentre la terza è nella disponibilità del demanio che vi dovrebbe alloccare degli uffici pubblici tra cui la motorizzazione civile.
Sul recupero e sulla rivitalizzazione della palazzina, l’amministrazione comunale negli ultimi anni ha concentrato diversi finanziamenti provenienti da fondazioni ed enti privati, volti principalmente alla realizzazione delle opere di messa a norma e di messa in sicurezza degli ambienti e di avvio di alcune attività. L’idea iniziale di fare degli spazi al piano terra della palazzina un centro di aggregazione giovanile si è successivamente evoluta verso la creazione di un più ampio hub sociale, un luogo di partecipazione responsabile, non solo uno spazio fisico accogliente ed evoluto, con infrastrutture digitali e servizi gratuiti a disposizione dei cittadini e soprattutto dei giovani, ma anche un crocevia di esperienze, di idee, progetti e professionalità.
Tutto ciò ha portato alla nascita nel 2019 di Nòva un partenariato pubblico-privato in cui si inseriscono realtà che si occupano di animazione e aggregazione giovanile, Associazioni di promozione sociale che si occupano di counseling, orientamento, supporto e arti performative, cooperative di educatori che già collaborano con il comune nei servizi educativi e, infine, una realtà con un vocazione spiccata in ambito musicale.
Per ampliare e far crescere questo spazio, nei prossimi due anni (inizio lavori settembre 2022) sono previsti interventi di riqualificazione e di ristrutturazione dell’intero complesso con un investimento di oltre tre milioni di euro finalizzato alla realizzazione di un’area food/ristorazione; spazi per residenze artistiche e performative, coworking; un ostello che permetteranno allo Spazio Nova di ampliare la propria offerta e di diventare un modello di riferimento per il territorio.
Si punta a restituire alla comunità luoghi dismessi dandogli una nuova vita facendone hub culturali per attirare nuovi turisti e cambiare il volto delle città
Un’altra città che sta investendo molto nei progetti culturali per rilanciare il suo tessuto sociale è Lecce che nella kermesse romana ha illustrato il progetto “Complesso degli agostiniani” che ha già visto realizzata una nuova biblioteca di comunità all’interno di un ex convento, poi divenuto presidio militare, e che ora vedrà sorgere un hub per manifestazioni culturali.
L’iniziativa si inserisce in un’operazione che parte dal momento che la città salentina da ormai 20 anni si è impegnata nel recupero di monumenti di grande rilevanza storica e artistica.
Più nel dettaglio, i nuovi interventi interessano il quartiere Santa Rosa nella zona nord della città e faranno di questo complesso monumentale, in coerenza con un programma di rilancio della cultura della Regione Puglia, un vero e proprio polo della lettura e della storia della città, al servizio della comunità, destinato alla socializzazione e all’inclusione, alla coesione sociale, all’apprendimento continuo, all’innovazione, al tempo libero, alla sensibilizzazione ambientale, alla partecipazione cittadina.
Inoltre, all’interno della struttura sarà trasferito anche l’archivio storico del comune salentino, un’operazione che comporterà la digitalizzazione di circa 15mila documenti, nella grandissima parte conservati presso l’archivio storico, da individuarsi tra i più antichi e rappresentativi delle vicende storiche comunali.
Più originale e complesso appare invece il progetto del comune di Pesaro, capitale italiana della cultura 2024, denominato Decumano carbon free. L’ipotesi di rigenerazione urbana del centro storico della città marchigiana persegue due obiettivi principali: implementare la qualità dell’abitare a mezzo cultura e disegnare una strategia per la sostenibilità ambientale in linea con la tutela dei valori storico-paesaggistici della città vincolata.
Decumano carbon free è la proposta di azioni integrate per la rigenerazione dell’ambito nord del centro storico di Pesaro che, al di fuori dei suoi assi urbani prevalenti, è caratterizzato da fenomeni di abbandono e deperimento del patrimonio edilizio storico.
La riqualificazione del centro storico prevederà interventi abitativi ad assetto variabile: edilizia ed abitabilità residenziale per favorire un sistema di alloggi popolari calmierati e che garantiscano benessere abitativo alle fasce deboli; edilizia residenziale per artisti, studenti e professionisti per creare un ecosistema favorevole allo sviluppo economico e culturale della città in una prospettiva si sviluppo urbano incentrata sulla culture economy; creazione di posti letto per favorire variegate tipologie di turismo con differenti esigenze.
La sostenibilità verrà implementata attraverso sistemi di produzione energetica sostenibile ed innovativa, tra i vari interventi si menziona un intervento che attraverso un impianto open loop utilizzi l’acqua recuperata dal fiume come scambio termico diretto.
La partnership economica è stata effettuata tramite una manifestazione di interesse che, sulla base del progetto preliminare, ha coinvolto imprese e professionisti da tutta Italia. È stata creata una short list di imprese che, sulla base del progetto definitivo, proporranno interventi e soluzioni tecnologiche adatte.
In copertina: Città in scena © Auditorium Parco della Musica – Roma
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